crisi ippica
Solo una idea può salvare il settore!
Una buona idea può cambiare il mondo.
E quindi ancora di più, una idea giusta può salvare il nostro settore ippico.
Quali sono i motivi della crisi del nostro mondo? Scarse risorse, poca appetibilità del nostro prodotto?
Ippodromi nella bufera!
Quando vedi muri di folla in tribuna e persone, giovani e famiglie, che si divertono ad assistere a una giornata di corse ti viene un certo sconforto a pensare alla situazione italiana dove solo pochi ippodromi sanno cosa si debba fare per “portare” pubblico, almeno nei giorni festivi.
Il Re è nudo… e adesso che si fa?
La lettera del trainer tedesco Mario Hofer su EBN ha reso pubblica una situazione drammatica, il nostro Ministero non ha ancora pagato i premi vinti lo scorso anno dalle scuderie estere. Che fare adesso?
Il calendario? Una occasione per cambiare!
La programmazione per voi fa acqua da tutte le parti? Siete stufi di vedere convegni senza il minimo senso logico, con spettacolo in pista pari a zero e possibilità di scommessa tragicamente simile?
4 proposte per un settore in crisi!
Un appello al WWF: tra le specie a rischio estinzione vanno inseriti anche allevatori e proprietari ippici.
Siamo all’anno zero, che fare? Tabula rasa e ripartire con un progetto!
Le peggiori previsioni paiono essersi avverate. Avevo sperato (sono ottimista di natura) fino all’ultimo, anche contro ogni evidenza, in un esito meno punitivo, ma così non è stato, il galoppo tricolore vedrà declassati tre dei suoi ultimi quattro Gruppi 1, rimanendo con il solo Lydia Tesio al massimo livello mondiale.
Nuovo anno, nuova programmazione?
Buon 2017 amici ippici e speriamo sia davvero un anno buono, diciamo che ci basterebbe differente da quelli che lo hanno preceduto nell’ultimo quinquennio almeno.
In verità se dobbiamo basarci sugli ultimi fuochi del 2016 le previsioni sono quantomeno funeste. I nostro esimi dirigenti hanno infatti scelto di non decidere riguardo al programma tecnico, pubblicando il primo atto 2017 a fine dicembre e riguardante il solo mese di gennaio – non sia mai che i nostri “esperti” riescano a partorire in un’unica tornata almeno un semestre come accade ovunque – per di più ricopiando pedissequamente quello del gennaio 2016.
Cambiamo modo di pensare!
“Dobbiamo pensare in modo diverso. Lo volete capire che siamo l’ultimo cane che arriva alla ciotola? Sapete che succede al più piccolo della cucciolata? Che crepa”.
Per l’ippica ci voleva Caprotti!
In questi giorni abbiamo letto su giornali e media un’enorme quantità di articoli a ricordo della figura di Bernardo Caprotti, fondatore e leader di Esselunga, la catena di supermercati famosa in tutta Italia.
Non voglio entrare nel merito delle valutazioni sulla persona fatte dai vari giornalisti, alcuni ne hanno parlato bene altri meno, abbastanza normale quando ci si accosta a personalità peculiari come quella di Caprotti.
Quello però sul quale tutti si trovavano concordi era nel riconoscere in lui la figura del grande imprenditore di successo. Soprattutto, mi ha colpito un aneddoto ricorrente che viene molto spesso citato per spiegare che tipo di imprenditore fosse: “Caprotti, anziché perdere tempo a frequentare la «gente che piace», preferiva andare in incognito nei suoi supermercati, per osservare e conoscere meglio i suoi clienti. Una lezione d’impresa straordinaria”.
Oggi 11 settembre 2018 – permetteteci un doveroso ricordo per le vittime delle Torri Gemelle di New York – tutto tace nel campo ippico.