Royal Ascot la magia si ripete, Galileo Gold e Caravaggio due capolavori!
Passato il Day One del Royal Ascot vi confermiamo quanto abbiamo sempre sostenuto, cioè che il meeting inglese sia il più bello spettacolo ippico sulla faccia della terra. Nessun altro festival riesce a pareggiare il glamour e la passione per i purosangue che si respira dal martedì al sabato nella cittadina del Berkshire.
Anche quest’anno si partiva subito alla grandissima con le Queen Ann Stakes (Gr.1 sui 1600 metri) che per la prima volta nella loro storia premiavano un cavallo non europeo, anzi di più, una femmina, la perfetta Tepin (Bernstein) che senza lasix e altri aiuti made in USA ha ugualmente messo al tappeto i tanti rivali.
Corsa di testa per l’allieva di Mark Casse e negli ultimi duecento un volo a centro pista con un cambio di passo splendido che gli ha permesso di prendere una mezza lunghezza su un ammirevole Belardo (Lope De Vega), che le ha provate tutte per ricucire il gap ma alla fine si è arreso. Terzo Lightning Spear (Pivotal) a oltre una lunghezza. Solo quarta l’altra favorita Ervedya (Siyouni) (Video QUI).
Settima affermazione consecutiva per Tepin che ha confermato di gradire il terreno soft, che ha condizionato anche il tempo finale di 1.43.87, il più lento dal 1988. Per il suo proprietario, Robert Masterson, questa affermazione è la dimostrazione che i cavalli americani non hanno bisogno di medicine e altri aiuti per vincere, e siamo d’accordo con lui quando afferma che questa vittoria è uno spot da portare in America e mostrarlo a tutti gli ippici americani perché non solo aumentino la loro presenza nel meeting ma si adeguino al resto del mondo per quanto concerne i medicamenti legali.
Grande impressione nelle successive Coventry (Gr.2 sui 6 furlong) per due anni dove abbiamo assistito a un capolavoro di Caravaggio – visto il nome questo accostamento non è irriguardoso – capace di chiudere la pratica senza sforzo apparente e mostrandosi come un prospetto di campionissimo. Il figlio, completamente Made In USA, di Scat Daddy ha passeggiato nel gruppo a centro pista fin tanto che Ryan Moore, in questa occasione poco più di un passeggero, non gli ha dato la stura e l’allievo di O’Brien ha sorvolato gli avversari come fossero dei birilli immobili. Al secondo posto il nostro Frankie in sella a Mehmas (Acclamation), (Video QUI).
O’Brien con la solita trasparenza ha ammesso che prima della gara il rischio maggiore poteva arrivare dallo stato del terreno che Caravaggio ha mostrato di fare anche se forse su un terreno più galoppabile il divario sarebbe potuto essere più netto. La vittoria odierna, la terza in tre prove, ha già fatto suonare il campanello di allarme nei bookies d’oltremanica che hanno tagliato le sua quota per le 2000 Ghinee fino a 4 contro 1, non male visto che manca ancora un anno…
Alla terza ancora un Gruppo 1, le King’s Stand per velocisti sui 5 furlong, dove il nuovo grido tra gli sprinter Profitable (Invincible Spirit) ha finito di salire la scala dei gruppi e ha trovato la prima affermazione al massimo livello con Adam Kirby in sella, un Kirby che solo un paio d’ore prima era stato reso padre dalla sua compagna Megan, se non è attaccamento al lavoro questo…
L’allievo di Clive Cox si è involato a poco più di un furlong dalla fine seguito a centro pista da Cotai Glory (Exceed And Excel) che ha provato in ogni modo a rendergli la vita difficile ma alla fine Profitable ha avuto la meglio di circa una incollatura, (Video QUI).
Ovviamente raggiante Adam Kirby che ha affermato che una giornata migliore, padre e vincitore di Gr.1, non poteva sperarla. Sulla stessa lunghezza d’onda il trainer che non ha iscritto Profitable nelle July Darley poiché non riteneva adatta la distanza, ma vista la performance odierna saranno vagliati anche i Gruppi 1 disponibili sui 6 furlong.
Subito dopo, ecco la grande sfida tra i migliori miler di tre anni in circolazione in Europa nelle St. James’ Palace Stakes dove si scontravano i vincitori delle 2000 Guineas inglesi e irlandesi e pure il vincitore delle Poule di Deauville, un vero scontro tra titani.
Ad avere la meglio è stato un magnifico Frankie Dettori, l’età per lui è oramai solo una cifra senza senso scritta sui documenti, che ha condotto splendidamente al successo il suo Galileo Gold ripresosi subito dal mezzo passo falso irlandese e che soprattutto dopo questa affermazione si può cingere la corona del miglior miler di tre anni.
Il figlio di Paco Boy è stato montato davvero alla perfezione da Frankie che lo ha portato bene avanti fino all’ultimo e decisivo sforzo avvenuto alla corda, dove il campione italiano era riuscito a posizionarlo pur partendo da una gabbia al largo, e che gli ha consentito di prendere quel paio di lunghezze necessarie a salvarlo dal ritorno veemente di The Gurkha (Galileo) finito secondo, forse anche per colpa di una monta non troppo confidente da parte di Ryan Moore, al terzo Awtaad (Cape Cross) (Video QUI).
A parte ogni considerazione oggi non si può non tributare ogni onore a Galileo Gold che stavolta senza intralci ha potuto sviluppare appieno la sua potenza come ha ammesso il suo trainer, l’astro nascente Hugo Palmer il quale ha confidato alla stampa che con ogni probabilità la prossima tappa per lui saranno le Sussex di Goodwood con la prima sfida intergenerazionale.
In conclusione di giornata nelle Ascot sui 4 chilometri ha vinto Jennies Jewel (Flemensfirth) mentre nelle Windsor ha messo il sigillo Gosden con il Kodiac Ardad.
Domani si ritorna ancora tutti ad Ascot perché sarà un’altra splendida giornata con le Prince Of Wales come tema principale e la sfida portata dal giapponese A Shin Hikari (Deep Impact), anche se la possibile assenza, dovuta al terreno soft, di The Grey Gatsby potrebbe togliere un protagonista.
Antonio Viani@DerbyWinnerblog