The Irish Jewel

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braceletO’Brien ha pescato un vero gioiello per le Irish Oaks. Lo avevamo ipotizzato nelle ultime dal Curragh (QUI) che Bracelet avrebbe potuto essere la carta migliore da giocare, anche più delle compagne Marvellous e Tapestry, visti i suoi miglioramenti nell’ultimo periodo.
La figlia di Montjeu dopo la bella affermazione nelle Ribblesdale nel meeting del Royal Ascot, si è confermata anche a livello di Gruppo 1.
Orfana della super favorita Taghrooda, che lo sceicco Hamdan Al Maktoum ha preferito indirizzare alle King George di sabato prossimo ad Ascot, l’edizione 2014 delle Oaks irlandesi si presentava molto incerta, infatti se da un lato la scelta dello sceicco faceva presagire una grande fiducia nella compagnia di colori, ma non di training, Tarfasha dall’altro lato il trainer “di casa” O’Brien, schierava ben cinque soggetti e il nostro Cumani presentava una carta importante, Volume. Questa incertezza è statacumani prolungata dal ritardo di una ventina di minuti dovuto al cambio dei ferri all’allieva di Cumani, sostituzione obbligata visto che l’utilizzo di speciali aggiunte ai ferri posteriori, i Trailers, usate per evitare che il cavallo si ferisca gli arti posteriori con gli anteriori, durante il galoppo, non sono ammessi in Irlanda. A questo riguardo lo stesso trainer ha detto: “le regole sono regole e quindi li abbiamo tolti. Mi scuso per l’accaduto, ma non pensavamo potesse creare un problema, visto che in Inghilterra sono ammessi. Questi ferri avevano aiutato la cavalla in passato e abbiamo fatto questa scelta per darle il massimo. Ovviamente non credevo fossero vietati in Irlanda”.
Effettuato il cambio, si poteva dare il via alla corsa dove la stessa Volume prendeva fin da subito il comando e ad andatura spedita tentava di prendere tutti di sorpresa con una fuga iniziale. A cercare di richiudere il gap si ponevano all’inseguimento Palace e Tarfasha con Bracelet quarta alla corda. Solo all’ingresso in retta Tarfasha riusciva ad appaiare la battistrada, la quale non appena raggiunta ripartiva con maggior vigore, grazie a una monta braccia e frusta di Kevin Manning. Questo atto di forza fiaccava le forze di Tarfasha che veniva superata di slancio da Bracelet che andava alla caccia di Volume, riuscendo a superarla e ad averne la meglio solo a pochi metri dal palo. L’indomita Volume si doveva poi arrendere in fotografia anche all’accorrente Tapestry, con Joseph O’Brien in sella, che la pizzicava sul palo. Il video della corsa QUI.
bracelet2Grandissima monta quella di Colm O’Donoghue su Bracelet, che non ha fatto spendere alla cavalla nulla più del necessario e che ha avuto un senso del palo mirabile. I passi avanti di questa cavalla sono tangibili e forse non ha ancora finito di stupirci. Tapestry, a sua volta, ha prodotto un ottimo spunto finale ma forse dove essergli richiesto prima per cercare di sfruttarne una progressione imponente ma bisognosa di più metri. Volume però è la nostra vincitrice morale, un percorso di testa ad andatura spedita e un finale dove la figlia di Mount Nelson è parzialmente rientrata a Bracelet avrebbe meritato miglior posizione finale, ma sicuramente per l’allieva di Cumani il futuro è brillante. L’attesa Tarfasha? Solo quinta, dietro anche a Beyond Brilliance, un tentativo a inizio retta finale è troppo poco per cercare di portare a casa la vittoria e l’allieva di Weld forse ha accusato il dispendio di energia profuso per dare la caccia alla fuggitiva.
Per chiudere, pur capendo le scelte dello sceicco Hamdan, non vorremmo che il detto del chi troppo vuole nulla stringe abbia ancora una volta una conferma, per ora l’obiettivo Irish Oaks è andato, vedremo l’atto finale sabato prossimo ad Ascot.

Antonio Viani@AntonioViani75

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