Deutschland über alles a San Siro, ma Way To Paris orgoglio Italiano!
Cari amici, per fortuna c’era Way To Paris, perché a dirla tutta usciamo con le ossa rotte dalla domenica milanese, due Gruppi erano in programma e due sono state le vittorie straniere.
Il consueto pagellone non può non tenere conto anche di questi risultati e quindi qualche insufficienza sarà presente.
Premessa doverosa: una voto negativo è un modo per dire che ci aspettavamo di più e non certo una bocciatura, siamo tutti innamorati di questo sport e vorremmo che i nostri fossero sempre al top, purtroppo qualche volta si fanno errori e quindi, per favore, nessuna tragedia, anche perché i primi che vorremmo dare sempre 8 ai nostri portacolori siamo proprio noi.
Ma adesso basta parole e spazio ai voti.
Way To Paris voto 10 e lode.
Le insufficienze verranno più tardi, adesso è d’obbligo festeggiare la prima vittoria di Gruppo 1 del figlio di Champs Elysées.
Nel Gran Prix de Saint-Cloud, sui 2400, le speranze erano concrete e il grigione le ha rese realtà alla sua maniera, cioè con un finale dove dai 400 ha rimontato dall’ultima posizione fino a superare Nagano Gold proprio in prossimità del palo (video QUI).
L’urlo degli appassionati di San Siro è stato bellissimo, un grido che testimonia l’amore viscerale per questo sport e anche un urlo, se permettete, liberatorio dopo anni di vacche molto spesso magre. Tornare ad avere un prodotto Italiano, ripetiamolo assieme, I-TA-LIA-NO, che trionfa al massimo livello europeo vi assicuriamo non è facile con i numeri esigui che abbiamo qui, rispetto a tutti i concorrenti esteri.
A questo punto ogni traguardo è possibile e siamo felici che sia un team tutto tricolore, dal Signor Ferrario fino ai Marcialis, a farci sognare.
Durance voto 8,5.
Tosta e senza paura, questa figlia sempre da Champs Elysées, ha messo in riga i maschi nel Milano, Gr2 sui 2.000 metri (ahinoi che scelta errata), riuscendo nel finale a mantenere una incollatura sull’altro invader Royal Julius (voto 7) e terzo Quest The Moon (6) (Video QUI). Quarto Brasilian Man (6,5) a una incollatura da Quest.
Per il rating questo arrivo è un toccasana, visto che i primi tre sono cavalli conclamati da Gruppo 2 europeo e Brasilian è un performer che ha già vinto a livello di Gr3 italiano, quindi almeno da questo punto di vista siamo salvi.
Per il resto è sinceramente avvilente vedere cosa è diventato il Milano. Questa annata è talmente particolare che non fa testo né in positivo né in negativo, ma in linea generale pensare di salvare la nostra selezione riducendo la distanza e togliendo al Milano ogni funzione selettiva è qualcosa di profondamente sbagliato e che avverseremo sempre.
Runnymede voto 8.
La valutazione poteva anche essere più elevata perché nessuno si aspettava che questo figlio di Dansili potesse nel Vittadini, Gr3 sul miglio, mettere nel sacco i nostri e soprattutto Out Of Time.
Invece le corse sono belle (e spietate) anche per questo e la tattica scelta dal suo fantino Piechulek è stata perfetta.
Si è messo in scia di Villabate e Beautiful Vintage e quando in dirittura si è trattato di aprire i rubinetti si trovava a difendere un tesorotto enorme di lunghezze di vantaggio sul favorito Out Of Time (6-), il quale ha potuto solo recuperarne molte e giungere secondo, ma a oltre due lunghezze di distanza (video QUI).
Un vero peccato, perché se solo fosse riuscito a rimanere più a contatto siamo certi la vittoria non sarebbe sfuggita al figlio di Sakhee’s Secret e qui ci tocca (a malincuore visto che amiamo il suo modo di stare in sella) dire che forse Dario Vargiu qualche colpa ce l’ha (voto 5,5). Siamo certi che il più rammaricato sarà proprio lui, che monta sempre al massimo e che non vuole perdere nemmeno le reclamare, figuriamoci i Gruppi.
Terzo arrivato un sempre valido Mission Boy (voto 6/7) che il suo lo fa sempre.
Si doveva vincere il Vittadini? Sì, non ci nascondiamo.
Però è anche vero che questo Runnymede non è proprio un carneade assoluto, arrivava da una affermazione in Listed e in aggiunta qualche buona prestazione passata doveva farlo temere maggiormente. Inoltre al tondino era di una bellezza stratosferica e qui facciamo i complimenti a Sarah Steinberg (voto 8) che ogni volta che scende in Italia lo fa con soggetti sempre perfetti e che spesso colpiscono duro.
Its The Only Way voto 7,5.
Pazzesco finale nel Bersaglio.
La listed sui 1200 pareva avere un finale già scritto con The Conqueror (voto 5.5) che fin dalle prime battute prendeva il comando e che agli 800 aveva oltre 5 lunghezze di vantaggio sugli avversari.
Però è qui che capitava il fattaccio, il battistrada infatti iniziava a flettere la sua azione e agli avversari non pareva vero che ci potesse essere una possibilità. Il più lesto ad approfittarne era l’allievo di Santini (voto 7) lanciatosi in caccia e sul palo colpiva l’avversario.
Lo sbaglio di Branca (voto 5,5) è stato forse lasciare che The Conqueror andasse “fuori giri” con quella partenza al fulmicotone più adatta ai 1.000 di Milano che ai 1.200, ma è vero pure che le attitudini del Conquistatore sono queste, nel bene e nel male.
Bravo Maniezzi (7) a crederci e un bravo al team che ha presentato Its in maniera impeccabile.
Wakanaka voto 7,5.
La figlia di Power era attesa nel Crespi, Listed per femmine di 2 anni sui 1200, e non ha deluso.
Anzi ha confermato a un livello più elevato tutte le aspettative e le speranze che l’avevano accompagnata nelle sue prime uscite. Gestita perfettamente da Nicola Pinna (voto 7) in sella ha vinto con estrema disinvoltura davanti a una valida avversaria come Fulgentia (voto 6+).
Siamo oltre modo contenti che il team vincitore, capitanato da Diego Dettori (voto 7,5), sia espressione della nouvelle vague ambrosiana, cioè quel gruppo di giovani allenatori che si sta imponendo all’attenzione nazionale grazie agli ottimi risultati conseguiti.
Per questo lunedì abbiamo finito con le pagelle, ma ovviamente aspettiamo le vostre aggiunte in fatto di voti e perché no anche la conferma o meno delle valutazioni da noi espresse.
Antonio Viani@DerbyWinnerblog