Ein, zwei, drei e pure vier! Cappotto tedesco nelle Oaks d’Italia!
Siamo pronti ad ammettere il nostro errore, se però lo fate anche voi.
A parte gli scherzi, in verità nessuno pensava che questa edizione delle Oaks potesse finire in questo modo. Ok le teutoniche vantano una tradizione molto favorevole nelle Oaks, vedi per ultima la vittoria delle scorso anno con Lovelyn. Però alla vigilia nessuno poteva prevedere che la nostra prova clou per le femmine di tre anni si risolvesse in una simile Caporetto.
Le nostre semplicemente non hanno partecipato. La migliore italiana è stata la Blueberry Valuta Pregiata, una Holy Roman Emperor che pensiamo possa migliorare con il prosieguo della stagione, ma che ieri è giunta quinta a circa 12 lunghezze dalla vincitrice, qualcosa di impossibile da pronosticare.
Una domanda a fine giornata ci tormentava: il divario verificatosi nelle Oaks è reale? Fotografa bene il fossato esistente tra la nostra ippica e quella tedesca? Sì, ma anche no, allo stesso tempo.
Sì, perché è innegabile che, soprattutto con le femmine e sulla distanza classica, il nostro galoppo parta da una posizione di grande svantaggio rispetto alla Germania. Questo non lo dice solo il risultato di ieri, ma le ben otto vittorie di cavalle Made in Germany dal 2000 a oggi, quasi il 50% del totale, un vero dominio.
Le ragioni sono tante, innanzi tutto una programmazione tedesca che privilegia i cavalli dai 2000 metri in su, situazione che ha portato a una forte specializzazione del loro galoppo verso questo genere di prove.
L’Italia, sia chiaro, non è l’unico paese che subisce questa competenza tedesca. Se andate a vedere le prove di Gruppo dai 2000 in su in Francia, soprattutto tra le femmine, vedrete spesso soggetti di proprietà o allevamento teutonici nei primi posti, se non proprio primi. Questo pensiamo la dica lunga sulla loro potenza.
Inoltre, la forza (anche economica) tedesca di mantenere in casa le migliori femmine ha consentito ai nostri vicini di sviluppare e migliorare esponenzialmente il loro allevamento che, oramai da anni, è davanti al nostro. Queste ragioni, unite anche a un calendario nazionale che consente alle migliori cavalle di arrivare agli appuntamenti clou senza aver compiuto un percorso troppo massacrante sono i motivi principali per rispondere sì alle domande qui sopra.
Ci sono però anche dei no che ci ronzano in testa. Innanzi tutto la particolarità della corsa di ieri, sotto un vero diluvio, (guardate il video QUI se non ci credete) ha il suo peso sul risultato finale. La pioggia è stata un fattore innegabile, perché se pur non si può giustificare la sconfitta solo con il meteo avverso, certo non si può neppure far finta che non ci sia stato. Ha sicuramente avvantaggiato le ospiti che tendenzialmente sono più abituate ai terreni di questo genere. Ripetiamo che questo è solo uno dei fattori.
Inoltre, il nostro no deriva dal fatto che dal 2012 al 2014 abbiamo infilato un triennio di vittorie che parte con Cherry Collect, passa per Charity Line e finisce con Final Score e pure nel 2015 le nostre non si sono mal comportate, Joyful Hope seconda a pari merito con Full Of beauty e a una testa da Lovelyn, con quarta Reset In Blue. Insomma negli ultimi anni ci siamo ben difesi e anzi abbiamo uno score di tutto rispetto, certo dobbiamo sempre contare che le nostre sono sempre molto più numerose delle straniere e che spesso per alle Oaks non arrivano la prima e seconda del Preis der Diana.
uest’anno poi la forma estera era particolarmente difficile da decifrare, ad esempio la vincitrice, Nepal, (complimenti a Michi Cadeddu per la vittoria storica!) è una figlia di quel Kallisto, DerbyWinner da noi, e arrivava da una vittoria in condizionata e ancor prima da due nulla di fatto. Era pronosticabile potesse bastare? Pensiamo obiettivamente di no.
La stessa Gambissara (Adlerflug), seconda, era appena giunta quarta nell’Incisa vinto da Responsibleforlove davanti a Edya e Dry Your Eyes, tutte nettamente battute ieri, è normale? No assolutamente. Non pensiamo ci possa essere stato un tale stravolgimento, a meno di non valutare in maniera importante l’attitudine al terreno davvero particolare.
La stessa Son Macia (Soldier Hollow) aveva due piazzamenti, buoni per carità, nelle due corse effettuate, eppure ieri sembrava di un altro pianeta.
Tutti questi motivi ci fanno propendere per una nostra risposta che non vuol essere diplomatica, ma bensì equilibrata. Riteniamo che il galoppo tedesco ci sia davanti (noi di DerbyWinner a dire il vero lo sosteniamo da tempo) e con le femmine ancora di più, ma che allo stesso tempo questo divario non giustifichi il cappotto, che deve molto alla condizioni davvero avverse avute ieri.
Le nostre, per noi, vanno riviste in contesti più “normali”, perché la Responsibleforlove (Duke Of Marmalade) che faticava già alla fine della curva non può essere parente della splendida cavalla ammirata nei mesi scorsi. Anche la sua prestazione nell’Incisa, se vogliamo non propriamente perfetta, non spiega il tracollo di ieri, dovuto con ogni probabilità alle condizioni atmosferiche.
Cassina de Pomm (Pounced) ha dimostrato di annegare in questa marea d’acqua. Il fatto che una cavalla come lei, che ha vinto sul colloso nel Dormello, sia naufragata ieri dimostra che le condizioni erano davvero al limite.
Quanto alle due Effevi, sapevamo che sia Dry Your Eyes che Victim Of Love, entrambe da Ramonti, avrebbero faticato molto su terreno non buono. Che dire di Conselice (Showcasing) che magari non ha i 2200 nella sua faretra ma certo non può inabissarsi a traguardo lontano.
In conclusione, pur rendendo il giusto merito alla forma tedesca, invitiamo tutti a non buttarsi giù come se ogni speranza fosse finita, perché lo ripetiamo le corse sono sempre diverse e le condizioni, non solo atmosferiche, mutano.
Impariamo la lezione che ci arriva dalla Germania e soprattutto cerchiamo di metterla in pratica, così facendo siamo certi che tra qualche anno, voltandoci indietro a ricordare il cappotto di ieri, sorrideremo quasi felici per i passi avanti che quella sconfitta bruciante ci ha dato lo sprone di compiere.
Antonio Viani@DerbyWinnerblog