Horse Addicted #7 – Stefano Marzullo
Siamo giunti all’ultima giornata della stagione 2014 dell’ippodromo milanese di San Siro, crediamo sia il momento giusto per fare un riepilogo di quanto avvenuto nel corso dell’anno. Per avere una visione chiara abbiamo deciso di intervistare Stefano Marzullo, Amministratore Delegato di Trenno, società che gestisce l’ippodromo meneghino. La ringraziamo per la disponibilità e partiamo subito chiedendole se come Trenno siete soddisfatti di com’è andata l’intera stagione (riunione primaverile più riunione autunnale) dal lato spettatori e dal lato scommesse?
Sì siamo contenti, anche se oggi la giornata non è molto felice dal punto di vista meteo, però durante la maggior parte dell’annata il meteo ci ha favoriti permettendoci di avere un buon risultato sia in termini di pubblico sia di raccolta delle scommesse. I numeri che dipendono dal nostro ippodromo sono tutti in crescita rispetto al 2013, che ricordiamolo era già in crescita rispetto al 2012, quindi siamo soddisfatti.
Qual è a suo giudizio il ricordo più bello della stagione e la giornata organizzata meglio nell’annata?
L’immagine maggiormente impressa è quella di Federico Bossa nel Gran Premio di Milano, che si alza in piedi sulle staffe. Un giovane, per di più milanese, che vince in maniera inaspettata nel Gruppo 1 intitolato alla sua Città è l’istantanea più bella a mio parere, per questo è stato premiato anche con il Premio Rivelazione 2014 del Corriere della Sera. Per quanto riguarda la giornata, direi che preferisco rimarcare il ritorno degli ostacoli, che ha riportato da noi tante persone che si erano allontanate e ho rivisto proprio in loro il ritorno della passione. Grazie poi al nuovo percorso da Cross realizzato dal Maestro Danilo Maestrello (chef de piste all’olimpiade di Atene 2004) speriamo di riattivare quel volano che è venuto a mancare all’ippica nel recente passato tra equitazione e corse.
Per il prossimo futuro ci può dare qualche anticipazione su nuovi progetti, magari nuove attrazioni che arriveranno all’ippodromo? In modo da portare più gente all’ippodromo?
Direi che la novità più importante è il ritorno del trotto a Milano che andrà a ricreare e completare l’offerta ippica di Milano. Il trotto era molto atteso da parte di tutti gli appassionati lombardi e anzi devo dire che in questo periodo di forzata inattività la fiammella è rimasta accesa e tutti hanno sempre sperato che si potesse ripartire.
Per quanto riguarda le nostre attività c’è sicuramente l’Expo che è un’opportunità da cogliere e anzi noi vorremmo vincere la sfida di poter riaprire il trotto facendo disputare il Gran Premio d’Europa il 25 aprile a Milano nel nuovo ippodromo, quindi qualche giorno prima dell’avvio dell’Expo, che come dicevo è un’opportunità unica e, in armonia con l’ente regolatore, vorremmo creare un calendario ad hoc “dedicato” all’Expo e cercare di mettere a sistema tutti gli ippodromi italiani in modo da sfruttare questa vetrina mondiale per far conoscere ogni ippodromo.
Passiamo alla programmazione tecnica, non crede che le due riunioni (primavera e autunno) siano troppo lunghe e quindi portino a una fatale disinteresse da parte del pubblico? Capiamo l’interesse economico a svolgere più giornate, ma non sarebbe meglio per lo spettacolo, anche vedendo la forte contrazione dei cavalli in attività, ridurre le giornate e cercare di accorpare gli eventi dandogli maggiore risalto? Seguendo l’idea anglosassone dei meeting, distanziati tra loro e con tre/quattro giornate concentrate? Insomma non sarebbe ora di creare un nostro “festival”?
A dire il vero è un progetto che abbiamo al nostro interno, quello di realizzare eventi che funzionino da catalizzatori di spettatori, media e sponsor. Questo però va parametrato con le esigenze dell’ippica italiana che ha la necessità di una certa copertura di giornate per far funzionare le scommesse, che poi è lo strumento di finanziamento del settore. Noi siamo anche entrati a far parte, come Trenno, di una Federazione delle Società di Corse dove vogliamo cercare di concertare, per aree geografiche, la miglior programmazione possibile ed evitare le sovrapposizioni, nonché fare una selezione sulla dotazione dei montepremi cercando di evitare frammentazione e polverizzazione, in sostanza cercare di trovare un calendario condiviso con altre realtà, per poter cercare di dare la miglior programmazione dal punto di vista dell’evento sportivo.
San Siro ha un impianto di illuminazione che tutti gli altri ippodromi italiani ci invidiano, perché non sfruttarlo per mandare in scena alcuni convegni in notturna soprattutto in periodi dell’anno, penso a giugno e settembre, dove giornate lunghe (giugno) e ancora calde (settembre) potrebbero fare di San Siro un giardino notturno dal fascino ineguagliabile? Ci sono problemi ostativi o è una scelta gestionale?
