San Siro, il gran ballo delle Oaks!
Domenica 29 a San Siro si rinnova il rito delle Oaks, la corsa faro per le femmine di tre anni in Italia.
L’edizione 2016 del gruppo 2 sui 2200 metri di pista grande ha raccolto un gran numero di partenti, ben 14, suddivisi tra le dieci portacolori italiane e quattro invader tutte provenienti dalla Germania, che ringraziamo per la presenza sempre abbastanza cospicua a San Siro, non solo nelle Oaks ma in parecchie corse di selezione nostrane.
Visto che ci è stato chiesto di dare dei “suggerimenti” perché non pensare di armonizzare maggiormente il nostro calendario con quello d’oltre Reno? Per la stragrande maggioranza gli esteri arrivano da lì perché non cercare di rendere propedeutici l’uno all’altro i nostri due calendari?
Ad esempio, perché invece di anticipare il Milano a fine maggio, distruggendo il valore tecnico della prova e l’intero percorso selettivo che porta ad essa, non si pensa di spostare più in là, verso metà giugno o appena dopo, le Oaks? I vantaggi sarebbero tanti, in primo luogo con l’allargamento della distanza temporale tra le due prove le migliori femmine italiane e tedesche (un filo più difficile) potrebbero correre anche il Derby, vedi quanto successo con Danedream e parzialmente (non ha corso le Oaks perché troppo ravvicinate) Sound Of Freedom lo scorso anno.
Secondo vantaggio, si potrebbe avere ancora un numero superiore di cavalle tedesche perché la loro prova principale, il Preis der Diana è programmato il 7 agosto, dunque le migliori cavalle è difficile, non impossibile, che vengano giù oltre due mesi prima per una prova mai semplice da affrontare come le nostre Oaks.
Terzo, per quanto attiene agli altri invader, più ci avviciniamo alle loro classiche e più è facile che i trainer stranieri abbiano le idee ben chiare e sappiano chi dirottare su una corsa piuttosto che un’altra, tenuto conto che la scelta di utilizzare le Oaks come trial per le loro prove non attecchisce, questo sarebbe un percorso da seguire.
Questi sono solo tre aspetti positivi ma ce ne sono molti altri, speriamo che chi di dovere la smetta di dare retta solo agli ippodromi e a fantomatici sponsor e invece inizi a ragionare su come davvero migliorare la nostra selezione classica.
Fornito questo suggerimento – se adottato ci basta un pubblico grazie, non siamo esosi – passiamo ad analizzare la parte tecnica della corsa.
Per dovere d’ospitalità partiamo dalle ospiti straniere, dove spicca un valore media non particolarmente elevato (sarà colpa della programmazione italiana troppo anticipata?…), con però la concreta speranza che sia dovuto più alle poche corse effettuate in carriera. In prospettiva potrebbe essere intrigante il tentativo di Nepal, la tre anni allenata da Andreas Bolte, che dopo due nulla di fatto nelle prime due corse si è imposta con facilità in una condizionata a Berlino. La femmina da Kallisto potrebbe essere venuta molto bene avanti e pur non avendo l’iscrizione per il Diana potrebbe comunque essere una cavalla pericolosa, in sella il nostro Cadeddu. Andreas Wöhler porta A Raving Beauty (Mastercraftsman) che si è tolta la qualifica di maiden all’ultima prova dei due anni ed è rientrata in aprile con un quarto posto in Listed a Düsseldorf per poi non piazzarsi, quinta, in Listed a Lione con in sella Umberto Rispoli. Sinceramente le ultime prestazioni non depongono a suo favore, avrà Hamelin in sella.
Son Macia allenata da Löwe ha forma ancora più difficile da interpretare poiché ha corso solo due volte e in entrambe è giunta seconda. Difficile dunque stimare il suo valore anche se all’ultima perde di poco da una buona La Dynamite dopo averle fatto sudare molto la corsa. Non ci stupiremmo se la figlia di Soldier Hollow alla fine risultasse la migliore delle invader, avrà Daniele Porcu come monta.
Per ultima teniamo la tedesca che conosciamo meglio, parliamo di Gambissara (Adlerflug) che nel nostro trial, l’Incisa, è giunta quarta a quasi sei lunghezze da Responsibleforlove. Vista la corsa, deve venire molto avanti per contare. Flandrin in sella.
