Tempesti, un simbolo che va sfruttato!
Ragazzi, cosa vi siete persi!
Domenica a San Siro si è in un certo qual modo fatta la storia, ben oltre il mero risultato sportivo.
Essere stati presenti è stato un privilegio e speriamo che questo possa risultare un incentivo per i tanti appassionati, che avranno certamente seguito da casa la giornata, a tornare a vivere l’ippica dal vivo, vi assicuro che si gode il doppio a essere testimoni diretti.
Il pagellone del lunedì non è mai stato così facile da compilare e quindi partiamo subito.
Tempesti voto 10+.
Un cavallo italiano, figlio di uno stallone Italiano, Albert Dock, montato dal miglior fantino al mondo, l’Italiano Frankie Dettori, con i colori di giubba Italiana della Dormello Olgiata, vince il Premio Tesio, cioè il Premio intitolato al più grande esperto ippico che il mondo abbia mai conosciuto e che è stato l’artefice del mito Dormello… IMPAGABILE.
Come dicevo questa affermazione va ben oltre il valore in sé della corsa. Il Gruppo 2 sui 2200 metri è stata una corsa di buon livello, a nostro modesto parere di pari livello rispetto a tanti Gruppi europei di pari status. Tempesti ha attuato una giusta tattica attendista mettendosi calmo dietro al gruppo di testa assieme a Flag’s Up e lasciando al naturale front runner Tramaglino (voto 6,5) di menare le danze seguito dai due tedeschi e Brigante Sabino.
In retta all’intersezione delle curve si scatenava la lotta decisiva che vedeva Best Of Lips (7,5) all’interno cercare di prendere vantaggio sfruttando la striscia interna che anche ieri ha visto, su un terreno molto lavorato, molti vincitori passare da lì.
Ma stavolta no, perché all’esterno si palesava Frankie su Tempesti che in poche folate lo raggiungeva e dopo i 400 dava un ulteriore cambio di passo per portarsi davanti e difendersi dall’ultimo tentativo del tedesco capace solo di avvicinarlo a una corta incollatura.
Al terzo un Isfahan (7-) mai davvero a suo agio su questo terreno (strano per un tedesco), precedeva uno stremato Tramaglino, che con questa onorevole piazza porta un secondo figlio di Albert Dock a premio in un Gruppo 2. Non proprio cosa da tutti i giorni.
Questa affermazione è stata salutata da una gioia spontanea di tutti i presenti, la giubba bianca con croce di Sant’Andrea rossa rappresenta la storia del galoppo italiano ed è ovvio che una sua vittoria, non si arrabbino tutti gli altri proprietari, sia qualcosa di speciale.
Premia non soltanto il lavoro sopraffino di Riccardo Santini e Franca Vittadini, ma è un raggio di luce in un momento che dire nebuloso è fargli un complimento. Se mi permettete, in maniera molto egoistica una vittoria della Dormello è di per sé una promozione unica per il nostro settore. Certo va veicolata e promossa e qui tocchiamo note dolenti ma dovremmo spendere troppe righe su questo argomento e soprattutto ci siamo tornati su talmente tante volte che ne abbiamo anche poca voglia, giacché nulla cambia.
Bahja Del Sol voto 7,5.
La sua vittoria, bellissima e nettissima, è stata messa per forza di cose in secondo piano per quanto detto sopra, ed è un peccato perché il figlio di The Gurkha più di così non poteva fare nel Piazzale. Dopo aver seguito il battistrada Some Respect, in retta Bhaja lo affiancava e ai 400 semplicemente se ne andava in totale scioltezza. Una vittoria larghissima di 6 lunghezze che non ammette alcuna replica.
Dodici corse per l’allievo dei Botti e sempre al palo, sei vittorie e sei piazze, forse non sarà un record ma certamente è una dimostrazione di consistenza con pochissimi eguali. Inoltre il suo essere un tre anni ci consente di aspettare il prossimo anno, sempre che nel frattempo non venga venduto all’estero, con molte speranze.
Il secondo posto va a Emperor Of Love (7-) che nel finale trova i varchi giusti grazie a un bravissimo Pinna e fa esultare gli amici del Giglio Sardo. Doppietta Botti per il training e doppietta italiana, sempre un bel vedere. Terza piazza per Wonnemond (6,5) che nel pesante trova un alleato e quarto per See Hector (6+) che invece non ripete le sue migliori prestazioni.
Ma alla fine tornando con la mente alla corsa quello che rimane impresso è quella retta in progressione di Bahja Del Sol che ci ha davvero impressionati.
Cavalli Italiani voto 9, Promozione Cavalli Italiani voto -2.
Signori noi davvero non sappiamo più come dirlo, i migliori cavalli del 2022 in Italia sono cavalli di allevamento Italiano, parliamo di Cantocorale e Tempesti. Penso che nessuno possa minimamente confutare questa affermazione.
Ma non solo, questi due nostri alfieri sono pure figli di stalloni che operano in Italia, parliamo rispettivamente di Helmet e Albert Dock.
Eppure voi avete visto una qualche notizia che desse un vero risalto a questi risultati? Che dicesse apertamente che i migliori cavalli che hanno corso qui da noi nel 2022 sono italiani e sono meglio dei cavalli importati?
Vi risparmio la ricerca, tolto questo nostro e vostro blog, da nessuna parte si mette correttamente in risalto questo fatto, nemmeno su quei siti dove, per ragioni se volete anche opportunistiche, dovrebbero incensare oltre misura simili target raggiunti.
Bene che vada si riporta che il cavallo è figlio del tal stallone che opera in Italia, stop. Una tristezza assoluta e non parlo solo di ieri, ma la storia si ripete sempre quando un cavallo italiano, non mi interessa se 100%ITY o assimilato italiano, ottiene ottimi risultati.
Questa sarebbe promozione? Questo sarebbe il modo giusto di presentare i nostri risultati? Poi ci si stupisce o ci si lamenta se le aste vanno male oppure se i cavalli italiani si fa fatica a venderli.
Un giorno l’ex general manager del National Stud irlandese disse una frase che nella sua semplicità è perfetta in questo caso: “Se non ci pensi tu a fare promozione ai tuoi risultati, chi pensi lo faccia per te?”.
Ritorniamo alle note più liete e in chiusura permettetemi una menzione per I Know Why (Sepoy) che vince con merito il Chiusura. Per noi appassionati milanesi questa prova riveste un valore speciale, al di là del suo status, i 1400 di pista dritta sono una corsa davvero tremenda, dove la velocità va a braccetto con la tenuta e insomma chi riesce a imporsi non è mai un cavallo “normale”, ma deve possedere quelle doti che spesso fanno la differenza anche a livelli più elevati. Bravo il team della EC Racing Stable e complimenti alla scuderia Larac.
Per oggi è davvero tutto e con la domenica di San Siro possiamo dire che le top giornate italiane sono concluse, certo abbiamo ancora alcuni convegni interessanti tra Pisa, Roma, Napoli e Siracusa, ma il grande palcoscenico internazionale chiude qui da noi.
Da tempo sostengo che servirebbe maggior coraggio nel provare ad allungare la stagione almeno fino a fine mese, se non addirittura fino all’immacolata, ma per fare questo ci vorrebbe il coraggio di mettersi attorno a un tavolo, tutti, e discutere seriamente, ma questa è un’altra storia.
Antonio Viani@DerbyWinnerblog.net