Gran Premi
Gran Premio di Milano, play it again Dylan (and Circus)!
La domenica di San Siro, oltre alla disputa delle Oaks, aggiunge anche un altro Gruppo 2 e parliamo del tradizionale Gran Premio di Milano, sui 2400 metri e da quest’anno aperto solo ai quattro anni e oltre.
Dispiace dire “l’avevamo detto…” (Leggi QUI) ma questa scelta di accorpamento oltre a essere pessima da un punto di vista selettivo non ha portato neppure un vantaggio qualitativo nelle presenze estere, anzi, questa, ahinoi, è una delle edizioni peggiori per qualità straniera, seppur nutrita nel numero.
Dobbiamo ringraziare un “cervello in fuga”, il nostro amato Dylan Mouth, che ha deciso di rientrare in patria scegliendo San Siro, e il suo collega di colori Circus Couture, se il Milano 2016 non è al livello di una Listed. Ripetiamo, ci piange il cuore parlare in termini negativi di una corsa che amiamo e sapete bene che abbiamo sempre cercato di difendere la qualità delle nostre Pattern, talvolta anche andando contro la stessa evidenza, ma questa edizione, ci spiace, è davvero qualitativamente povera.
San Siro, il gran ballo delle Oaks!
Domenica 29 a San Siro si rinnova il rito delle Oaks, la corsa faro per le femmine di tre anni in Italia.
L’edizione 2016 del gruppo 2 sui 2200 metri di pista grande ha raccolto un gran numero di partenti, ben 14, suddivisi tra le dieci portacolori italiane e quattro invader tutte provenienti dalla Germania, che ringraziamo per la presenza sempre abbastanza cospicua a San Siro, non solo nelle Oaks ma in parecchie corse di selezione nostrane.
Visto che ci è stato chiesto di dare dei “suggerimenti” perché non pensare di armonizzare maggiormente il nostro calendario con quello d’oltre Reno? Per la stragrande maggioranza gli esteri arrivano da lì perché non cercare di rendere propedeutici l’uno all’altro i nostri due calendari?
Il Milano stravolto, ennesimo errore nella programmazione!
I più attenti – potete già iniziare a togliere dall’elenco tutti i nostri dirigenti e sedicenti esperti ippici – avranno notato che il Gran Premio di Milano, un tempo appuntamento fondamentale all’interno del calendario Pattern Nazionale, è diventato non solo una corsa di Gruppo 2, fino a qui anche i nostri “esperti” pensiamo se ne siano accorti, ma soprattutto è stato posizionato nel calendario a una sola settimana dal suddetto Derby e di conseguenza proposto come una corsa per cavalli di quattro anni e oltre.
Della serie, come distruggere una basilare corsa di selezione nel giro di pochi mesi.
Ebbene sì, perché questa scelta demenziale, unico termine appropriato da usare, distrugge il significato che il Milano portava con sé.
La prova, fino allo scorso anno di Gruppo 1, era il primo vero confronto intergenerazionale tra i buoni tre anni e gli anziani.
Saent li beffa tutti, il derby 2016 va alla Incolinx!
Un Derby 2016 che, per molti versi, rimarrà nella storia.
Cosa vi avevamo consigliato in sede di presentazione del Derby? Di godervelo senza stare a lamentarvi delle magagne oppure di chi aveva troppo e chi nulla, avevamo ragione o no? Derby più emozionante e meno scontato era davvero difficile da scovare.
Non solo per il vincitore che ha colpito con una quota shock al tot di oltre 28, ma per come è arrivata questa vittoria sorprendente.
Oggi tutti si affrettano a salire sul carro del vincitore tessendo le lodi di Saent, ma sfidiamo tutti voi a trovare pronostici davvero convinti su di lui nei giorni precedenti. I più temerari come noi, sommessamente dicevano che già in passato Saent aveva fatto ricredere i suoi detrattori, pensate un po’ quanto sono belle e imprevedibili le corse…
Arriva il Derby: godiamocelo!
Domani si rinnova il rito pagano dell’appuntamento con la storia, per la 133esima volta andrà in scena il Derby Italiano e tutti noi appassionati dello sport più bello del mondo, dobbiamo essere entusiasti e pronti a mettere il vestito della festa per celebrare al meglio la giornata clou dell’anno.
Per un giorno, solo domani mi raccomando, dimentichiamo le sventure e le magagne della nostra ippica, i tanti problemi che ci stanno uccidendo e godiamoci il Derby.
San Siro, invasione di stranieri per la Coppa d’Oro.
In verità il titolo di questo articolo sarebbe dovuto essere più lungo e avrebbe dovuto riportare la seguente frase: continuiamo a non avere una programmazione decente e proseguiamo a farci del male…
Per evidenti ragioni di brevità – non siamo mai stati fan dei titoli chilometrici, in stile Lina Wertmuller – non lo abbiamo scritto nel titolo, ma non perché non sia vero.