Le nostre invece sono molto agguerrite. Partiamo dalla allieva del team Endo Botti – Cristiana Brivio nominata qui sopra, cioè Responsibleforlove (Duke Of Marmalade). La vittoria nell’Incisa ha paradossalmente posto più interrogativi di quelli che un’affermazione dovrebbe portare, quella coda svolazzante non è piaciuta. Le ragioni potrebbero essere molteplici e comunque una cavalla che vince tre corse in fila dopo un secondo al debutto, che dimostra di avere un gran motore crediamo non possa venir criticata solo per una prestazione, magari, non abbacinante ma nella quale ha comunque vinto. La nuova portacolori del Team Valor ha tutto per vincere, pure Frankie Dettori in sella, e quindi l’attendiamo fiduciosi. Endo presenterà anche Extremely Vintage la Dylan Thomas della Razza Latina che pur essendo una buona cavalla ci pare alzi molto il tiro e forse correrà più in aiuto alla compagna di training che per chance proprie. Sanna il suo fantino.
Da Cenaia salgono la miglior cavalla a due anni in Italia, la Pounced Cassina de Pomm, che dopo l’affermazione nel Dormello è rientrata vincendo a Roma, dove ovviamente non ha brillato (e per fortuna aggiungiamo) ma ha battuto quella Miss Steff che subito dopo ha riportato il Coccia e che è partente domenica. A noi è sempre piaciuta parecchio, la sola corsa effettuata nel 2016 pensiamo possa essere un aspetto positivo da non sottovalutare, si gioverà delle indubbie capacità di Andrea Atzeni e quindi non possiamo che essere ancora molto fiduciosi sulle sue possibilità.
Assieme a lei arriva l’altra punta del team Botti, quella Conselice (Showcasing) che dopo aver vinto brillantemente il Regina Elena adesso prova ad allungare. Non ha mai provato la distanza in corsa ma la classe è cristallina e come ci ha già dimostrato un certo Saent, per una volta è possibile correre contro la distanza. Non ci stupiremmo di vedere la Bottiana 100% (anche di proprietà) fare un numero domenica. L’ottimo Mulas le farà da jockey.
Sempre per il team Botti si presenta al via Dry Your Eyes (Ramonti), Nicola Pinna in sella, terza nell’Incisa ma correndo da cavalla immatura con un dentro fuori che le ha fatto perdere metri e forse posizioni. Con lei ci sarà anche l’altra Effevi Victim Of Love, figlia anch’essa di Ramonti – vuoi vedere che questi stalloni italiani non sono malaccio come invece la vulgata sostiene – e che dopo la vittoria in Listed a due anni si è ben ripresentata nel Torricola vincendo salvo poi inabissarsi nel Regina Elena. Crediamo che l’ultima prova non possa essere quella indicativa anche per via di un terreno morbido che forse non è gradito, aspettiamo di rivederla domenica, potrebbe stupire con sopra Branca (segno importante…). I mezzi per entrambe per ben figurare ci sono, soprattutto in caso di terreno buono, magari non saranno le calde favorite, ma attenzione che il team Effevi quest’anno nelle classiche non ha ancora vinto…
Ma non finisce qui, il team di Cenaia porterà al via anche Valuta Pregiata ed Edya. La prima, montata da Fiocchi, è una Holy Roman Emperor costruita in casa dai coniugi Bezzera, la mamma è Veronica Franco. Ha debuttato quest’anno e dopo due affermazioni ha ottenuto un secondo dietro Conselice nel Seregno. Nell’Elena è quinta ma non lontana. Una piazza è più che mai alla sua portata, per la vittoria è più dura anche perché finora ha corso solo sul miglio.
La seconda, Edya, si è ben comporta nell’Incisa di Responsible dove è seconda non lontana. Se contiamo che ha debuttato pure lei a tre anni e che ha corso solo tre volte, tutte sul doppio chilometro, le speranze che possa migliorare ancora ci sono tutte per questa figlia di Makfi. Se la quota sarà appetibile, come a regola crediamo, un pensiero ce lo faremmo. Vargiu ne sarà il fantino e questo è un altro punto a suo favore.
Concludiamo il team Botti con Miss Steff la pericolosa Dark Angel della famiglia Crecco. Se guardiamo solo le linee pare chiusa dalle rivali che l’hanno già battuta ma attenzione che all’ultima nel Coccia ha fatto un canter di salute. Umberto Rispoli in sella. Anche in questo caso è più fattibile una piazza che la vittoria finale.
Dopo l’armata del Master di Cenaia passiamo ad analizzare l’ultima delle sfidanti, che potrebbe essere molto di più di una semplice comparsa, parliamo di Page One, la Stormy River allenata dalla Signora Arienti che riteniamo cavalla finora inespressa e che ha tutte le qualità per andare sul podio con una corsa senza intralci. Esposito il suo interprete.
In conclusione quattordici ragazze che si sfideranno per diventare la reginetta del gran ballo, un titolo che non vale solo per una sera, ma che fa status e che dobbiamo continuare a cercare di migliorare, con idee nuove e volontà di non arrendersi. Si può fare!
Antonio Viani@DerbyWinnerblog