Quest’anno avevamo una mezza idea che poi non siamo riusciti a portare a compimento. Le posso anche dire la data: il 28 giugno il sabato di avvio delle notturne. Dal lato strutturale nulla osta e anzi siamo ben disposti su questo fronte, certo dobbiamo fare i conti con i costi che una soluzione simile porta con sé. L’illuminazione di un comprensorio così vasto è rilevante e quindi ogni scelta va ponderata a fondo e vedere se è sostenibile. Comunque le assicuro che ci stiamo pensando molto seriamente.
Torniamo all’argomento ostacoli. Primo anno completo dal ritorno, abbiamo visto che è stato creato il tracciato da cross, tutto questo porterà a iniziative nuove con un maggiore grado di interazione tra il mondo dell’equitazione e quello dell’ippica?
Sì siamo soddisfatti di questa addizione importante e siamo certi che, anche grazie all’apertura delle strutture del centro di allenamento ai cavalieri del CIL (Centro Ippico Lombardo), il legame non potrà che migliorare e farsi più saldo a beneficio di tutti, come dicevo in precedenza confidiamo che si realizzi un “volano di passione”.
Dal lato pubblicitario diamo felicemente atto alla “nuova Trenno” di un nuovo e più proficuo approccio a temi quali la promozione e la pubblicità. Nuove idee per il prossimo anno su questo fronte? Il nuovo sito internet è molto bello, non crede però che la presenza sui social media (Facebook, Instagram, Twitter) sia ancora troppo blanda e poco incisiva, soprattutto se si vuole cercare di attirare nuovi e più giovani spettatori?
Diciamo che fa parte di una seconda fase di sviluppo sulla rete che proporrà l’Ippodromo di San Siro con un immagine ancora più accattivante sui social. Invece per quanto concerne la pubblicità più tradizionale concordo con lei che l’impegno sia stato importante e devo rimarcare che abbiamo avuto anche la bella sorpresa di appassionati che ci hanno messo a disposizione spazi pubblicitari e questo dà il segno di una rinnovata comunione di passione e d’interessi.
Passiamo al centro di allenamento: le scuderie di Trenno e della Maura non sono purtroppo utilizzate al 100%, avete qualche idea nuova per cercare di riempirle facendo arrivare nuovi allenatori? I meeting non potrebbero aiutare in tal senso?
Dobbiamo considerare che il numero dei box è uno degli elementi che corrono a formare il corrispettivo impianti fornito dal MIPAAF e queste attrezzature vanno messe a disposizione per i cavalli stanziali con un meccanismo di calcolo legato all’occupazione dei box anche nei periodi non di corsa. Questo determina un sistema contorto, perché a fronte di una riduzione dei cavalli stanziali non possiamo affittare i box temporaneamente, l’unica soluzione sarebbe di scorporare tali box dal computo dei box disponibili. Stiamo pensando a una soluzione che potrebbe essere di metterli in parte a disposizione di altri fruitori, penso ai cavalli da equitazione, creando anche dei servizi in più.
Passiamo a un argomento non direttamente legato a San Siro, ma che di riflesso interessa tutta l’ippica lombarda. Siamo a conoscenza delle difficoltà che sta passando la società di gestione dell’ippodromo varesino delle Bettole. Ci risulta abbiate avuto contatti con l’attuale dirigenza, è possibile una qualche forma di collaborazione in futuro, magari entrando nel capitale della Varesina? Oppure subentrando nella gestione l’ippodromo? Se sì, come pensate debba lavorare Varese, cioè ritenete che debba lavorare solo nel periodo estivo, oppure sempre quando Milano è chiusa?
Quei contatti a cui accennava ci sono stati proprio su invito della società varesina per vedere se esistevano sinergie e complementarietà da poter sfruttare, magari utilizzando maestranze e attrezzature come in un pool. Siamo rimasti con una disponibilità reciproca a ricercare eventuali integrazione tra le due realtà, ma comunque nel rispetto ognuno dei propri ruoli e della propria attività.
Ringraziamo il Dottor Marzullo per la disponibilità e salutandoci ci diamo appuntamento a metà marzo per l’apertura di San Siro Galoppo e possiamo dire al 25 aprile per la disputa dell’Europa a Milano?
Stiamo facendo un vero slalom tra le mille difficoltà burocratiche italiane per cercare di essere pronti per quella data, da parte nostra i lavori potrebbero partire subito. Mi lasci ringraziare in quest’occasione tutte le componenti tecniche, sia del trotto sia soprattutto del galoppo che con molta maturità e comprensione del momento hanno inteso che la necessità del periodo è quella di allargare le attività “sinergizzandole” il più possibile. Un senso di responsabilità e condivisione che va evidenziato anche per sfatare il mito della contrapposizione tra le due discipline.
Antonio Viani@AntoViani75
14 marzo 2015 alle 18:22
[…] avvenimento centrale nell’ippica italiana. Buongiorno Stefano e grazie della tua disponibilità. Ci eravamo lasciati a novembre scorso (sotto un nubifragio, nda) dandoci appuntamento proprio a marzo. Con quali sentimenti vivete questa […]
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