Le Oaks parlano tedesco. Bilancio negativo? Forse no!
La due giorni di San Siro ha dato una serie di risultati che vanno interpretati. Nelle Oaks la vittoria tedesca è stata salutata con pessimismo. Ma forse, approfondendo il discorso, non siamo messi così male e non solo nella prova clou. Ragioniamoci assieme.
Anche per quest’anno le nostre Oaks prendono la via del Reno.
Non è il finale che speravamo e certamente non possiamo esserne felici. Credo che ogni ippico vero tifasse per le nostre e per Flower Party (Duke Of Marmalade) in particolare.
La portacolori della Effevi arrivava alla prova clou dopo il bel terzo nel Derby ed era la netta favorita. Dario Vargiu la interpretava alla perfezione lasciandola tranquilla nel gruppone mentre Zadina menava le danze.
In retta la battistrada veniva presto raggiunta e si apriva la vera gara che, dopo un furlong, finiva con il trasformarsi in un duello tra l’ospite Sand Zabeel (Poet’s Voice) e la suddetta Flower Party che partiva di rincorsa.
Dario le ha provate tutte e forse a un certo punto pareva anche essere sul punto di riuscire a superare la teutonica, ma alla fine Pedroza (che doveva far fronte anche uno scivolamento indietro della sella) riusciva a tenere sempre la testa e a concludere con una incollatura di vantaggio (Video QUI). Terza finiva Sladina davanti a Lapulced’acqua.
Italiane ridimensionate ed edizione delle Oaks mediocre?
Non lo pensiamo assolutamente. Innanzitutto Sand Zabeel è cavalla che ci pare in crescita e di valore. Ma soprattutto le buone notizie arrivavano, poco prima della nostra prova, dal Trial tedesco, anch’esso di Gruppo 2, per il Preis Der Diana, dove Taraja, battuta all’ultima proprio da Sand Zabeel, arrivava buona seconda.
Questo risultato in un certo qual modo fa linea e rende meno dolorosa la sconfitta, speriamo possa essere confermato nelle prossime uscite della allieva di Wohler che si è anche giovata di un fenomenale Pedroza in sella.
Le nostre ci hanno provato e non sono state per nulla asfaltate. Il fatto che le rimanenti estere siano arrivate dietro le nostre ci consola almeno un poco. Purtroppo le difficoltà del nostro galoppo sono ben note e certamente dobbiamo recuperare tante posizioni perse, ma per quanto visto ieri non possiamo muovere grandi critiche.
Altro aspetto positivo è stato il bel colpo d’occhio che ha presentato San Siro. Finalmente in una giornata importante abbiamo visto un pubblico adeguato al valore dell’evento, magari non trascendentale ma certamente una base da cui partire. Sicuramente ha influito la presenza dei vari stand nel retro tribuna, ma guardiamo al lato positivo, se bastano poche bancarelle e un minimo di attenzione al pubblico da parte di Snaitech per portare tra le 5 e le 6mila persone all’ippodromo pensate quali numeri potremmo raggiungere con una promozione adeguata e capillare che inizi in anticipo e non sotto l’evento e che permetta al pubblico di vivere appieno il nostro splendido San Siro. Ieri si è fatto il minimo indispensabile e il successo è innegabile.
Altra nota lieta è stata l’idea di creare (finalmente) un mini meeting tra sabato e domenica cercando di accorpare quanti più eventi possibili.
Quella dei meeting è idea che portiamo avanti da anni e siamo felici che oggi qualcuno si sia deciso a seguirci, meglio tardi che mai. La scelta è sacrosanta e ha portato molti aspetti positivi, ovviamente va “tarata” per evitare situazioni poco riuscite come nel caso del Premio Ambrosiano.
Il Gruppo 3 è stato spostato dalla sua sede temporale di inizio aprile per portarlo a inizio giugno. Capiamo la scelta ma il risultato è stato deludente. Alla fine solo 5 partenti e per di più non con tantissimo appeal. La parziale sorpresa è arrivata dal Bottiano dell’Effevi Together Again (Pivotal) che ha sopravanzato Dirk (Mujahid) con il tedesco Way Key Star terzo davanti a un deludente Presley (Video QUI).
Se proprio si vuole mantenere il posizionamento nel meeting sarà necessario trovare innanzitutto una dotazione leggermente più ricca, ma cosa ancora più importante, che vale per tutte le nostre corse di selezione, una capacità di presentare il nostro programma agli allenatori esteri.
Sicuramente la lentezza nei pagamenti è la prima causa di disaffezione ma crediamo che ci sia altro, cioè una incapacità da parte di alcuni ippodromi di creare relazioni durature con allenatori esteri. Non sono legami che si creano dall’oggi al domani ma sono fondamentali per avere nel tempo partenti esteri.
