gran premio milano
Il Milano Day nel segno di Cristian e del Vento di tempesta!
La giornata clou di San Siro ha due pilastri imprescindibili in Cristian Demuro e Windstormblack. Da questi protagonisti dobbiamo partire per raccontare del convegno appena trascorso e per definire il nostro tradizionale pagellone.
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Deutschland über alles a San Siro, ma Way To Paris orgoglio Italiano!
Cari amici, per fortuna c’era Way To Paris, perché a dirla tutta usciamo con le ossa rotte dalla domenica milanese, due Gruppi erano in programma e due sono state le vittorie straniere.
Il consueto pagellone non può non tenere conto anche di questi risultati e quindi qualche insufficienza sarà presente.
Premessa doverosa: una voto negativo è un modo per dire che ci aspettavamo di più e non certo una bocciatura, siamo tutti innamorati di questo sport e vorremmo che i nostri fossero sempre al top, purtroppo qualche volta si fanno errori e quindi, per favore, nessuna tragedia, anche perché i primi che vorremmo dare sempre 8 ai nostri portacolori siamo proprio noi.
Ma adesso basta parole e spazio ai voti.
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Le pagelle del San Siro Day!
Reduci.
Questa è la parola che esprime meglio il sentimento che ci ha lasciato la giornata principale del meeting primaverile di San Siro.
Note positive e aspetti negativi della giornata sono come sempre presenti e noi cerchiamo di sintetizzarli nell’oramai tradizionale pagellone.
Il Milano a 3.000 metri? Ma anche no!
Una modifica nella programmazione d’élite è argomento troppo importante per non dibatterlo a fondo, ragionando su tutte le implicazioni che comporta.
Gran Premio di Milano, play it again Dylan (and Circus)!
La domenica di San Siro, oltre alla disputa delle Oaks, aggiunge anche un altro Gruppo 2 e parliamo del tradizionale Gran Premio di Milano, sui 2400 metri e da quest’anno aperto solo ai quattro anni e oltre.
Dispiace dire “l’avevamo detto…” (Leggi QUI) ma questa scelta di accorpamento oltre a essere pessima da un punto di vista selettivo non ha portato neppure un vantaggio qualitativo nelle presenze estere, anzi, questa, ahinoi, è una delle edizioni peggiori per qualità straniera, seppur nutrita nel numero.
Dobbiamo ringraziare un “cervello in fuga”, il nostro amato Dylan Mouth, che ha deciso di rientrare in patria scegliendo San Siro, e il suo collega di colori Circus Couture, se il Milano 2016 non è al livello di una Listed. Ripetiamo, ci piange il cuore parlare in termini negativi di una corsa che amiamo e sapete bene che abbiamo sempre cercato di difendere la qualità delle nostre Pattern, talvolta anche andando contro la stessa evidenza, ma questa edizione, ci spiace, è davvero qualitativamente povera.
Il Milano stravolto, ennesimo errore nella programmazione!
I più attenti – potete già iniziare a togliere dall’elenco tutti i nostri dirigenti e sedicenti esperti ippici – avranno notato che il Gran Premio di Milano, un tempo appuntamento fondamentale all’interno del calendario Pattern Nazionale, è diventato non solo una corsa di Gruppo 2, fino a qui anche i nostri “esperti” pensiamo se ne siano accorti, ma soprattutto è stato posizionato nel calendario a una sola settimana dal suddetto Derby e di conseguenza proposto come una corsa per cavalli di quattro anni e oltre.
Della serie, come distruggere una basilare corsa di selezione nel giro di pochi mesi.
Ebbene sì, perché questa scelta demenziale, unico termine appropriato da usare, distrugge il significato che il Milano portava con sé.
La prova, fino allo scorso anno di Gruppo 1, era il primo vero confronto intergenerazionale tra i buoni tre anni e gli anziani.
Un ottimo Dylan Mouth supera il test del Milano. Adesso inizia la scalata verso le King George!
L’allievo Mouth Dylan ha superato l’esame a pieni voti!
Prendendo a prestito il lessico scolastico, visto che si approssima il periodo degli esami ce lo concederete, possiamo ben dire che il Gran Premio di Milano di ieri, oltre a essere un Gruppo 1, era principalmente un test per capire il livello del campione della Effevi in vista di un nuovo tentativo in trasferta.
La vittoria di ieri, Leggi il seguito di questo post »
A San Siro è tempo del Milano. Un test per le ambizioni di Dylan Mouth
Oggi è giorno di Milano.
L’ippica è uno sport fantastico, perché dopo aver assistito ieri al Derby di Epsom con Golden Horn e Frankie Dettori e in nottata alle Belmont Stakes di American Pharoah con annessa Triple Crown, dovremmo essere abbastanza sazi per almeno una settimana e invece, senza neanche darti il tempo di assaporare queste imprese, ecco che lo sport ti propone la Classica milanese per eccellenza, il Gran Premio di Milano sui 2400 metri per tre anni e oltre.
Per carità nessuno vuole, o ha l’ardire di paragonare, i suddetti eventi a quello di casa nostra, però per noi appassionati – o malati di ippica a seconda – il Milano è un appuntamento irrinunciabile. Ogni anno lo attendiamo con ansia, ancora di più noi frequentatori di San Siro, perché fa da spartiacque della stagione. Serve per capire quanto valgono i nostri rispetto agli stranieri (quando vengono ovvio). Per dirla semplice è un test. Leggi il seguito di questo post »