American Pharoah vince il Kentucky Derby dopo un finale combattuto
Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Nel Kentucky Derby 2015 ha vinto il favorito, il Baffert American Pharoah che era quotato sotto il tre. Il figlio di Pioneerof The Nile però ha dovuto sudare molto più del previsto per conquistare la gloria e consentire al suo trainer di fregiarsi di un ulteriore alloro, il quarto, nel KY Derby.
Come detto non è stata una passeggiata, come in tanti tra gli oltre 170mila (nuovo record all-time) che assiepavano le tribune di Churchill Downs credevano e come le recenti affermazioni del Faraone Americano lasciavano supporre, invece è stata una prova tosta che si è risolta solo nel finale grazie alla grande classe che il vincitore ha dimostrato.
All’apertura delle gabbie, come da previsioni, ha preso subito la testa l’altro allievo di Bob Baffert, Dortmund, seguendo il suo classico schema di corsa. Al suo fianco Firing Line e subito dietro Carpe Diem che partiva da un numero basso di gabbia. Meno fortunato il Faraone che partiva, dopo i ritiri, dal quindici di gabbia e si sistemava dietro ai primi. Dopo la prima curva Espinoza portava il suo allievo più a ridosso dei primi all’esterno di Firing Line che lo aveva anticipato andando ad apparigliare il battistrada.
Sul finire dell’ultima curva e con l’ingresso in retta, i colpi iniziavano a intensificarsi con American Pharoah che (dopo una curva tutta in terza fila) apparigliava completamente i due di testa.
Superati i 300 finali la spinta di Dortmund si affievoliva e a giocarsi la vittoria rimanevano Firing Line e American Pharoah, con quest’ultimo all’esterno che continuava la sua azione efficace riuscendo ad avere ragione di un ottimo Firing Line solo negli ultimi cento metri e sul palo lo sopravanzava di circa una lunghezza. Terzo Dortmund che si salvava dal finale di Frosted.
Vittoria ottenuta, magari con minor brillantezza ma questo potrebbe essere anche letto positivamente, perché American Pharoah ha l’arduo compito di provare a spezzare il sortilegio che grava sulla Triple Crown che da decenni non viene più conquistata e forse avere ancora dell’energie di riserva da poter utilizzare nel prossimo futuro potrebbe essere un bene.
Ottima la prova di Firing Line che ha dato filo da torcere fino in fondo e si è dovuto inchinare a un vero campione. Lo stesso Dortmund non può rammaricarsi troppo, ha messo la corsa sul ritmo e seguendo il suo schema abituale purtroppo per lui la sua strategia si è scontrata con un cavallo superiore. Male invece Carpe Diem che si è eclissato troppo presto e invece molta sfortuna per Materiality che ha sgabbiato male e dopo una grande rincorsa ha chiuso ottimo sesto.
Finiti i brindisi a suon di Mint Juleps al Bourbon è tempo di pensare all’obbiettivo prossimo, le Preakness Stakes che si disputeranno il 16 maggio a Pimlico e che ci diranno se i sogni di tutta l’America ippica potranno continuare!! Noi ci crediamo anche perché senza sogni la realtà non ha sapore!!
Antonio Viani@AntonioViani75