San Siro: Un Red per il Di Capua e una Regina per il Cumani!
La splendida domenica milanese, rovinata in parte da un terreno gradazione 5 in retta (non pioveva a Milano da mercoledì scorso e sinceramente non capiamo la necessità di dover annaffiare il fondo quando l’umidità non permette grandi rassodamenti), ha consegnato al contingente straniero, finalmente sceso in massa su San Siro, le due pattern del pomeriggio, il Di Capua e il Cumani, con gli ospiti che hanno completato i primi due posti in entrambe le prove.
Nel Gruppo I sul miglio è emerso un po’ a sorpresa il tedesco Red Dubawi, il sette anni di Erika Mader che fin dal tondino ha mostrato una condizione superba. Fisicamente spaziale il figlio di Dubawi (stallone sempre più dominante), reduce da un quarto posto in un Gruppo II di Baden Baden, ha ottenuto alla 42esima uscita della carriera il suo primo Gruppo I. Montato con freddezza da Andreas Suborics il saurone di Zalim Bifov, vincitore di listed a tre anni per Alain De Royer Dupre, doppio vincitore di Gruppo in Germania lo scorso anno, ha recuperato con azione efficace nell’ultimo furlong per dominare con due lunghezze di margine davanti all’ospite francese Bookrunner (lo splendido Tiznow di Delzangles che ha corso con estremo coraggio nonostante il terreno contrario) e alle nostre due punte Circus Couture (Intikhab) e Kaspersky (Foostepsinthesand), finiti vicinissimi per il terzo posto, con l’Effevi predominante di un muso sull’allievo della Nuova Sbarra.
Come escono i nostri dalla contesa? Sicuramente alla vigilia potevamo aspettarci di poter arginare l’agguerrito gruppo straniero ma su un terreno così i due hanno fatto il massimo ribadendo la linea primaverile del Vittadini.
Circus Couture, non dimentichiamolo pur sempre un tre anni, è rimasto con coraggio in quota dopo aver dato l’idea di poter andare a risolvere, mentre l’imbattuto in stagione Kaspersky, splendido nell’allestimento di Endo Botti, ha provato a costruirsi la corsa dalla gabbia esterna rimanendo in retta allo steccato. Il baio ha preso margine ai 500 con uno strappo notevole salvo poi rimanere in quota con estremo coraggio, pagando dazio soltanto nel finale: su un terreno più galoppabile probabilmente il suo allungo in dirittura sarebbe stato quello risolutore. Futuro comunque non compromesso per i due nostri miler di punta, con l’idea Hong Kong che potrebbe rimanere in piedi per entrambi.
Al quinto ha chiuso con bell’azione il supplementato Mind That Boy (Acclamation) davanti al Blueberry d’Inghilterra Fanciful Angel (Dark Angel), mentre ha gravemente deluso l’atteso francese Spoil The Fun (Rock Of Gibraltar), probabilmente provato dai duri impegni profusi in stagione.
L’Elena e Sergio Cumani è andato invece alla francese Victoria Regina, la quattro anni da Mastercraftsman che ha regalato la prima pattern al suo allenatore Henri Francois Devin. Ex allieva di Jacques Heloury poi passata agli ordini di David Simcock in Inghilterra, la grigia era arrivata al giovane trainer francese con il chiaro ordine di correre il Cumani a San Siro. E Devin, che ha portato lui stesso la cavalla al tondino, ha svolto il compito alla perfezione, regalando il black type necessario per il suo futuro di fattrice.
Di pregevole fattura lo scatto risolutore della grigia che nelle mani di Gregory Benoist ha prima debellato la coriacea resistenza della nostra Reset In Blue (Fastnet Rock), coraggiosa leader fin dal via, e poi tenuto botta all’assalto tardivo della francese Malka (Green Tune), la saura di Pia Brandt che stava per regalare un’incredibile doppietta in pattern al proprietario Zalim Bifov.
Reset In Blue esce a testa altissima dal confronto al pari della compagna di training Kyllachy Queen (Kyllachy), la portacolori Blueberry finita forte all’interno ad un muso dal terzo posto.
L’inno tedesco e quello francese risuonano su Milano per celebrare un Red da Di Capua e una Regina da Cumani, ma i nostri alla resa dei conti non hanno sfigurato. Le sconfitte insegnano a vincere e il confronto con gli stranieri è, in un momento così delicato, quanto mai obbligatorio!
Edoardo Borsacchi@DerbyWinnerblog