Vale molto di più un tour di due giorni a Chantilly (o in qualsiasi altro centro di allenamento ben frequentato) da parte dei dirigenti dei nostri ippodromi a perorare la causa delle corse italiane, piuttosto che un buffet all’ultimo piano della palazzina del Peso.
Se oggi, senza la minima capacità relazionale, riusciamo comunque a intercettare alcuni stranieri, pensate cosa si potrebbe fare con un ufficio estero dedicato a ciò. Non sono soldi buttati, ma soldi investiti…
Torniamo all’aspetto tecnico con il terzo Gruppo di giornata il Vittadini sul miglio, dove gli italiani si sono difesi bene lasciando sfogare il teutonico Fortissimo e poi nell’ultimo furlong lo hanno raggiunto e superato con un grintoso Poeta Diletto (Poet’s Voice) a mantenere un musino su Wait Forever (Camelot). Quarto vicino Aspettatemi (Video QUI).
Il Blueberry montato alla perfezione da Carletto Fiocchi ha dimostrato ancora una volta di gradire la lotta serrata e ha fatto pesare la maggiore esperienza rispetto a un soggetto come il vincitore del Parioli 2018.
Se evidenziamo che non erano presenti soggetti del massimo livello come Anda Muchacho e lo stesso Greg Pass non possiamo certo lamentarci di come siano andate le cose.
Tra le varie Listed in programma tra sabato e domenica ci piace segnalare la bella prova di Chasedown (Nathaniel) nella Coppa d’Oro. La prova per fondisti non è stata granché in sé, anzi il livello numerico e qualitativo dei partecipanti, escluso il vincitore, è parecchio modesto e ci fa essere sempre più contrari alla proposta di allungare il Milano a 3.000 metri (leggi QUI). Però non possiamo negare la bella esibizione di questo Effevi, training ovviamente Botti e monta dell’immancabile Vargiu, che ha spaziato senza alcuna difficoltà. Ne avevamo intravisto le qualità nel D’Alessio e oggi si sono confermate (Video QUI). Come detto su facebook: forse abbiano trovato uno stayer italiano!
Altra prestazione da circoletto rosso è quella della inossidabile Musa D’Oriente (Nayef) che ancora una volta ha stupito l’Italia ippica nel Royal Mares (Video QUI). Non abbiamo aggettivi adatti a una cavalla che migliora corsa dopo corsa e con la quale Gonnelli pare aver trovato la formula magica per cambiare una cavalla normale in una protagonista sopra le righe, bravo!
Nel Mezzanotte previsto dominio delle tedesche con però Night Music (Sea The Stars) la meno attesa capace di battere comodamente la connazionale Son Macia (Video QUI). Complimenti alla sua brava allenatrice Sarah Steinberg.
Il sabato ha visto un altro bel convegno dove si è confermato Henry Mouth (Henrythenavigator) che dopo il bel secondo nel Derby ha riportato l’Italia (Video QUI), corsa che ci piange il cuore veder languire a Listed e che un’ippica seria farebbe ogni tentativo per riportarla almeno allo status di Gruppo, altro che Milano a 3.000…
Nelle altre due prove di selezione splendida dispersione nel Crespi per due anni, della Ciampoli Sopran Artemide (Bungle Inthejungle) che fa leggere la targa anche alla ospite francese No More Regrets. Passata, ai mille, non ha lasciato prigionieri (Video QUI).
Per ultimo vi raccontiamo della ottima prova di Way Back (Motivator) nell’Estate sul miglio per i colori del Visconte Guglielmotti e il training della Cavallo in Testa, griffe anche della vincitrice precedente, che ha messo in fila gli avversari con uno scatto finale interessante e molto promettente per il futuro di questo Motivator davvero di mole (Video QUI).
E con questa ultima speriamo di essere riusciti a raccontarvi, almeno per sommi capi, una due giorni piena di spunti per il futuro e che deve servire da partenza per ragionare assieme sul nostro futuro ippico.
Alla prossima e non smettete mai di crederci!
Antonio Viani@DerbyWinnerblog
13 giugno 2018 alle 14:49
Credo sia molto semplice l’analisi delle OAKS. Se non ci basta il tempo, l’impressione visiva della corsa ed in particolare della vincitrice, non ci resta altro da fare che attendere cosa combinerà in futuro (prossimo) la cavalla che ha vinto.
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14 giugno 2018 alle 15:50
Grazie del tuo commento Benedetto. Per me l’impressione visiva è quella di una edizione delle Oaks non così negativa, anzi. Ovviamente sarà necessaria una conferma nel corso dell’annata ma credo che a fine anno potremo valutare con un sorriso questa edizione, anche se ancora una volta la vittoria è andata all’estero.
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