Un giro del mondo ippico

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giro mondoLa splendida domenica di Deauville ha distolto l’attenzione dagli altri ippodromi in attività nella giornata. Rimediamo subito facendo una ricognizione sull’attività di ieri in Europa e non.
Partiamo dall’Irlanda dove al Curragh, su un terreno buono, si sono disputati due bei Gruppi 2 per giovani, le Debutante Stakes per femmine e le Futurity  Stakes per maschi entrambe sui sette furlong. Nella prova per femmine ha vinto a sorpresa la due anni Raydara, data addirittura a undici. La figlia di Rock of Gibraltar ha sopravanzato l’allieva di Bolger, Lucida, di mezza lunghezza grazie a una tattica attendista che l’ha  tenuta nel raggruppamento lungo quasi tutto il percorso e con una puntata iniziata quando mancavano due furlong all’arrivo e un ulteriore cambio di marcia l’ha portata a raggiungere e superare proprio la seconda arrivata. La vincitrice allieva di Halford e allevamento e proprietà Aga Khan era alla quarta corsa della carriera con quella di ieri, due vittorie e in precedenza un quarto in Gruppo 3 a Leopardstown. O’Brien pur schierando ben tre pedine non è andato oltre il terzo posto con Toogoodtobetrue.
Nella prova per maschietti, le Futurity, il maghetto si è rifatto portando al successo il figlio di Galileogleneagles Gleneagles che sul palo ha lasciato a tre quarti di lunghezza Verte de Grece. Il vincitore era il chiaro favorito della corsa, avendo chiuso a sei decimi, ed è rimasto vicino alla testa per poi piazzare l’ultimo scatto finale prendendo un paio di lunghezze di vantaggio che ha poi gestito negli ultimi metri. Anch’esso alla quarta corsa della carriera, l’alfiere di O’Brien dopo un debutto in maiden con quarto posto ha infilato una suite crescente di tre successi consecutivi tra cui nell’ultima prima di ieri una vittoria in Gruppo 3. Questa è la nona vittoria per il trainer irlandese nelle Futurity (not bad at all) e soprattutto la conferma che Gleneagles potrà diventare un prospetto davvero interessante per le classiche del prossimo anno, nelle quali i bookies lo hanno già inserito nelle loro quotazioni e a breve pare possa correre nelle National Stakes del Curragh. Nella giornata anche un Gruppo 3 con vista sull’Irish St Leger, sui 2800 metri dove in scioltezza ha vinto il favorito Leading Light (Montjeu) che dopo la Gold Cup di Ascot mette nel mirino il St Leger.
estimategoldcupleadingAltro  Gruppo 3 e altra vittoria di un O’Brien, che nelle Royal Whip sul doppio chilometro ha portato al successo Hall of Mirrors, castrone di quattro anni da Duke of Marmalade alla prima affermazione in gruppo.
Dall’Irlanda passiamo al Nord Europa, precisamente in Norvegia a Øvrevoll, dove si disputava il Marit Sveaas Minneløp, Gruppo 3, vinto da Bank of Burden, allenato localmente da Niels Petersen, mentre lo Scandic Derby è stato appannaggio di Elyod con Silvestre De Sousa in sella.
Voliamo dalla Scandinavia in Giappone dove la Star del momento di nome fa Harp, infatti domenica si correva il Sapporo  Kinen di Gruppo 2 sui 2000 per tre anni e oltre e la figlia di Deep Impact lo ha vinto di tre quarti di lunghezza legittimando le ambizioni di inizio ottobre del suo team, ovvero l’Arc. La vittoria assume ancora più rilevanza perché al secondo posto èharp star giunto la grande speranza nipponica Gold Ship che ha rifinito la sua preparazione prima della trasferta e che a detta dell’allenatore Naosuke Sugai ha perso per via del peso (5 chili) che doveva rendere alla femmina.
Ultima tappa del nostro giro attorno al mondo sono gli Usa, dove a Saratoga sabato si sono corse le Travers di Gruppo 1 e dove V.E. Day, la  sorpresa, ha avuto al meglio. I favoriti sono naufragati, soprattutto il vincitore dell’Haskell Invitational, Bayern, che è giunto ultimo, mentre Tonalist si è parzialmente salvato con un terzo posto a  tre lunghezze dal vincitore, un tre anni figlio di English Channel, vincitore delle ultime quattro uscite dopo un inizio stentato con due corse senza vittoria. Altre corse rilevanti a Saratoga le Ballerina Stakes, sui 1400, per femmine di tre anni e oltre, con vincitrice Artemis Agrotera (Roman Ruler) e le King’s Bishop sempre 1400 ma per soli tre anni con affermazione di The Big Beast (Yes It’s True).

Antonio Viani@AntonioViani75

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