ArcWinner -2: la presentazione

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qatar-arc-de-triomphe-04Definito nella mattinata di giovedì il campo della 93esima edizione del Qatar Prix de l’Arc de Triomphe, il big event parigino che vedrà impegnati venti purosangue alla ricerca della consacrazione.
Per la presentazione dei venti candidati proseguiamo in ordine di betting partendo dalla favorita, se di favorita si può parlare intorno al 5/1 (mai come quest’anno un’edizione così incerta), Taghrooda, (15 di gabbia) la tre anni di Sheikh Hamdan Al Maktoum laureata delle Oaks di Epsom e delle King George, salvo poi perdere l’imbattibilità nelle Yorkshire Oaks dalla scatenata Tapestry. La baia da Sea The Stars (il campione di Oxx a segno nell’Arc 2009) affidata a Paul Hanagan ha rifinito al meglio la sua preparazione con un ultimo lavoro effettuato a Newmarket sul Rowley Mile e tenterà di regalare a John Gosden il suo primo Arc in un’annata memorabile.
Più o meno alla stessa quota si può giocare il tre anni francese Ectot (10), il baio da Hurricane Run (a bersaglio nel 2005) rientrato in grande stile nel Prix Niel dopo l’infortunio patito in primavera. L’allievo di Elie Lellouche, acquistato prima del rientro per metà da Sheikh Joaan e interpretato daectot - niel Gregory Benoist, il quale lo ha preferito all’imbattuta Avenir Certain, tenterà di ripetere le orme di Helissio, l’ultimo capace di firmare il doppio Niel-Arc nel 1996, guarda caso sotto la regia di Lellouche.
Il Sol Levante ha un conto aperto con l’Arc e dopo ben quattro posti d’onore (El Condor Pasa, Nakayama Festa e i due consecutivi di Orfevre) ci provano quest’anno con un terzetto davvero agguerrito capeggiato dal fortissimo Just A Way (14), il cinque anni da Heart’s Cry che vanta il più alto rating tra i candidati. L’allievo di Naosuke Sugai, affidato a Fukunaga, è imbattuto da un anno e quattro corse, ha infilato una devastante performance in Dubai nel Duty Free per poi rientrare vincendo lo Yasuda Kinen di Tokyo: l’unico punto debole sarà la distanza del miglio e mezzo sulla quale il cinque anni di Akatsuky Yamatoya non ha mai vinto.
L’unica imbattuta al via sarà la tre anni francese Avenir Certain (1), la baia da Le Havre che ha infilato il prestigioso doppio Poule-Diane senza muovere la criniera: la pupilla di Jean Claude Rouget, il trainer di Pau alla caccia del primo Arc, punterà sul fattore freschezza visto che arriva al big event avenir-certain-benoist-rouget-longchamp_3139549dopo il rientro easy nel La Nonette di Deauville. Anche per la portacolori di Antonio Caro e Augustine-Normande, affidata per la prima volta a Christophe-Patrice Lemaire (ancora a secco nell’Arc, miglior risultato il secondo con Pride dietro a Rail Link), qualche dubbio legato al miglio e mezzo, mai affrontato finora, ma il modo di correre e la sua gestibilità in corsa ne fanno una candidata pesante, in grado di tingere ancora di rosa l’Arc dopo gli ultimi tre anni tutti al femminile, sulle orme di Zarkava e Treve, le ultime due campionesse a firmare il doppio Diane-Arc.
Sempre in tema di femmine di tre anni fa paura la nipponica Harp Star (12), la baia da Deep Impact che cercherà di riscattare suo padre, grande favorito nel 2006 poi squalificato per doping dopo il terzo posto. L’allieva di Matsuda, dotata di un fisico imponente e ancora in coppia con il fido Yuga Kawada, ha soltanto due posti d’onore in carriera (nell’unica uscita sul miglio e mezzo nelle Oaks) e poi soltanto vittorie, comprese quelle nelle 1000 Ghinee giapponesi e al rientro nel Sapporo Kinen quando ha sconfitto di misura Gold Ship, altro candidato all’Arc.
Intorno al 10/1 ecco la reginetta dello scorso anno Treve (3), la quattro anni da Motivator che insegue la storia, per un bis riuscito in passato soltanto a Ksar, Motrico, Corrida, Tantieme, Ribot e per ultimo ad Alleged. La baia di Criquette Head portacolori di Sheikh Joaan ritroverà Thierry Jarnet (già duePrix de l'Arc de Triomphe Arc con Carnegie e Treve lo scorso anno) dopo le due sconfitte stagionali in coppia con Frankie e i numerosi problemi fisici che l’hanno fatta tornare sulla terra. La ricomparsa soft nel Vermeille, chiuso al quarto posto, non ha fugato i dubbi sul suo recupero ma gli ultimi lavori a Chantilly la segnalano in grande ripresa ma contro il bis storico della quattro anni ci sono pure le previsioni che dovrebbero garantire un fondo scorrevole al Bois de Boulogne.
Un terreno non particolarmente amato dal laureato del St Leger di Doncaster Kingston Hill (20), il grigio da Mastecraftsman che avrà in sella il nostro Andrea Atzeni, alla sua prima partecipazione nell’Arc. Il pupillo di Roger Varian preferisce il pesante ma scherzo del destino su Parigi non piove e allora attenzione perché il trainer britannico in più di un occasione non ha rischiato il portacolori di Paul Smith, che sembra comunque più adatto a distanze maggiori e tracciati con diritture più selettive, sui terreni scorrevoli.
