Domenica di Pattern a San Siro
Situazione surreale la scorsa domenica a San Siro, degna dei migliori racconti di Kafka.
Il convegno milanese presentava in calendario la prima prova di Gruppo, il Premio Ambrosiano Gr. 3 sul doppio chilometro per anziani e altre due Listed interessanti, il Filiberto trial per il nostro Derby e il Certosa per velocisti, eppure l’atmosfera era davvero particolare, un misto tra il sorriso forzato di chi vuole mostrare al mondo che tutto funziona e non ci sono problemi e chi invece era visibilmente preoccupato.
Diventa invero difficile parlare di tecnica e corse quando le stesse partono con mezz’ora di ritardo per via della manifestazione di protesta (molto composta e civile) voluta dai dipendenti degli Ippodromi milanesi che hanno così comunicato il loro profondo malessere per le scelte che la società Snaitech sta portando avanti.
Diventa ancora più laborioso parlare solo degli aspetti tecnici se la prima giornata fuori dall’ordinario ha visto zero ospiti al via nelle prove clou, neppure qualche foresto poco conosciuto dall’Est Europa ha accettato il confronto e per dire a detta di Alberto Sanna, jockey del magiaro Quelindo, questa assenza è dovuta al ritardo, se non addirittura al mancato, pagamento dei premi vinti ai concorrenti esteri.
Capite bene che parlare di prove di selezione senza confronto estero è difficile e poco credibile.
A questo riguardo stona ancora la totale assenza delle Categorie che nulla dicono e soprattutto nulla fanno, se non lamentarsi nella saletta proprietari davanti a un caffè o a un tè. Bastasse questa loro “strategia” per portare alla luce i problemi e per risolverli il nostro settore vivrebbe in un nuovo Eldorado…
A questi che sono mali riconosciuti, se ne aggiunge un altro che fa definitivamente capottare il sistema, parlo del palese ostracismo comunicativo attuato dai giornalisti tecnici nei confronti del più importante complesso di allenamento italiano, parlo ovviamente di quello che fa capo ad Alduino e Stefano Botti.
Questi ultimi non parlano più con la stampa italiana rea di averli colpevolizzati troppe volte senza avere in mano prove concrete, i giornalisti a loro volta non perdono occasione per rimarcare questa situazione facendo ricadere le colpe sull’altra parte in causa. L’ippica, messa in mezzo, ci perde.
La situazione potrebbe pure essere divertente, non dimentichiamo mai che la polemica fa vendere i giornali e parlare le persone, ma per come si sta sviluppando la questione diventa solo una diatriba stucchevole.
Fornisco un consiglio (gratuito come sempre, io non sono esoso) ai giornalisti ippici, invitate Alduino assieme a Stefano per una tavola rotonda dove ognuno possa esporre le proprie argomentazioni liberamente e pubblicate il resoconto sul giornale, scommetto una cena che il giornale venderebbe il triplo… aggiungo che se poi avete bisogno di un moderatore vi ospito volentieri sul mio blog.
Fatelo presto però, perché leggere continuamente mezze frasi e velate polemiche sul giornale, sta francamente facendo venire il latte alle ginocchia.
Detto questo passiamo alla parte tecnica che ha visto, a mio parere, una splendida femmina in pista, un velocista che fa scompigliare i capelli da quanto veloce va e due altri soggetti che seppur vittoriosi hanno lasciato qualche ombra (non per colpa loro).
La femmina è ovviamente la Rencati Movees (Cape Cross) che aveva in sella il nuovo che avanza, ovvero Gabriele Cannarella (continua così che vai molto bene), e che ha lasciato le avversarie lontane, anzi lontanissime (Video QUI). D’accordo non era una Listed o un Gruppo ma “solo” una buona condizionata ma l’impressione fornita è stata dirompente, talmente esagerata che viene da pensare che la sconfitta subita da Breathing possa avere solo due spiegazioni, la prima che la figlia di Bated Breath sia davvero una cavalla ben sopra le righe, soprattutto sul miglio, oppure che sia stato un inciampo casuale. Io propendo di poco per la prima, ma sarei davvero curioso di rivederle scontrarsi magari proprio sui 1800-2000 perché ritengo entrambe molto buone.
Il velocista che ci ha fatto stropicciare gli occhi è Plusquemavie (Kheleyf) che da favorito ha dimostrato di essere tornato alla grandissima, forse oltre le aspettative.
Dopo aver lasciato sfogare Lohit e Val Nanda nella prima fase è uscito alla grandissima nel finale per andare a vincere con estrema facilità – piccolo inciso: forse quelli davanti hanno sbagliato almeno una frazione – davanti a Trust You e alla stessa Val Nanda ancora terza davanti a Zapel (Video QUI).
Davvero una prova da incorniciare per qualità e soprattutto strategia, perché non era scontato lasciar andare gli altri, aspettare e venire da dietro negli ultimi duecento. Davvero bravo il figlio di Kheleyf che adesso arriva da favorito al Tudini di maggio per cercare di ripetere il bis nella prova e per far esultare ancora il suo team, in primis il suo allenatore Fazio e il jockey Fois.
Giustamente vi lamenterete che lascio per ultimi i due protagonisti che hanno vinto le prove principali.
Vero, però ultimi non vuol per forza dire peggiori, ma solo che hanno brillato meno. Innanzitutto nell’Ambrosiano, ridotto come detto ai minimi termini numerici (un grazie speciale alla famiglia Villa che ancora continua a credere nel nostro sport) ha vinto chi forse aspettavamo di meno, perché Voice Of Love (Poet’s Voice) era il meno atteso della scuderia, eppure dopo essersi preso sulle spalle il compito di fare il battistrada, in retta ha fatto vedere di essere un prodotto serio e consistente, chapeau alla Le.Gi. per la produzione.
Voice non solo si è difeso ma ha dimostrato di essere il più in forma finendo davanti a un Circus Couture che ha un poco deluso e a un Basileus che pur finendo bene ha dimostrato di gradire di più il miglio. Al quarto Freedom Beel (Video QUI).
Per ultimo parliamo di Mac Mahon, un figlio dello splendido Ramonti, 100% italiano ovvio, che ha vinto l’Emanuele Filiberto, trial per il Derby, senza entusiasmare molti appassionati, ma che forse è meglio di quello che ha fatto vedere.
Innanzitutto Holy Water non è avversario mediocre, anzi, e ha avuto la possibilità di fare la corsa in avanti scegliendo l’andature preferita, cioè andante ma senza particolare brio, secondo se un cavallo recupera oltre quattro lunghezze in dirittura a San Siro a un buon capofila significa che il motore di Mac Mahon è indubbiamente buono (Video QUI).
Certo non ha rubato l’occhio, per esempio appena passato Holy Water ha un poco rallentato l’azione facendo sì che si verificasse un arrivo raccolto, ma insomma parliamo comunque di un soggetto, che come ha confermato il suo interprete Dario Vargiu, è ancora verde.
In definitiva più aspetti positivi che negativi, e ci mancherebbe altro per un soggetto ancora oggi imbattuto e con margini. Sarà molto interessante vedere se quanto fatto intravedere potrà bastare il 21 maggio nel Derby. Guanto di sfida lanciato dal Generale, adesso vediamo chi lo raccoglie!
Antonio Viani@DerbyWinnerblog