Anchise e Lohit negli handicap e Wordless debutta bene
Roma ha mandato in scena un’interessante domenica con la disputa di due tradizionali Handicap Principali, il Capannelle e il Sette Colli, oltre a due interessanti debutti tra i puledri.
Iniziamo allora dalle giovani promesse visto che a bagnare l’esordio con una vittoria, in una maiden al femminile sui 1700 metri, è stata una parente illustre della Oaks winner Cherry Collect, delle Oaks&Lydia Tesio winners Charity Line e Final Score. Vedremo in futuro se questa Wordless, una raccolta Rock Of Gibraltar manco a dirlo con i colori Effevi che ha debuttato alle Capannelle vincendo, proprio come aveva fatto due anni fa Final Score, riuscirà a tre anni a ricalcare le orme delle sorellastre. Nel frattempo va archiviato con un bel circoletto rosso l’ennesimo prodotto della stratosferica Holy Moon, una fattrice che meriterebbe un monumento.
Dario Vargiu ha lasciato galoppare tranquilla la baia seguendo l’andatura imposta in avanti dalla Incolinx Durlindana per poi iniziare la lunga progressione in retta d’arrivo. Wordless, che pare ben attrezzata per la distanza come le illustri sorellastre, si è fatta un baffo del terreno faticoso avanzando con azione efficace per ribattere con tranquillità il bellissimo finale della compagna di training Cryptomeria, una Sir Percy piaciuta non poco e in grado di venire parecchio avanti con l’esperienza agonistica che avrà certamente giovato alla portacolori di Vitale Bonaccorso Bovarone. Una lunghezza e mezzo ha separato le due pedine di Stefano Botti, giunto alla 103esima vittoria stagionale con i due anni, sempre più vicino al famoso record dello scorso anno di 106, l’unico obiettivo rimasto da centrare al cannibale di Cenaia, dominatore in lungo e in largo della stagione. Al terzo è rimasta in quota la leader Durlindana davanti all’altra allieva di Stefano Botti Scocosita.
In apertura ci ha pensato il Siba Miseno, un interessante Martino Alonso di Gianluca Bietolini (che nel frattempo ha ottenuto la patente francese) a fermare lo strapotere di Cenaia, imponendo l’alt al favoritissimo Dioscuri Red Shirt con un allungo imparabile e davvero promettente.
Nel Sette Colli, primo dei due handicap principali di giornata, netta affermazione per la romana Anchise, la baia da Echo Of Light presentata in splendido assetto dall’ottimo Daniele Zarroli. Giuseppe Ercegovic ha atteso gli eventi e poi lanciato Anchise a centro pista per uno scatto imparabile che le è valso il successo per due lunghezze ai danni di un ottimo Sadowa Rized (Authorized), con la leader Kocna (Aussie Rules) che ha chiuso con gran coraggio al terzo.
Sotto un diluvio infernale è invece emerso dalla mischia del Capannelle il sauro Lohit, il tre anni da Dutch Art di Luigi Biagetti che ha fatto il vuoto dopo partenza brillante da steccato favorevole. Confidente in sella il giovane Francesco Dettori che ha interpretato al meglio il portacolori di Loredana Montecchiari, secondo all’ultima uscita in pista dritta a San Siro, dominatore con quattro lunghezze di margine nei confronti della coppia Nuova Sbarra formata da Alatan Blaze (Distant Way) e Captain Chic (Captain Rio) per un podio composto da soli tre anni. Quarta ha chiuso la toscana Aperegina (Refuse To Bend) davanti al top weight Jyoti (Selkirk), autore di un’altra pregevole performance dopo il sigillo nel Fiume.
Infine da segnalare il netto successo del lievitato Nunnale (King Charlemagne), l’allievo di Bindi interpretato con fiducia da Micheal Rossini, nella condizionata sul miglio in all weather, dove il quattro anni è svettato con superiorità ai danni della favorita Kitten’s Lady e del regolare Comiso Soul.
Edoardo Borsacchi@Edobor88Edoardo