Infatti, non solo l’ente di governo fa danni con la programmazione giornaliera – vedi continue e inutili sovrapposizioni fra convegni come nel caso di domani, venerdì, dove andranno in scena Roma e Milano in contemporanea, oppure la decisione di programmare la giornata del Derby a Roma in piena contemporanea con Milano dove ci sarà l’Europa di Trotto – ma pure il programma di selezione è totalmente slegato e senza un vero indirizzo strategico.
Il 142esimo Kentucky Derby. Anno I dopo American Pharoah!
Oggi si corre il Kentucky Derby, il primo dopo il ciclone American Pharoah ed è dunque con grande piacere che ospitiamo il contributo del nostro esperto ippico Paolo Romanelli (Ital-Cal Horse) che ci racconta non solo della sfida ma di tutto quanto rappresenti il Kentucky Derby per gli Americani, perché la Run For The Roses è molto più di una corsa, è il paradigma dello stile di vita a stelle e strisce.
Sabato 7 Maggio, 6:34 di pomeriggio, eastern standard time, tutti gli Stati Uniti d’America si fermano per guardare o ascoltare le gesta della 142ma edizione del Kentucky Derby, è The first Saturday in May una tradizione che dura appunto da quasi un secolo e mezzo, un giorno che per gli Americani ha un solo pensiero: il Kentucky Derby.
Il primo sabato di Maggio in USA al post time del Run for the Roses si interrompono conferenze, matrimoni, programmi tv e le partite di baseball o basketball vanno al time out pur di permettere a tutti di godere dei two most watched minutes in American sport, un’epopea nazionale.
Domenica dubaiana a Capannelle, tra il Presidente della Repubblica e la prima listed per PSA!
Grande giornata di corse a Roma questa domenica. Non soltanto avremo il tradizionale Presidente della Repubblica ma il contorno sarà illuminato da due Listed – il Tadolina e il Dubai International, quest’ultima prima Listed in Italia per purosangue arabi – e da ben tre Handicap Principali tutti ben riusciti. Insomma un programma tutto sommato ricco di spunti tecnici, ben progettato e spettacolare, segno che, quando si vuole, si può organizzare dei bei convegni, dovrebbe essere la norma ma oramai ci stiamo abituando al fatto che sia l’eccezione.
Analizziamo la corsa principale, il Premio Presidente della Repubblica, fresco del declassamento a Gruppo 2 e della riduzione dal doppio chilometro ai 1800 metri. Se la retrocessione al secondo livello è una ferita ancora aperta, aver portato la corsa al miglio allungato crediamo sia stata una decisione molto giusta che potrebbe portare frutti nel medio lungo periodo, poiché in questo modo molti miler di medio livello – ce ne sono tanti in giro per il continente – potrebbero essere invogliati a scendere e a provare soprattutto in una pista non troppo selettiva come Capannelle.
Le Ghinee inglesi dominate dalla sorpresa Galileo Gold e dalla conferma Minding!
Le Ghinee di Newmarket hanno avuto svolgimenti simili ma con protagonisti molto differenti. Nelle 2000 Ghinee di sabato tutti attendevano il favorito Air Force Blue, il War Front di O’Brien, che rientrava dopo la vittoria nelle Dewhurst, e invece a sorprendere tutti è stato Frankie Dettori in sella a Galileo Gold che dopo un percorso di testa assieme a Air Vice Marshall (War Front) e Massaat (Teofilo) si è involato nell’ultimo furlong facendo scendere il figlio di Paco Boy alla corda e dominando con una e mezza larga su Massaat e terzo Ribchester che toglie l’ultimo gradino del podio a Air Vice Marshall.
Freedom Beel colpisce nel Botticelli, Mi raccomando e Penalty nelle debuttanti!
Il Botticelli è una delle due tappe canoniche di avvicinamento al Derby, l’altra il milanese Filiberto ha laureato Dee Dee D’or, anzi negli ultimi anni ha spesso presentato il vincitore o il favorito del Nastro Azzurro. Non sappiamo se anche quest’anno si ripeterà ma certo ci ha mostrato un ottimo prospetto che ha tutto per arrivare con grandi chance all’appuntamento principe della nostra selezione.
Erano in sette a sfidarsi a Capannelle ieri pomeriggio di cui quattro del Master di Cenaia, due con i colori Effevi, Freedom Beel (Pour Moi) e Time Is Precious (Rip Van Winkle), uno Blueberry Vettori Rules (Aussie Rules) e uno Dioscuri Speed Of Sound (Until Sundown). A completare il campo il Caldarola di Gasparini Cantastorie (Lord Shanakill), il Framanti Lord Schekin (Galidon) training Brogi e Azhor Azhai (Distant Way) per il duo Grizzetti-Riccardi training e proprietà.
- ← Precedente
- 1
- …
- 12
- 13
- 14
- …
- 49
- Successivo →