Le classifiche italiane e una riflessione

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IMG_1962Dopo il primo semestre di attività è arrivato il momento di stilare un primo bilancio anche per quanto riguarda il galoppo italiano, prendendo come spunto le classifiche di metà stagione per le categorie allenatori, fantini, proprietari e allevatori.
Osservando attentamente le cifre tra i trainer spicca ancora di più lo strapotere di Stefano Botti, capace di portare a casa gran parte del montepremi, con il califfo di Cenaia che ha già conquistato 125 vittorie su 499 corse disputate per uno strike rate impressionante del 25,05 e somme vinte che superano i 2 milioni. Per lui assoluto dominio anche nel campo delle stakes, con tre successi di Gruppo 2 (Oaks di Final Score, Vittadini di Priore Philip, Derby di Dylan Mouth), tre centri di Gruppo 3 (Primi Passi diviso a metà tra Fontanelice e Ginwar, l’Incisa di So Many Shots, l’Ambrosiano di Orpello) e ben dodici listed. Al secondo posto per vincite ecco Bruno Grizzetti, staccato di oltre ungrizzetti2 milione e mezzo con i suoi 534mila euro racimolati. Il trainer di Viggiù,
colpito dalla fresca rottura con la Blueberry, è al quarto posto invece per numero di vittorie, con 44 sigilli. Al posto d’onore troviamo infatti Marco Gasparini, da anni ormai ai vertici della classifica nazionale, con 48 centri in 306 corse per vincite intorno ai 400mila euro. Riccardo Menichetti completa il podio con 47 successi e 263mila euro, mentre al quinto ecco Pamela Demuro con 35 affermazioni, frutto della liaison con la Chimax.
Ottima la percentuale di Melania Cascione (21 per cento), autrice di un ottimo lavoro con il suo materiale e al sesto posto per numero di vittorie (27). Il team Marcialis è fermo a quota 25 ma con vincite superiori ai 200mila euro, Luigi Riccardi ha raggiunto 23 successi, Raffaele Biondi 17 ma per somme vinte, grazie al Regina Elena di Vague Novelle, al Milano di Benvenue e al posto d’onore nel Vittadini con Verdetto Finale, veleggia al quarto posto con più di 300mila euro guadagnati. Soltanto al 69esimo posto uno dei più sottovalutati trainer italiani, quel Riccardo Santini che ha racimolato sei vittorie e sedici piazzamenti nelle 32 corse disputate, con soli otto cavalli in training ma una vincita superiore ai 100mila euro. Grazie al tre anni Salfrod Secret, a bersaglio nel Parioli, nel Criterium Partenopeo e nel Pisa. Il portacolori di Lanfranchi ha messo in luce le immense capacità dell’allenatore livornese, capace di portare in cima alla classifica generazionale dei miler il suo pupillo, importato dall’Inghilterra. Ottimo il lavoro svolto anche con Fiocchiil velocista Pride And Joy, per il secondo anno consecutivo a segno nel Camici e pluripiazzato a livello di pattern e listed.
Tra i fantini, dopo buona parte della stagione dominata da Germano Marcelli, è arrivato come una furia Carlo Fiocchi, sempre più collaborativo con il team di Cenaia. I risultati sono arrivati insieme con 89 vittorie sulle 398 corse disputate con un’ottima percentuale del 22 per cento ed oltre 700mila euro di somme vinte. Carletto sta dimostrando continuità ed una grinta fuori dal comune che lo spinge ai vertici della classifica nazionale, con una prima parte di stagione impeccabile che lo lancia verso la conquista del primo frustino della carriera, a 36 anni, il pieno della sua maturità. E’ ormai vicino anche il traguardo delle 2000 vittorie che già dal prossimo anno potrebbe festeggiare. Domenica scorsa ha condiviso il successo nel Primi Passi con Mirco Demuro e portato al traguardo l’imbattuta Money Drop con un senso del palo raro.
Al posto d’onore rimane uno stoico Germano Marcelli, il jockey della Razza dell’Olmo che come detto ha condotto per larga parte la classifica. Sono già 77 le vittorie con una percentuale marcelliperò più bassa, intorno al 14 per cento. Al terzo posto c’è la sicurezza Dario Vargiu, laureato lo scorso anno e ancora in lizza per la riconferma con 66 vittorie, divise tra Grizzetti, la Blueberry e la Chimax, con la formazione di Torchia che gli offre ottime possibilità in quel di Napoli. Benissimo anche Djordje Perovic, il Frankie di Serbia che sta vivendo sicuramente la migliore annata italiana da qualche anno a questa parte. Il talentuoso jockey di Kragujevac, giunto a 58 vittorie, si è tolto parecchie soddisfazioni in primavera in sella al volante Salford Secret, il Repubblica, suo primo Gruppo 1 italiano, in coppia con lo snobbato Refuse to Bobbin. Mirco The Magic Demuro è al quinto posto con 51 successi ma è terzo per somme vinte con ben 657mila euro, guadagnati grazie al Regina Elena di Vague Novelle, ai piazzamenti ottenuti con Verdetto Finale nel Vittadini e ad altre listed messe in bacheca. Al primo posto per vincite c’è Fabio Branca, assoluto dominatore nella classifica pattern e listed, con il doppio classico di Gruppo 2, le Oaks e il Derby in una settimana, il recente Giubileo di Steaming Kitten, l’Ambrosiano di Orpello e altre tre listed per un totale che sfiora i 900mila euro.
