Ebor festival – Day Three
Ancora non si è spento lo shock della sconfitta dell’eroina delle King George Taghrooda patita nelle Yorkshire Oaks di ieri pomeriggio, a nostro avviso una delle migliori edizioni degli ultimi anni, (Leggi QUI) una delle tante vittime di un meeting spesso letale, vuoi per la posizione particolare nel calendario (in piena estate in un periodo di break in vista dei grandi appuntamenti autunnali), vuoi per la pista del Knavesmire che tende ad appiattire i valori. Taghrooda esce ridimensionata e torna sulla terra ma a noi, piuttosto che accampare scuse sulla monta non impeccabile di Paul Hanagan o sul fatto di uno sforzo al limite delle possibilità profuso contro i maschi nelle King George, piace pensare che sia stata sconfitta semplicemente da una cavalla più forte, una Tapestry da sempre stimata da O’Brien che dopo aver superato gli inconvenienti primaverili, appena spostata sul miglio e mezzo ha dimostrato di essere una campionessa con la C maiuscola. La genealogia è regale, la madre Rumplestiltskin è stata una due anni superba (Moyglare e Boussac) e chissà che il maghetto di Ballydoyle non abbia trovato la carta giusta per l’Arc de Triomphe (permettendogli così di gestire Australia in altro modo passando per le Irish Champion e le Champion o la Breeder’s Cup), corsa alla quale prenderà parte soltanto in caso di terreno scorrevole. La sconfitta shock non intacca invece i piani di Gosden e di Sheikh Hamdan che prima del ritiro in razza la schiereranno comunque nel big event di Longchamp.
Andate in archivio le Yorkshire Oaks è tempo di pensare al terzo giorno dell’Ebor meeting, con le Nunthorpe, Gruppo I per velocisti di due anni ed oltre sul chilometro, come clou del pomeriggio. L’eterno Sole Power, il Kyllachy di sette anni allenato da Edward Lynam e al rientro dal bersaglio al Royal Ascot nelle King’s Stand, cerca il secondo sigillo nella corsa dopo la vittoria del 2010. Di contro i soliti amici rivali, capeggiati dal sudafricano Shea Shea (National Emblem), secondo nell’edizione dello scorso anno ma deludente nelle citate King’s Stand, e dal tre anni Hot Streak (Iffraaj), terzo al Royal Ascot fuori quadro nella July Cup, che avrà in sella quel Jamie Spencer che ieri ha annunciato a fine stagione il suo ritiro dalla carriera di fantino: il jockey proseguirà all’interno del team della Qatar Racing con ruolo di manager. Tra i tanti indiziati a sostituirlo c’è il nostro Andrea Atzeni, la giovane promessa che sta diventando ormai una superba conferma. Dopo aver vinto una listed ieri pomeriggio e aver conquistato il posto d’onore nelle Lowther con Cursory Glance, Andrea è purtroppo caduto nell’ultima corsa del pomeriggio dalla sella di Artistic Charm, riportando qualche contusione che non gli permetterà di essere in sella all’attesissimo Take Cover (Singspiel), proprio nelle Nunthorpe, sostituito da James Doyle. L’allievo di David Griffiths è reduce da due vittorie consecutive, una listed a York e le King George Stakes di Goodwood, vinte su Extortionist (Dandy Man), Moviesta (Hard Spun), Stepper Point (Kyllachy) e G Force (Tamayuz), tutti in pista per la rivincita. O’Brien va alla caccia del terzo Gruppo I nel meeting con l’inesperto Cougar Mountain (Fastnet Rock), ottimo quinto nella July Cup al secondo impegno della carriera.
Completano il campo le sorprese capeggiate dal francese Rangali (Namid), allievo di Pantall reduce dal successo nel Gros-Chene, quindi i britannici Pearl Secret (Compton Place), Steps (Verglas), Astaire (Intense Focus) e Monsieur Joe (Choisir).
Discorso a parte lo merita lo stoico Borderlescott (Compton Place), il dodici anni di Robin Bastiman laureato delle Nunthorpe 2008 e 2009, alla caccia di un tris clamoroso riuscito nella storia soltanto a Tag End nel 1928 e a Sharp all’inizio degli anni ’80.
Nel pomeriggio binocoli puntati anche sui fondisti impegnati nella Lonsdale Cup, con il vecchio leone Godolphin Cavalryman (Halling), nel pieno della sua maturità, chiamato a ripetersi dopo i successi nelle Princess of Wales di Newmarket e nella Goodwood Cup. Le rivali più insidiose saranno l’irlandese Pale Mimosa (Singspiel), reduce da un bel successo in listed a Leopardstown, e la grintosa Estimate (Monsun), la portacolori di Her Majesty The Queen che deve riscattare l’opaca prova di Goodwood dopo lo strepitoso posto d’onore nella Gold Cup alla ricomparsa. Gli esperti Times Up (Olden Times), ed High Jinx (High Chaparral), primo e secondo nell’edizione 2012, ci riproveranno ancora, mentre il ruolo di sorprese spetta a Certerach (Halling), Forgotten Voice (Danehill Dancer) e Angel Gabrial (Hurricane Run).
Edoardo Borsaccchi@Edobor88Edoardo