made in italy
Perché le nostre aste soffrono e invece all’estero i nostri compratori sono molto attivi? Qualche spunto per avviare un dibattito
Vi avevamo promesso che saremmo tornati sulle nostre aste yearling per ragionarne assieme, analizzarne i risultati e se possibile fornire alcune idee e adesso ci siamo.
Tratteremo delle nostre aste confrontandole (per quanto possibile) con quelle estere del periodo che possono avere punti in comune con le nostre, BBAG, Tatts Ireland e Goffs UK, scelte anche perché sono quelle dove i nostri allenatori, agenti e proprietari sono stati più attivi.
Per tempistica non possiamo utilizzare le Orby e le Sportsman Sale di Goffs, oppure le Tattersals Uk, soprattutto i book 3 e 4, a metà ottobre, oppure altre aste più tarde, ma i ragionamenti di fondo non cambiano.
Full Drago, il Made in Italy vince il Tesio! Mi Raccomando domina nel Coolmore e Eskimo Point fa suo il Cancelli.
L’ippica è uno sport splendido e imprevedibile!
Solo qui si riesce a passare dalla delusione di venerdì per i risultati delle aste yearling alla gioia di domenica che a Milano ha visto i colori italiani battagliare ad armi pari con gli agguerriti invader tedeschi.
2015, I cavalli Made in Italy battono i pregiudizi!
Il 2015 ha visto sventolare il tricolore sul pennone più alto!
Negli ultimi giorni dell’anno, il 29 per la precisione, è uscito un articolo molto interessante su Trotto & Turf a firma Franco Castelfranchi che analizzava le corse di Gruppo e Listed inserite nel calendario 2015 del galoppo italiano.
Ottanta prove che danno un’idea precisa dello stato dell’arte e soprattutto fanno risaltare alcuni aspetti per noi molto importanti.
L’accurata analisi (complimenti all’autore) inizia mostrandoci che nella maggioranza dei casi, 41 occasioni su 80 (che diventano 21 su 28 contando solo i Gruppi), gli stranieri hanno raccolto la sfida lanciata dai nostri. Leggi il seguito di questo post »