Due mesi di corse per due anni, un fallimento annunciato!
Primi due mesi di corse per i neo due anni. La stagione dei nostri giovani è iniziata con i medesimi problemi degli scorsi anni, troppe corse per pochi cavalli. Ma quest’anno si è pure fatto peggio, aggiornando tutti i record, negativi…
Si poteva fare peggio della scorsa stagione?
Non era facile, anzi era impresa titanica, ma i nostri eroi ci sono riusciti. Ovviamente, se avete letto il titolo, capite che parliamo della programmazione nazionale riguardante i cavalli di due anni, le nostre speranze per il futuro.
Lo scorso anno in questo periodo avevo scritto un articolo riguardante i primi due mesi di corse per i bimbi (leggi QUI) e del fatto che si disputavano troppe corse per il numero di cavalli pronti a debuttare e a fare le prime esperienze in pista.
Ebbene non solo nulla è migliorato, ma anzi le cose sono peggiorate, sia come numero di partenti medio, sia come quantità di prove proposte e questi due fattori assieme hanno portato a risultati che definire tragici è un eufemismo.
Ma andiamo con ordine e partiamo dall’inizio, cioè dall’individuazione della prima corsa dell’anno per i giovani, disputata come da tradizione a Roma il 14 di aprile, una vendere sul chilometro, per vostra curiosità vinta da Rock Of Sprint, femmina da Rock Of Gibraltar allenata da Melania Cascione. Fino ad oggi la due anni di Corrado Guerrieri ha corso altre due volte, raccogliendo prima un’altra affermazione e poi un sesto nel Perrone.
Se facciamo un confronto con lo scorso anno vediamo che la data di esordio dei due anni è stata posticipata di sei giorni rispetto al 2016 (l’esordio fu infatti l’8 di aprile).
Questo “ritardo” lasciava sperare si fosse finalmente capito che programmare troppe corse per i giovani è una strategia perdente, che si fosse fatto tesoro del recente passato e invece nulla di tutto questo.
Nei primi due mesi (ripeto medesimo periodo di osservazione dello scorso anno) le corse per due anni sono state 59 contro le 52 del 2016, quindi un aumento del 13,5%.
Un numero che ci porta alla stratosferica cifra di quasi 30 corse al mese e soprattutto contando i lunedì senza corse e altri giorni di riposo del galoppo arriviamo a ben oltre una corsa per due anni al giorno.
Una totale assurdità che non viene giustificata da nulla, benché meno dal numero di puledri presenti nel sistema.
Infatti i partenti totali nelle prove sono stati 333 che hanno portato a una media per corsa di 5,64.
Avete letto bene, neppure 6 partenti in media per corsa. Se solo prendiamo i dati del 2016 vediamo che i partenti medi erano stati 6,13 e già la scorsa stagione avevamo parlato di numeri pessimi. Quest’anno siamo andati ben oltre, riuscendo a peggiorare una situazione già tragica perché con numeri di partenza così risicati una riduzione di circa il 10% nei partenti affossa ogni tentativo di ripresa e toglie ogni senso al programma proposto.
Diventa davvero difficile proporre continuamente nuove ricette e idee per migliorare il prodotto ippico se quando forniamo numeri e dati incontrovertibili questi non vengono presi per nulla in considerazione e anzi si fa l’esatto opposto.
Avevo suggerito in un altro articolo (leggi QUI) che almeno per il primo periodo, diciamo da aprile a luglio, si limitasse il numero di queste prove. Avevo proposto un taglio di circa un 30% in questi primi mesi così da adeguare le corse al numero di cavalli pronti a parteciparvi. Perché se già le corse per due anni sono di difficile riuscita, la poca conoscenza del valore reale dei partecipanti non invoglia lo scommettitore, il proporle con al massimo 5 o 6 partenti (quando va bene!) le massacra definitivamente rendendole esageratamente penalizzanti quanto a ritorno per il sistema.
Possibile che nessuno degli operatori abbia il coraggio di opporsi a simili scelte folli? Questa stato di fatto non aiuta nessuno o quasi, perché chi ha un cavallo precoce non monetizza abbastanza o meglio non monetizza come potrebbe e avrebbe diritto di fare nel caso di un programma più razionale.
In un calendario più snello i soldi risparmiati si potrebbero veicolare sulle prove rimaste rendendo una buona parte di esse se non proprio delle Listed, quanto a montepremi, almeno delle prove similari a delle condizionate come il Bimbi andato in scena la scorsa domenica a San Siro.
Ritenete che prendere prendere lo stesso ammontare di denaro correndo una sola volta, invece di due o tre, sia un bene o un male per il cavallo e il suo sfruttamento futuro? Mi paiono concetti talmente solari che mi vergogno quasi a doverli presentare.
Certo non si vedrebbero più corse ridicole con 3 partenti oppure con 4 dove il vincitore fa un canter e il primo degli inseguitori è a dieci lunghezze e fatica a terminare la prova al galoppo, ma vi chiedo è forse questo lo sport che sognate?
Se è questo allora abbiamo scovato finalmente chi potrebbe essere scontento da una simile rivoluzione, ma almeno chiediamoci una buona volta se sia corretto che per uno solo, che agisce contro il buon andamento del sistema, tutti gli altri debbano rimetterci.
Antonio Viani@DerbyWinnerblog
14 giugno 2017 alle 11:06
Strumentalmente il sistema riserva un sorso d’acqua a chi sta morendo di sete. Il moribondo in questione null’altro può vedere se non il sorso d’acqua. In questo modo e con la moltiplicazione dei moribondi l’acqua non sarà più sufficiente neanche per quelli che la procurano. Della serie ci ammazziamo tutti. Caro Dr. Viani, qui purtroppo è venuta a mancare non solo l’intelligenza di programmare, ma anche lo spirito di servizio e la responsabilità di quanti sarebbero preposti a questo compito. In primis i vertici delle Associazioni di Categoria che non si preoccupano neanche di fare un semplice copia e incolla delle Sue proposte, quindi senza fatica alcuna. In effetti quello che poi risulta è la totale impossibilità di operare in un sistema siffatto che per tutta una serie di motivi impedisce ai portatori di buon senso e buona volontà, di precipitare nel burrone insieme a tutti gli altri. Cosa che si stà puntualmente verificando.
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