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Lingfield incorona re d’inverno Tryster. Molta Italia nelle listed
Il lungo inverno inglese, che si chiuderà ufficialmente venerdì 27 marzo per lasciar spazio alla stagione in erba che prenderà il via il 28, ha mandato in scena l’ultimo capitolo di spicco con il bellissimo sabato da Lingfield Park che proponeva un Gruppo 3, il tradizionale Winter Derby, e ben due listed, una per i tre anni e l’altra per gli anziani velocisti.
Nella pattern di giornata assunto superiore del cresciutissimo Godolphin Tryster, il baio da Shamardal che ha completato il quarto successo in quattro uscite sulla superficie rimanendo imbattuto nell’annata. Il pupillo di Charlie Appleby Leggi il seguito di questo post »
Horse Addicted #2
Per la seconda puntata di Horse Addicted facciamo un viaggio ideale nella patria del nostro sport, l’Inghilterra, per incontrare un italiano che lì ha trovato il successo, Marco Botti.
Il capitolo inglese di Marco inizia nel 2002, quando lascia coraggiosamente Villa Bellotta, lo storico quartier generale della scuderia di famiglia a San Siro, per approdare a Newmarket. Dopo una vera e propria gavetta, nel 2006 avvia la sua attività di allenatore in proprio. Lo abbiamo raggiunto a Prestige Place, la nuovissima e bellissima struttura inaugurata nel 2013, dove Marco e sua moglie Lucia hanno stabilito la loro base operativa. Ancora una volta ringraziamo Laura dell’Elce, la nostra “giornalista a cavallo”, per la bella intervista realizzata che speriamo possa piacere a tutti voi lettori. Leggi il seguito di questo post »
Royal emotion
Anche l’edizione 2014 del meeting di Royal Ascot è andata in archivio. Un’edizione che ha visto l’ennesima conferma del successo del sistema ippico britannico. Una realtà capace di condensare il meglio dell’ippica internazionale, anzi meglio dire globale vista la presenza di rappresentanti di ogni continente, in cinque giorni. Se un allenatore a stelle e strisce come Ward, sostiene che il Royal Ascot è meglio delle Breeders’ vuol dire che davvero ad Ascot hanno sviluppato la ricetta perfetta. Difficile scegliere la giornata migliore perché ogni convegno ha avuto uno o più vertici e i temi da trattare sono tanti, ne scelgo solo cinque, come il numero delle giornate del Royal Ascot e utilizzerò il fil rouge delle foto per presentarveli, scusandomi in anticipo per le omissioni e anzi vi invito fin da ora a scriverci quali secondo voi siano state le istantanee più belle e le storie più interessanti, così da creare un album completo ed eterogeneo.
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Royal Ascot – Day five.
Quando si arriva all’ultimo giorno del Royal Ascot ogni volta si prova la stessa sensazione di quando stai per fare le valigie perché devi tornare via da una vacanza indimenticabile. Un velo di tristezza invade il vero ippico perché sa che finirà uno spettacolo unico e che dovrà aspettare 365 giorni per rivivere le stesse emozioni. Un meeting speciale come quello di quest’anno ancora di più, con tanti campioni in copertina e un dominatore tra gli allenatori, quel John Gosden che ha raccolto ben quattro successi in settimana, due dei quali in Gruppo I, le St James’s di Kingman e le Prince of Wales di The Fugue. Leggi il seguito di questo post »
Royal Ascot – Day one.
And they’re off! Dopo l’affascinante Royal Procession con l’arrivo della Regina in carrozza ha finalmente preso il via, martedì pomeriggio, il meeting di Royal Ascot, la cinque giorni imperdibile per qualsiasi appassionato di galoppo universale.
Il day one ha confermato la strepitosa crescita del Qatar a livello mondiale, con un uno-due micidiale piazzato da Sheikh Joaan Al Thani, il giovane proprietario che ha inaugurato i suoi colori soltanto nell’ottobre 2012, bagnando l’esordio con il sigillo nel Lagardere del suo Olympic Glory. Dopo aver colto subito vari successi in gruppo 1 Joaan ha realizzato il sogno di vincere l’Arc de Triomphe, dominato lo scorso ottobre con la campionessa Treve e adesso si ritrova proiettato nel Royal winner circle per ben due volte nel giro di mezz’ora. Ha aperto le danze il quattro anni Toronado, l’imponente baio da High Chaparral che Richard Hannon Jr, anche lui al primo sigillo da allenatore ufficiale al Royal Ascot, ha portato al top nelle Queen Anne sul miglio in pista dritta dopo un’assenza agonistica che durava dall’agosto del 2013, quando il Toro aveva fallito nelle Juddmonte International di York dopo aver siglato le Sussex a Goodwood. Dopo i centri del padre, con Paco Boy e Canford Cliffs, ecco Toronado, interpretato con una confidenza rara da Richard Huges, freddo e immobile fino ai 400 finali in sella al pupillo di Hannon. Il baio da High Chaparral ha risposto con un allungo secco che gli è valso l’aggancio ai primi già all’ultimo furlong quando ha continuato in piena spinta nei pressi dello stand side. Tenuto a bada con sicurezza il finale di Verrazano, l’americano di O’Brien che dopo il terzo nelle Lockinge si candida ad un ruolo di protagonista nel prosieguo della carriera europea, con Eclipse e Juddmonte International come prossimi possibili obiettivi. Leggi il seguito di questo post »
Royal Ascot è il galoppo.
Royal Ascot è il galoppo.
Potremmo finire l’articolo dopo solo cinque parole e saremmo riusciti in maniera perfetta a condensare in così pochi vocaboli l’essenza del nostro sport. Esagerato? No, per niente.
Innanzi tutto a favore del meeting di Ascot, quest’anno in scena dal 17 al 21 giugno, gioca il fatto che si svolge nel paese che ha dato i natali allo sport dei purosangue.
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