Tra i primi dieci spazio anche per il regolarissimo Tore Sulas, per Samuele Diana, per Salvatore Basile e Giuseppe Cannarella, quest’ultimo leader a Siracusa. Citazione anche per Federico Bossa, fermo a 35 vittorie ma ad inizio stagione è arrivata la prima affermazione in listed della sua carriera, a Siracusa, e inaspettatamente il primo bersaglio di Gruppo 1 grazie ad una monta sublime in sella a Benvenue nel Milano. Luca Maniezzi, spesso associato a Marco Gasparini, veleggia a quota 35, con il giovane Dettorino a 28, in buona luce grazie ad un’ottima crescita e ad un apporto sostanzioso di Luigi Riccardi. I nostri talenti emigrati all’estero, con Andrea Atzeni britannico d’adozione, Cristian Demuro, Umberto Rispoli ormai a tutti gli effetti transalpini, Pierantonio Convertino che fa l’inverno da grande protagonista in Qatar e l’estate in Francia, Marco Monteriso ed Alberto Sanna, chimaxcon ruoli da primattori sul Golfo Persico e in Bahrein, figurano più in basso, come logico, in classifica ma soltanto per le poche monte effettuate perché soprattutto i due ragazzacci francesi quando vengono colpiscono duro. Vedi Cristian (25 centri ed oltre 400mila euro di somme vinte), capace di piazzare i colpi con Priore Philip nel Vittadini e So Many Shots nell’Incisa, oltre al Perrone, al Giubilo e alla Coppa d’Oro di Milano, o Umberto, che ha aperto la stagione italiana pennellando Virtual Game nel Regione Toscana a San Rossore, per chiudere il semestre con i sigilli nel Nogara e nell’Estate. Per non parlare di Atzeni, secondo nel Derby, nelle Oaks e nel Repubblica. Infine due parole per l’esperto Mario Esposito, il veterano che ha chiuso il semestre con 28 successi salutando l’Italia prima dell’esperienza nipponica: in bocca al lupo!
Tra i proprietari invece al comando, per numero di vittorie (49) la Chimax, nei confronti della Razza dell’Olmo (46), dei Dioscuri (40), con Effevi e Nuova Sbarra fermi a 25 e 24. Per somme vinte invece spicca ovviamente la giubba blu-oro di Felice Villa, capace di assicurarsi più di 800mila euro grazie al prestigiosa doppio classico Oaks-Derby. I Dioscuri, che nel frattempo hanno ufficialmente rilevato la gestione dell’ippodromo Caprilli di Livorno, sono al posto d’onore con 500mila di somme vinte, quindi la Chimax terza con 378mila e quarta la Incolinx con 312mila.
Tra gli allevatori dominio Invece per Lollo e Stefano Luciani, con 45 sigilli e 91 effevipiazzamenti nelle 220 corse disputate ed oltre 100mila euro di premi. Al posto d’onore l’Azienda Agricola Mariano, con tre vittorie e quattro piazzamenti, grazie al contributo del DerbyWinner Dylan Mouth.
Difficile fare un paragone con i cugini francesi, alle prese con un’ippica fiorente che non risente, o solo in parte, di una crisi feroce. Certo che sfogliando e riguardando le classifiche possiamo lanciare una riflessione pesante. Questo monopolio di Stefano Botti, sempre più dominatore del turf nostrano e destinato ancora di più ad esserlo dopo il recente trasferimento di alcuni effettivi Blueberry (non è certo colpa sua e in questi anni ha dimostrato tutta la sua competenza a suon di risultati), è un bene o un male per il sistema?
Si prospetta un autunno da cannibale, con corse in gran parte dominate dallo schieramento di Cenaia, quindi con conseguente poco appeal per lo scommettitore. Una maggior concorrenza, un maggior equilibrio nelle classifiche ci avvicinerebbe a Paesi come la Francia e l’Inghilterra ma sembra soltanto un sogno. Voi che ne pensate? Sua Altezza Aga Khan ci faccia un regalo, prenda a cuore la situazione italiana e ci riveli la vera ricetta per un sistema ippico funzionante. Ah diamoci un altro pizzicotto e smettiamo di sognare, siamo in Italia ed è il paese che non gira, mettiamocelo in testa!

Edoardo Borsacchi@Edobor88Edoardo

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