Bill Gates e la tassa sui robot. Un’idea perfetta per l’ippica!

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00193_robotic_head_3Cari amici ogni tanto i fatti della cronaca mondiale sembrano essere fatti apposta per essere utilizzati nel nostro mondo ippico.
L’ultimo aggancio ci arriva addirittura dalla recente uscita ad effetto di Bill Gates, fondatore di Microsoft e tra gli uomini più ricchi del mondo, mi sono perso se è stato superato da qualche paperone asiatico oppure se continua a difendere strenuamente questo invidiabile primato.
Ebbene, il nostro Bill ha dichiarato che siccome i robot nel futuro, aggiungiamo noi prossimo, toglieranno posti di lavori agli esseri umani, devono pagare le tasse come gli stessi lavoratori in carne ed ossa: “Al momento se un lavoratore umano guadagna 50.000 dollari lavorando in una fabbrica, il suo reddito è tassato. Se un robot svolge lo stesso lavoro dovrebbe essere tassato allo stesso livello”.

Un paradosso, una battuta fatta per generare scalpore? No, per nulla, anzi le maggiori istituzioni mondiali, Unione Europea in testa, si stanno ponendo la medesimarobot2 questione e si domandano se tale strada non sia da percorrere fin da subito, per cercare di mitigare gli effetti negativi, cioè tassi di disoccupazione più elevati di quelli attuali, che il progresso scientifico comporterà.
Questa tassa dovrebbe, a detta dei proponenti, fornire una sorta di sussidio di disoccupazione agli umani penalizzati e anche aiutare a sviluppare quei comparti che più hanno bisogno di intervento umano e dove l’utilizzo di robot è meno invasivo.

Proprio in questa ultima versione il collegamento con la nostra amata ippica è evidente, se non ci credete seguitemi in questo veloce ragionamento.
Quale settore è così labour intensive come quello dei cavalli? Non parliamo solo di ippica ma pure di equitazione, passeggiate, trekking a cavallo, ippoterapia e tutto quanto ruota attorno a questo splendido animale. A oggi, pur con i grandi passi avanti compiuti dalla tecnologia, la cura del cavallo continua a necessitare di un forte impiego di manodopera, qualificata o meno, che segua le varie attività.
Pensate soltanto a quale aumento di occupazionale potrebbe avvenire nel nostro settore se una parte di queste tasse venisse dirottata sull’ippica e sul suo enorme indotto. Se pensiamo alla quantità di lavoratori, almeno qualche decina di migliaia di persone, che si sono allontanati dal settore nell’ultimo bill-gatesdecennio stante la perdurante crisi, potrete avere un’idea della grande risorsa che questa tassa porterebbe.

D’altronde questa idea di Bill Gates non è poi così distante, quanto a fini almeno, da quella tassa di scopo o da quegli incentivi fiscali che avevo proposto non più tardi di qualche settimana addietro (Leggi QUI).
Vi furono commenti positivi e non, e magari coloro i quali erano allora contrari adesso si ricrederanno visto che un innegabile genio, quale è il fondatore di Microsoft, ha “seguito” le nostre tracce…

È una battuta questa ultima, ovviamente, ma non è invece una battuta la richiesta che faccio ai nostri dirigenti di svegliarsi dal torpore e di battere il ferro finché è caldo, proponendo – magari prima cerchino di capirne a fondo i meccanismi di funzionamento, leggendo e informandosi, noi siamo a loro completa disposizione – una soluzione attuabile nel nostro settore.
Troppo difficile? Concordo con voi, inutile svegliarli, meglio andare direttamente alla fonte, qualcuno ha il cell di Bill?

Antonio Viani@DerbyWinnerblog

3 pensieri riguardo “Bill Gates e la tassa sui robot. Un’idea perfetta per l’ippica!

    Aldo ha detto:
    22 febbraio 2017 alle 10:57

    Quando c’erano gli Enti sapevamo a chi rivolgerci e ne conoscevamo segretari e presidenti, a Roma adesso è cambiato tutto e per l’ippica il Mipaaf è diventato un’altro “porto delle nebbie”.

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      Aldo ha detto:
      22 febbraio 2017 alle 11:05

      Dimenticavo: dal torpore non si vogliono svegliare perché gli va bene così.

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    Antonio Viani ha risposto:
    22 febbraio 2017 alle 18:20

    Grazie Aldo del contributo.
    Concordo totalmente con la necessità di tornare ai mai abbastanza rimpianti Enti Tecnici. Purtroppo finora, non so se per scarsa capacità persuasiva dei nostri dirigenti oppure per totale disinteresse della classe politica, ogni tentativo di ripristinarli è miseramente fallito. Forse è come dici tu, i nostri dirigenti non vogliono svegliarsi perché gli va bene così, ma è una visione miope perché essere il capo di nulla porta zero vantaggi…

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