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Il giro del mondo in un articolo è possibile e noi ve lo dimostriamo.gold ship1
Partiamo dal Giappone, dove domenica nell’ippodromo di Hanshin davanti a 70mila persone si è scritta una pagina indelebile del turf locale. Gold Ship ha bissato la vittoria dell’anno scorso nel Takarazuka Kinen, gruppo 1, unico cavallo nella storia a riuscirci. Il 5 anni di proprietà di Eiichi Kobayashi era il favorito della corsa e si è comportato come tale controllando i rivali abbastanza agevolmente. Al secondo posto è arrivato Curren Mirotic e terza Verxina. La vincitrice dello Sheema Classic Gentildonna invece ha deluso le attese arrivando solo nona.
Per lo stallone Stay Gold, figlio a sua volta del grandissimo Sunday Silence, ennesimo alloro come padre di vincitori di gruppo 1 e soprattutto molto probabilmente un altro suo figlio parteciperà alla corsa europea più significativa per i figli del Sol Levante, l’Arc de Triomphe, dopo Orfevre e Nakayama Festa. Giusto per la cronaca i nipponici iscritti a oggi all’Arc sono già sei, Red Reveur, Harp Star, Pray and Real, Denim and Ruby e Just a Way (fonte Paris-Turf) oltre al già citato e questo fa ben capire l’importanza che riveste questa corsa e il desiderio che hanno di vincerla.
australia1Passiamo in Irlanda, perché qualcun altro oltre a noi di DerbyWinner, ha avuto da obbiettare sull’ultima edizione dell’Irish Derby. Sia chiaro, noi italiani, forse, siamo gli ultimi a poter giudicare, visto i masochistici danni che abbiamo inflitto alla nostra programmazione. Però è dura sostenere che l’ultimo Irish Derby sia stata una corsa di gruppo 1 e infatti al di là della manica e pure un poco oltre hanno scatenato un tale baccano da far uscire dalla tana pure Aidan O’brien che si è affrettato (o è stato costretto?) a difendere il “suo” Derby. Suo, non per il passaporto irlandese, ma per le undici vittorie da lui conquistate e per le otto affermazioni in nove anni, che se da un lato fanno capire la potenza del Coolmore e le indubbie capacità di “padre” Aidan, dall’altro fanno venire qualche dubbio sulla reale consistenza della corsa, insomma forse noi che ci sea_the_moon_mit_andreas_helfenbein_sophie_lafrentz_und_trainer_markus_klug_nach_dem_sieg_im_union-rennen._www.galoppfoto.de_-_sandra_scherning_0lamentiamo del monopolio dei Botti sbagliamo. Comunque O’Brien ha sentenziato che la corsa è stata una grande gara che resisterà alla prova del tempo e che l’edizione di sabato ha avuto al via tre vincitori di trial preparatori (Kingfisher, Orchestra e Fascinating Rock)  oltre ad Australia che aveva corso le Ghinee. Tutto vero sia chiaro, però ci viene da pensare che se per la seconda volta in tre anni al via si presentano in cinque forse qualcosa di strano e magari da rivedere c’è.
Lasciando da parte le polemiche notiamo che il Derby tedesco, ad Amburgo il 6 luglio, sarà piuttosto affollato visto che O’Brien ha supplemetato Geoffrey Chaucer, che era stato ritirato per il terreno sabato al Curragh, mentre Godolphin ha iscritto Pinzolo. Tutti contro l’imbattuta speranza tedesca Sea the Moon, del quale vi abbiamo parlato poco tempo fa (QUI) e che rimane ancora il favorito. Ci sarebbe piaciuto che il nostro Dylan Mouth avesse anche lui raccolto la sfida, in alternativa alla trasferta del Royal Ascot. Lo diciamo da amanti dell’ippica italiana e da ammiratori (della prima ora) di quella tedesca e non certo per criticare un team che ha dimostrato di essere al top quanto a programmazione. Di sicuro c’è che l’ippica teutonica ha fatto passi da gigante e le sue corse principali, pur non avendo montepremi eccezionali, non sono più viste come una scelta di ripiego dalle grandi scuderie internazionali. Come hanno fatto? Facile, hanno puntato sulla qualità.
Proprio la Germania è stata ancora una volta protagonista del lunedì di Chantilly, infatti nel Prix wunder1Chloè per 3 anni sui 1800, ha vinto l’allieva di Klug, Wunder che ha avuto la meglio nella volata finale sulla Juddmonte Delivery, mentre la Eledy Felcine allenata in Francia da Alessandro Botti si è ben comportata giungendo quarta, invece la francese vincitrice del Nogara, Ming Zhi Cosmos è finita nelle retrovie. goken1Sempre a Chantilly nel Prix de Bois, per due anni sui 1000, l’atteso Super Ale, allenamento Alessandro Botti anch’esso, è finito ottavo senza mai dare l’impressione di poter contare e infatti Frankie che lo montava per la qatariana Al Shaqab lo ha rallentato alla fine. La vittoria, invero piuttosto facilmente, è andata al favorito al betting, Goken, un figlio dello stallone rivelazione in Francia Kendargent, di proprietà di Guy Pariente. Secondo a due lunghezze Atzeni su Jane’s Memory.
L’ultimo gruppo 3 di giornata era il Prix Daphnis, dove grazie a una monta splendida di Soumì, ha vinto Master Carpenter mentre il favorito Bodhi ha chiuso nelle retrovie.
Cosa ne dite ci siamo riusciti?

Antonio Viani@AntonioViani75

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