Eccoci al terzo giapponese, il meno giocato del terzetto, il cinque anni Gold Ship (2), la seconda pedina di Sugai affidata a Norihiro Yokoyama. Il grigio da Stay Gold non sembra quello formidabile dei tre anni, quando infilò 2000 Ghinee, St Leger ed Arima Kinen ma è in ripresa e arriva a Parigi dopo aver firmato il Takarazuka Kinen ed aver perso di misura da Harp Star.
gold shipAidan O’Brien, a segno soltanto una volta con Dylan Thomas nel 2007, punta su un terzetto irlandese capeggiato dalla supplementata dell’ultim’ora Tapestry (8), la baia da Galileo castigatrice di Taghrooda nelle Yorkshire Oaks. L’ultima opaca prestazione sul breve miglio delle Matron non fa assolutamente testo e allora sulla linea di York attenzione alla tre anni del Coolmore, affidata allo scatenato Ryan Moore, vincitore nel 2010 con Workforce. La seconda pedina sarà il quattro anni Ruler Of The World (6)(la terza con i colori di Sheikh Joaan), il sauro da Galileo laureato del Derby di Epsom che ha ritrovato la via del successo al rientro nel Foy, dominato in coast to coast nelle mani di Frankie Dettori, suo interprete anche domenica. Per Lanfranco, alla 23esima partecipazione nell’Arc, una solida chances, almeno di piazzamento, ma in caso di successo raggiungerebbe quota quattro dopo quelli ottenuti con Lammtarra, Sakhee e Marienbard. La chance più sfumata per il team di Ballydoyle sarà la quattro anni Chicquita (18), la Montjeu francese (laureata delle Irish Oaks) che prima della carriera da fattrice per la quale è stata acquistata a 6 milioni di euro è rientrata con un posto d’onore nelle Blandford al Curragh, dando l’impressione di poter venire avanti non poco dalla ricomparsa. In sella vi salirà il figlio Joseph, alla caccia del primo Triomphe.
La Germania, a segno con Danedream nel 2011, si affida al quattro anni Ivanhowe (19), il Soldier Hollow di Carvalho che si è meritato il tentativo dopo aver clamorosamente sconfitto l’imbattuto Seaqatar arc The Moon nel Grosser Preis Von Baden Baden. L’esplosione di un soggetto certamente tardivo con limiti ancora da definire è affidata al tattico William Buick.
Andre Fabre, leading trainer con sette successi ma a secco dal 2006, tenta con l’Abdullah Flintshire (4) (Maxime Guyon), il Dansili laureato del Paris lo scorso anno in grado di progredire rispetto alla ricomparsa nel Foy alle spalle di Ruler Of The World: sul terreno gradito almeno un piazzamento pare alla sua portata. Dal terzo posto nel Foy arriva il Bary Spiritjim (13) (Stephane Pasquier), il quattro anni da Galileo che pare chiuso sulla carta da più di un avversario, mentre Rouget schiera anche lo stimato ma poco incisivo Prince Gibraltar (9) (Rock Of Gibraltar), reduce dai piazzamenti nel Jockey Club, nel Paris e nell’Ornano, e il Principe Aga Khan si affida alla femmina Dolniya (5) (Azamour), terza nel Vermeille in coppia con la quale Soumillon andrà alla caccia del terzo Arc dopo i sigilli in verde-smeraldo con Dalakhani e Zarkava.
Dopo il sesto posto dell’anno scorso ritorna il britannico Al Kazeem (7), il più vecchio al via dall’alto dei suoi sei anni ed un’avventura stalloniera disastrosa che ha riportato il Dubawi di Charlton alle vicende agonistiche con una vittoria di Gruppo 3 a Windsor ed il quinto nelle Irish Champion.
Grosse sorprese tra i francesi il tre anni Free Port Lux (17) (Oasis Dream), pedina di Freddy Head a segno nel Prince d’Orange, la prova che lanciò Intello lo scorso anno verso il podio nell’Arc, la quattro anni Siljan’s Saga (16) (Sagamix) e il tre anni Montviron (11) (Le Havre), unico battistrada al via per Elie Lellouche con evidenti compiti di gregario per l’atteso capitano Ectot.
Qualche statistica della prova in erba più ricca al mondo: saranno cinque i Paesi rappresentati con dieci francesi, tre irlandesi, tre inglesi, tre giapponesi e un tedesco. Parità esatta con dieci tre anni e dieci anziani, divisi tra otto femmine e dodici maschi con le fanciulle che hanno trionfato ben quattro volte nelle ultime sei edizioni comprese le ultime tre. Nelle ultime undici edizioni dominio dei giovani con nove successi contro gli unici due firmati dal quattro anni Dylan Thomas e dalla femmina Solemia.
In pista scenderanno sedici vincitori di almeno un Gruppo I in carriera per un totale complessivo di 28 pattern di massimo livello, 29 se consideriamo il Grand Prix de Saint Cloud di Spiritjim, tolto a tavolino per doping. Un mix d’incertezza e qualità degna della prova più affascinante del mondo che domenica pomeriggio, intorno alle 16.35, consacrerà il 93esimo campione dell’Arc de Triomphe.

Edoardo Borsacchi@Edobor88Edoardo

3 pensieri riguardo “ArcWinner -2: la presentazione

    Alessandro ha detto:
    3 ottobre 2014 alle 12:09

    Taghrooda – Harp Star – Ruler of the World

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      Antonio Viani ha detto:
      4 ottobre 2014 alle 10:29

      Grazie Alessandro, per favore metti il cognome così non facciamo confusione con altri. Grazie e bonne chance!!

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        Alessandro Romani ha detto:
        4 ottobre 2014 alle 11:18

        Grazie a voi

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