Proposte tecniche dal Cng. Risolutive o solo palliativi?
Il CNG (Comitato Nazionale Galoppo) mi invia un comunicato che volentieri pubblico qui sotto per poterne ragionare assieme a tutti voi amici di DerbyWinner.
HANDICAP A FASCE ESTESO ALLE CORSE PIANE
L’esperimento fatto nelle corse per G.R. ha portato evidenti benefici in termini di spettacolarità e numero di partenti. Si richiede l’estensione del sistema anche alle corse piane. La buona riuscita dell’iniziativa sarebbe certamente migliore se affiancata dalla pubblicazione dei rating dei cavalli su un apposito sito.
CONDIZIONATE E PESO IN HANDICAP DEI PARTECIPANTI
E’ cosa nota la penuria di partenti nelle corse condizionate, problema non solo italiano. Per ovviare a ciò si propone a titolo sperimentale di introdurre il principio che i cavalli già periziati e che partecipino a condizionate (sia in piano che G.R) abbiano il loro valore modificato solo in caso di vittoria nella condizionata stessa ma non in caso di piazzamento o di sola partecipazione.
CORSE A RECLAMARE PER 2 ANNI
Si richiede che nelle corse a vendere/reclamare per 2 anni che si disputano fino al 30 Settembre il prezzo massimo di vendita sia fatto pari a 4 volte la dotazione e non a 3 come ora fissato. Questo per cercare di aumentare l’asfittico numero di partenti che si è registrato nel 2016 in questa tipologia di corse.
ESTENSIONE DECISIONI ANNUALI PIANO E OSTACOLI A CORSE ex ENCI
Sembra che tali decisioni non siano state più aggiornate e si verifichino una serie di problematiche che generano confusione e difficoltà ad operare per le Società di corse; si chiede l’immediata determinazione e diffusione di tali decisioni.
CORSE A VENDERE
Si è rilevato che un ippodromo (Pisa) abbia previsto la possibilità (ex art. 88) per cavalli che non abbiano vinto nulla negli ultimi 6 mesi di correre con un peso fissato senza l’obbligo di essere messi in vendita o poter esser reclamati. A parte verificare la liceità di questa chiamata, se ne chiede comunque la rimozione.
Il C.N.G. invierà quanto prima il testo delle modifiche da introdurre al regolamento augurandosi di poter essere convocato possibilmente entro il 3 marzo p.v.
Fin a qui il testo, adesso partiamo con l’analisi. Visto che mi seguite da tempo sapete benissimo che creare occasioni di dibattito è il primo obiettivo di questo blog ippico e, come ripeto da tempo, solo discutendo senza chiusure si può pensare di salvare il nostro settore dalla morte.
Uno dei grandi problemi di questi ultimi anni, a mio parere, è proprio che si è smesso completamente di dialogare e i pochi che potevano avviare il dibattito, per la posizione ricoperta, hanno preferito rinchiudersi in una sorta di torre d’avorio, dalla quale ogni tanto (molto raramente a dire il vero) facevano discendere il verbo verso il popolo.
Così non solo si sono perse fondamentali occasioni di confronto e miglioramento, ma soprattutto si è lasciato il campo a chi invece tecnicamente non aveva argomenti validi da proporre. Come tale ricostruzione sia aderente alla realtà lo vediamo dallo sfacelo tecnico che il programma italiano propone giornalmente a noi amanti del galoppo.
Dunque sono felice che il CNG abbia finalmente, come si dice meglio tardi che mai, orientato la propria rotta verso il discorso tecnico e sinceramente ero rimasto parecchio dispiaciuto (eufemismo), poco tempo fa, a non aver letto neppure una riga da parte dello stesso Comitato Nazionale Galoppo riguardo alla disastrosa conduzione della questione Comitato Pattern, la vera base di qualsiasi discorso tecnico serio, visto che parliamo di selezione, la pietra angolare del nostro sport. E lasciatemi dire che è stato molto brutto invece dover leggere, lo stesso giorno della pubblicazione ufficiale del suddetto disastro Pattern, in un comunicato relativo al problema Capannelle la firma in calce del CNG. Disputa per la quale il CNG non si comprende bene a quale titolo intervenga assieme a Hippogroup (gestore dell’ippodromo capitolino) e contro Ministero e Comune. Si tratta di una disputa estranea alle sue strette competenze tecniche e sulla quale è difficile ritenere che Hippogroup abbia piena ragione. Era proprio necessario farlo? Forse, visto che il CNG si è dato il compito di fare le veci del vecchio Jockey Club, non era meglio intervenire sulle Pattern e poi fare un comunicato, indipendente, senza invece implicitamente dare ragione a una delle parti? Davvero una brutta concomitanza di eventi.
Ma detto ciò e rallegrandomi ancora della bella sveglia che il CNG si è dato, non posso non concordare con la maggioranza delle proposte qui riportate. Da sempre sono accanito sostenitore di tutto quanto possa aumentare spettacolarità e numero di partenti in corsa. Ritengo però che tutto quanto sopra non possa incidere in profondità e migliorare sensibilmente la situazione se non verrà attuato la vera e unica riforma basilare che ha il potere di ridare smalto, gioco e spettacolo, al sistema ippico italiano.
Parliamo del taglio netto del numero dei convegni in programma.
Come su questo blog dico da tempo (Leggi QUI e QUI) solo una riduzione – attuata seguendo una strategia intelligente che tenga conto di tutte le situazioni e le necessità del sistema – del numero delle giornate può davvero consentire un rilancio del prodotto ippico. Pensare che bastino gli handicap per fasce oppure un diverso calcolo del peso seguente a una condizionata è ingenuo.
Per carità, tutto aiuta e come detto sopra siamo d’accordo con quanto viene suggerito, ma conviene continuare a fare richieste non definitive girando attorno al vero problema? Perché il nodo gordiano rimane sempre la quantità esagerata di convegni che ancora oggi vengono proposti. Possiamo attuare tutti i palliativi che vogliamo, ma se non abbiamo il numero sufficiente di cavalli per le corse da disputare avremo sempre la coperta corta.
Quindi ringraziando il CNG per le proposte gli domando: che posizione ha il CNG riguardo a un taglio (razionale) del numero dei convegni?
Io parlo di una sforbiciata di almeno il 20-25% rispetto al 2016, siamo d’accordo? In linea di principio almeno tutto il CNG è su questa linea, sì o no?
Oppure siete ancora a difendere il barile di benzina vuoto come piccoli stürmtruppen?
Antonio Viani@DerbyWinnerblog