Tatts December Foal, un mercato sempre più difficile!

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TattersallsVi abbiamo raccontato qualche giorno fa degli ottimi  risultati ottenuti in Irlanda dalle vendite dei foal a Goffs.
Esiti simili, in tutta onestà, non si sono ripetuti a Tattersalls, ma le ragioni sono molteplici e forse, analizzando bene l’andamento di questa asta, i risultati non sono totalmente negativi come la sola visione dei dati potrebbe far supporre.
Iniziamo proprio da questi ultimi ottenuti al termine di questa 4 giorni a Newmarket per le December Foal.

I lotti presentati sono stati 921, in leggera diminuzione dai 969 del 2018 (circa il 5% in meno). I venduti hanno raggiunto quota 663, il 72% dei presenti (in leggera salita sul 2018), il prezzo medio ha raggiunto le 44,251 ghinee, meno 14% sulla edizione scorsa e il prezzo mediano 22,000, meno 12%.
Il fatturato globale si è situato appena sotto i 30 milioni, per la precisione 29,338,300 ghinee. Un importo inferiore rispetto a tutti i  6 anni precedenti, che si può in parte spiegare con la minore offerta in asta, ma che certamente non lascia soddisfatti.
Approfondendo l’analisi non possiamo non evidenziare che questa edizione ha avuto la “sfortuna” di arrivare l’anno dopo una edizione top. Infatti le December Foal 2018 hanno frantumato diversi record e dunque fare meglio era francamente difficile.

D’altro canto questi dati portano con se anche una ulteriore riflessione da farsi su untattersalls2 mercato che risulta sempre più polarizzato.
Come abbiamo riportato tante volte negli ultimi tempi (ad esempio proprio lo scorso anno per le December Foal di Tattersalls), il mercato è sempre più difficile, sia per gli acquirenti internazionali che desiderano acquistare lotti di pregio e che si trovano a dover battagliare con una concorrenza nutrita e agguerrita, sia dal lato dei venditori che devono produrre un livello qualitativo sempre più elevato per ottenere un ritorno soddisfacente.
Le implicazione sono una forbice sempre più ampia tra le diverse fasce di mercato, esempio concreto: abbiamo avuto oltre 70 foal acquistati per una cifra uguale o superiore a 100mila ghinee e ben 14 per oltre 300mila.  Tutto ciò porta squilibri su tutta la filiera e dovrebbe allarmare non solo i diretti interessati, ma anche gli stessi stallonieri, per i quali forse è arrivato il momento di rivedere in maniera decisa le politiche di prezzo. Sinceramente molti fee risultano totalmente inadeguati al loro mercato di riferimento.

Il top price lo ha fatto segnare un maschio da Frankel e Simple Verse (Duke Of Marmalade), una carta davvero superba e che è stato battuto per (sole) 600,000 ghinee e acquistato da David Redvers per conto della Qatar Racing dello Sceicco Fahad Al Thani. Lo scorso anno il top fu licitato a 1,7 milioni, vero che era una figlia di Galileo e sorella piena di Decorated Knight, però la differenza stride.
Curiosità, in settimana il dominus della formazione qatariota è diventato padre per la prima volta, di una bimba di nome Najla, e nella stessa settimana ha comprato un foal dalla genealogia principesca. Un bellissimo regalo di nascita e ovviamente tanti auguri di una felice vita alla nuova venuta.
Presenti come da tradizione anche alcuni acquirenti italiani come Federico Barberini con 5 arrivi, il più costoso una femmina da Oasis Dream pagata 42mila. Ma anche Devis Grilli, che ha comprato pure lui 5 lotti, il più caro un Free Eagle a 12mila. La famiglia Bezzera, con il nick Old Buckenham Stud, ha preso un Galileo Gold a 1,000.
Adesso la palla passa alle December Mares che iniziano oggi e si concluderanno giovedì prossimo.

Antonio Viani@DerbyWinnerblog

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