Gran Premi
Cristian e La Cressonière, urla di gioia nel Diane!
Siamo di parte e ne siamo fieri! Viva Cristian Demuro e La Cressonière vincitori del Prix de Diane, ma anche viva Azaelia e Simone Brogi arrivati quarti e per finire viva Debora Fioretti vincitrice della prova Fegentri!
Royal meeting, ultimo giorno con vittoria della Regina, miglior finale non si poteva scrivere!
Day five al Royal Ascot e chiusura con i fuochi d’artificio, non solo per la vittoria di Twilight Son (Kyllachy) nell’ultimo Gruppo 1 del meeting, le Diamond Jubilee, ma soprattutto per la vittoria del portacolori di Sua Maestà The Queen Dartmouth nelle Hardwicke.
Day four: Quiet Reflection e Qemah nei Gruppi 1 e Across The Stars nel piccolo Derby
Oggi sarà l’ultimo giorno del Royal Ascot 2016 ma ancora vi dobbiamo il day four di giovedì. Come detto nel titolo nella Coomonwealth Cup sulla breve è arrivata la vittoria di Quiet Reflection, ennesimo prodotto di Showcasing che si sta facendo ben valere.
Gold Cup, la vera attrazione è Sua Maestà The Queen!
Nessun dubbio, la protagonista del terzo giorno del Royal Ascot è stata Elisabetta. La Regina è da sempre uno dei punti di forza del meeting, ma in questa occasione celebrava anche il suo 90esimo compleanno e dunque non poteva che essere lei la star, a dispetto di tutti gli altri protagonisti a due o quattro zampe.
Ascot Day two, aspetti A Shin Hikari e invece il colpo di fulmine è per Lady Aurelia!
Il day two era la giornata delle Prince Of Wales e tutto sommato non possiamo dire che non lo sia stata, ma certo non nella maniera che tutti attendevano.
Il grande favorito della vigilia, il giapponese A Shin Hikari, arrivava alla sfida sulle ali di un entusiasmo straripante, con uno spiegamento enorme di giornalisti e media sul campo assieme a oltre mille fan in trasferta ad Ascot e qualcosa come un milione di nipponici davanti alla televisione per spingere verso la storia il figlio di Deep Impact.
Royal Ascot la magia si ripete, Galileo Gold e Caravaggio due capolavori!
Passato il Day One del Royal Ascot vi confermiamo quanto abbiamo sempre sostenuto, cioè che il meeting inglese sia il più bello spettacolo ippico sulla faccia della terra. Nessun altro festival riesce a pareggiare il glamour e la passione per i purosangue che si respira dal martedì al sabato nella cittadina del Berkshire.
Anche quest’anno si partiva subito alla grandissima con le Queen Ann Stakes (Gr.1 sui 1600 metri) che per la prima volta nella loro storia premiavano un cavallo non europeo, anzi di più, una femmina, la perfetta Tepin (Bernstein) che senza lasix e altri aiuti made in USA ha ugualmente messo al tappeto i tanti rivali. Leggi il seguito di questo post »
Jockey CLub, Almanzor grande surprise!
Se il Derby di Epsom ha visto un finale a sorpresa il corrispondente Jockey Club di Chantilly non è stato assolutamente da meno, anzi la vittoria finale è andata a una sorpresa addirittura a venti al PMU francese, il Wootton Bassett Almanzor. L’allievo di Rouget ha vinto grazie a un percorso perfetto impostato dal suo fantino Eyquem che sfruttando perfettamente il numero alla corda non ha fatto spendere nulla ad Almanzor e quando lo ha richiesto in retta il cavallo ha risposto alla grandissima demolendo gli avversari.
The Derby, l’edizione 2016 parla gaelico
Il nostro Derby fa scuola, dopo la bella, ma sorprendente, vittoria di Saent a fine maggio anche nei due Derby più famosi, quello di Epsom in Inghilterra e nel Jockey Club di Chantilly si sono avuti finali quantomeno inaspettati, se non proprio sorprese ad alta quota.
Partiamo da The Derby, la corsa per antonomasia che si disputa a Epsom dal lontano 1780.
Come detto i favoriti non hanno confermato le aspettative soprattutto la pattuglia O’Brien che aveva in US Army Ranger (Galileo) la punta ma che schierava altri quattro alfieri, alcuni anche con chance proprie come Port Douglas, Idaho o lo stesso Deauville, e che pur avendo gestito la corsa secondo i propri desiderata si sono dovuti accontentare delle due piazze d’onore.
Ma come abbiamo detto nel titolo, sabato si è parlato gaelico (la lingua autoctona parlata in Irlanda), sì perché a sventolare sul pennone più alto della tribuna di Epsom è stata comunque la bandiera tricolore dell’isola di smeraldo, rappresentata però da un altro trainer irlandese, quel Dermot Weld che grazie alla vittoria di Harzand (Sea The Stars) ha potuto mettere il suo nome nell’albo d’oro della corsa più importante e soprattutto storica del galoppo mondiale.
Una bella tripletta: Kaspersky, Way To Paris e Sadalmelik! Successi italiani nelle Pattern!
Non ci siamo dimenticati delle altre corse importanti della domenica meneghina, anche perché hanno messo in luce tre team diversi, in barba a chi sostiene che oramai l’ippica nostrana è un monopolio che non lascia spazi a nessuno. Non vogliamo alimentare le solite polemiche, anche perché è palese la forte concentrazione (più che legittima e giustificata, sia ben chiaro), ma è innegabile che chi lavora bene poi raccoglie risultati importanti anche con un numero di cavalli inferiore.
Un team che lavora bene da anni è sicuramente quello formato da Cristiana Brivio ed Endo Botti che ieri hanno colpito duro con l’ottimo Kaspersky.
Il figlio di Footstepsinthesand ha volato gli avversari nel Vittadini (ex Turati), la prova di Gruppo 3 sul miglio, confermando, se mai ce ne fosse stato bisogno, di essere il miglior soggetto anziano sui 1600.
Ein, zwei, drei e pure vier! Cappotto tedesco nelle Oaks d’Italia!
Siamo pronti ad ammettere il nostro errore, se però lo fate anche voi.
A parte gli scherzi, in verità nessuno pensava che questa edizione delle Oaks potesse finire in questo modo. Ok le teutoniche vantano una tradizione molto favorevole nelle Oaks, vedi per ultima la vittoria delle scorso anno con Lovelyn. Però alla vigilia nessuno poteva prevedere che la nostra prova clou per le femmine di tre anni si risolvesse in una simile Caporetto.
Le nostre semplicemente non hanno partecipato. La migliore italiana è stata la Blueberry Valuta Pregiata, una Holy Roman Emperor che pensiamo possa migliorare con il prosieguo della stagione, ma che ieri è giunta quinta a circa 12 lunghezze dalla vincitrice, qualcosa di impossibile da pronosticare.
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