Una bella tripletta: Kaspersky, Way To Paris e Sadalmelik! Successi italiani nelle Pattern!
Non ci siamo dimenticati delle altre corse importanti della domenica meneghina, anche perché hanno messo in luce tre team diversi, in barba a chi sostiene che oramai l’ippica nostrana è un monopolio che non lascia spazi a nessuno. Non vogliamo alimentare le solite polemiche, anche perché è palese la forte concentrazione (più che legittima e giustificata, sia ben chiaro), ma è innegabile che chi lavora bene poi raccoglie risultati importanti anche con un numero di cavalli inferiore.
Un team che lavora bene da anni è sicuramente quello formato da Cristiana Brivio ed Endo Botti che ieri hanno colpito duro con l’ottimo Kaspersky.
Il figlio di Footstepsinthesand ha volato gli avversari nel Vittadini (ex Turati), la prova di Gruppo 3 sul miglio, confermando, se mai ce ne fosse stato bisogno, di essere il miglior soggetto anziano sui 1600.
Cancellata la brutta prestazione nel Repubblica, che a questo punto pare solo un inciampo (come d’altronde per Circus Couture), il portacolori della Nuova Sbarra ha fatto il vuoto dietro di sé.
Potendo correre in avanti costruendosi la corsa, tattica preferita, Kaspersky ha demolito i rivali prima di tutto superando di slancio Azzeccagarbugli (Kodiac) che inizialmente ha cercava di creargli problemi di strategia mettendosi davanti nelle primissime battute, ma con il baio di Endo oggi era impresa disperata, pure su un terreno che proprio congeniale non è per lui.
Entrato in retta Umberto Rispoli – chapeau per l’interpretazione perfetta – ha iniziato a chiamare Kaspersky all’ultimo sforzo e qui è arrivato il pezzo di bravura del cavallo, ovvero aver volato via gli avversari in poco più di cento metri creando quel divario che poi ha tenuto fin sul palo. Al secondo un volitivo Greg Pass (Raven’s Pass) che ci ha pure provato a ricongiungersi ma era impresa improba e comunque ha corso dando una bella linea e dimostrando sia di gradire i terreni faticosi, attitudine buona per l’autunno, sia di essere un ottimo soggetto che purtroppo ha davanti un gran cavallo. Al terzo Tamarind Cove (Galileo) che nel finale ha soffiato il podio ad Azzeccagarbugli rimontandolo poco prima del palo. Valido soggetto l’allievo di Vana anche se sensibilmente inferiore ai primi due e forse non troppo a suo agio sul terreno. Gli altri fuori gara, (Video QUI).
Vista la prova per fortuna che il suo team ha “forzato” la scelta convincendo il proprietario a non ritirare Kaspersky per il terreno, mai decisione fu più giusta, un grande bravo a Endo Botti e Cristiana Brivio.
Il secondo trainer con cui complimentarsi in verità è una famiglia e stiamo parlando della famiglia Marcialis. Se Andrea oramai ha imboccato la strada della Francia (meta anche della sorella Jessica) per fortuna che il resto della famiglia, con babbo Antonio e la figlia Elisabetta in testa, è rimasto qui a San Siro a plasmare ottimi soggetti come Way To Paris (Champs Elysées) che è esploso nel Merano, Listed.
Il portacolori della Fert, storica giubba che ricordiamo vincitrice da poco tempo in Francia con Plougastel, era un soggetto stimato dalle parti della scuderia Ramazzotti (quartier generale dei Marcialis) ma domenica ha fatto un bel balzo in alto nella considerazione generale sia dimostrando di gradire questo genere di terreni sia mostrando una maturità che nel Filiberto era mancata.
La prova si è decisa in retta – dopo il tentativo, invero ardito, effettuato da Speed Of Sound (Until Sundown) di prendere tutti in contropiede scappando veloce fin dal via – con un duello tra Way To Paris e Voice Of Love (Poet’s Voice) durato fino ai 150 metri conclusivi quando Monteriso e Way hanno staccato il rivale involandosi per una facile vittoria di cinque. Al secondo il grintoso Voice, mentre terzo è giunto Perego (Mujahd) mai in grado di inserirsi nel duello (Video QUI). Complimenti al team Marcialis e alla Fert, il cuore ippico milanese continua a pulsare forte!
Non è milanese, peccato veniale che gli “perdoniamo”, l’ultimo dei trainer sotto i riflettori di San Siro.
Si chiama Raffaele ma per noi è soprattutto Mastro Biondi, il bravo allenatore napoletano capace di portare al successo Sadalmelik (Aussie Rules), creatura plasmata in maniera sopraffina per andare a vincere il Nogara, una corsa per femmine sui 1400 della pista dritta, da sempre un test probante.
In questo caso particolare la vittoria è pure doppia perché alla veste di allenatore si aggiunge anche quella di proprietario della figlia di Aussie Rules, una cavalla rispettata sempre tanto, come dichiarato da Don Raffaele che le ha consentito di maturare in tranquillità evitando forzature premature. Domenica si è preso una bella soddisfazione, anche grazie alla monta di Esposito, ribaltando la linea con quella Pardon (Kyllachy) che l’aveva battuta di un’incollatura proprio all’ultima uscita in condizionata.
La Listed milanese è vissuta sulla fuga, anche qui parecchio avventata, della straniera Kambria (Areion) che ha imposto un ritmo micidiale, manco fossimo a una prova sui 1000. Difatti, l’allieva di Porcu ai 1000 era già in forte calo e virtualmente fuori dalla contesa.
Di questo ritmo bello allegro si è giovata Sadalmelik, che Esposito aveva saggiamente posizionato alla schiena della battistrada, e al primo traguardo eccola fuggire in solitaria lasciando indietro anche La Vacanza (Aussie Rules). Quelle lunghezze prese saranno decisive per la grigia per difendersi dalla rimonta di Pardon e Atzeni che riusciranno ad avvicinarsi senza però mai acciuffare la stella (Sadalmelik è una stella supergigante della costellazione dell’acquario) di Biondi (Video QUI).
Se fossimo al trotto si direbbe Canta Napoli, ma qui al galoppo ci accontentiamo di un più sobrio, complimenti!
Tre corse importanti, tre allenatori differenti vincitori, allora non è così vero che il galoppo è un monopolio…
Antonio Viani@DerbyWinnerblog