Tattersalls Ireland, Yearling Sale Part II, offerta enorme indici in ribasso

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tattersalls-irelandDopo aver analizzato la due giorni premium di Yearling Sale di Tattersalls Ireland, cioè la Part I che ha avuto luogo martedì e mercoledì scorsi (Leggi QUI) adesso andiamo ad analizzare quello che è successo invece nella Part II, l’asta che rappresenta il mercato medio e medio-basso di gamma, potremmo dire la fascia che crea la base del nostro sport.


Innanzitutto bisogna sottolineare la straordinarietà dei numeri presenti quest’anno infatti le presenze sono passate da 212 del 2015 a 410 quest’anno, dunque un’impennata di quasi il 100%. I venduti sono stati 267 per una percentuale sui presenti del 65,12%. Bassa? Non diremmo visto la quantità esorbitante in offerta.
Fatturato totale a 1.868.400 euro, più 14% da un anno all’altro frutto del maggior numero di lotti presenti. La media si è posizionata a 6.998 euro, contro gli 8.990 dell’edizione precedente, quindi un 22% in meno. La mediana ha seguito lo stesso trend passando da 7mila a 5mila quest’anno, circa meno 28%.

Il top price è stato un affare a due tra una Dandy Man da Marigold (Marju) presentata dal Ballyhane (cartalot_706_dandy_man_1 QUI)e una Acclamation con mamma Sister Red (Diamond Green) con consignor il Cooneen Stud (carta QUI). Entrambe sono state licitate a 46mila euro, la prima dal Doyle Bloodstock e la seconda da John Hussey.

Anche in questa due giorni grande presenza tra gli acquirenti di allenatori e proprietari italiani con in prima fila ancora Alduino Botti che ha acquistato 5 puledri, il più caro un maschio da Havana Gold per 13.500 (carta QUI). Assieme a lui anche la Chimax con 6 arrivi, più caro una femmina da Tagula a 9mila. Presente anche l’agente Barberini che si è scatenato portando via 8 yearling, il più costoso una femmina da Henrythenavigator  a 24mila (carta QUI). Attilio Giorgi quattro puledri così come Sebyan Guerrieri. 6 invece i lotti per Manila Illuminati, dove la più cara è una femmina da Red Jazz (carta QUI) per 10.500. Lo Piparo ne ha portati via 6, mentre la Low Cost Agency ben 5. Uno per Luciano Vitabile, Salvatore Sciortino e la Blue Moon, invece sono 4 per Mark Cuschieri. Infine Sebastiano Guerrieri arriva a quota due.
Dunque anche la Part II ha evidenziato una forte domanda di cavalli esteri da parte dei professionisti italiani. Tra la prima e la seconda parte oltre 100 puledri sono stati acquistati per essere importati in lot_839_acclamation_3Italia. Numeri impressionanti che riflettono sia la forte esterofilia presente nel galoppo italiano (vizio innegabile da tempo) sia la necessità di rimpinguare lo scarno bacino nazionale con cavalli esteri. Ci sorge però una domanda: ma davvero questi numerosi acquisti sono tutti meglio di quei puledri che non sono stati neppure licitati a 2mila euro a Settimo? Noi crediamo di no, ma la verità è che solo il tempo ce lo dirà.

Per quanto l’eccezionalità dell’offerta renda difficili i confronti, i dati macro sembrano indicarci che allargando in maniera spropositata l’offerta gli indicatori non aumentano in maniera proporzionale, anzi si riducono.
La curva di prezzo all’aumento dell’offerta tende a diminuire, sintomo che allungare il brodo non porta risultati significativi. La fascia più bassa del mercato fa fatica a seguire certi prezzi, i puledri senza grandi paternità o con linee materne non troppo di qualità sono in sofferenza perché i compratori non li sorreggono e non sono disposti a superare un certo budget o più probabile sono in numero molto minore di qualche anno fa.
Mentre per la fascia medio alta o altissima la tendenza è quella di assistere a indici in positivo da un anno con l’altro, vedasi la Part I, con il mercato più popolare assistiamo all’andamento opposto, che avevamo già in parte percepito nelle precedenti aste Goffs e in altre vendite pubbliche, in un certo senso pure da noi.
Noi proviamo a motivare questo andamento anche con una crisi economica che, non solo in Italia, ma in tutta Europa ha falcidiato la piccola borghesia che era la sorgente che alimentava queste aste. Oggi spendere 5-6 mila euro per un puledro che poi deve entrare in training e bene che vada debutterà ad aprile o maggio del prossimo è diventato sempre più un lusso. Viene da chiedersi, e ci piacerebbe che voi lettori diceste la vostra, se è una fase transitoria o se invece sta mutando radicalmente la composizione del nostro sport.

Antonio Viani@DerbyWinnerblog

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