ANAC risponde in merito al verbale del CNG
Dopo l’articolo pubblicato venerdì scorso (leggi QUI) sul nostro blog riguardante il verbale dell’incontro tra il dirigente MIPAAF Dottor Gatto e il CNG nel quale ci chiedevamo come mai le Associazioni componenti il CNG avessero condiviso decisioni a nostro parere autolesionistiche, quali lo stop al lunedì di corse e la riduzione del numero di corse per convegno da 7 a 6 nei grandi ippodromi, siamo andati a interrogare una delle fonti principali, l’Associazione Allevatori di Galoppo, ANAC, per chiedere lumi.
Con estrema cortesia, della quale li ringraziamo, sia il Dottor Parri, rappresentante dell’Associazione all’incontro, sia la Dottoressa Bezzera, Presidentessa ANAC, hanno accolto il nostro invito a spiegare la loro posizione e quella dell’Associazione.
Ci scuserà la Presidentessa se iniziamo domandando a Massimo Parri, delegato ANAC in quella sede, cosa sia successo.
“Iniziamo con il sottolineare che la riunione verteva principalmente sulla questione della ripartizione del montepremi tra trotto e galoppo, il famoso 60-40, e su questo mi ero preparato, anche portando uno studio dettagliato preparato da ANAC che ho presentato e poi consegnato al Dottor Gatto. Una suddivisione equa delle risorse ritengo sia fondamentale in questo periodo di crisi perché impuntarsi su una divisione datata e oramai neppure supportata dai dati complessivi del settore è per me un errore. Il galoppo e il trotto ritengo dovrebbero prima confrontarsi tra loro e solo poi andare dal MIPAAF a discutere con un progetto comune, la divisione non aiuta”.
Su questo concordiamo, ma arriviamo ai punti che riteniamo salienti, i lunedì senza corse e la riduzione di una corsa per convegno, cosa ci può dire?
“Fanno parte di un verbale che però non può essere visto in senso impegnativo perché, come in parte è stato scritto nello stesso documento, questi argomenti necessitano di una serie di studi e di raccolta di dati per poter capire come impattano sul sistema nel suo complesso.
Ovvio che se una scelta attuata comporta una diminuzione delle risorse a disposizione del settore, sempre valutando l’andamento dei costi e ricavi relativi, questa va rimossa o modificata. Senza uno studio però non è possibile capire quali costi vengano ridotti e in che modo, oppure quali ricavi perdiamo o guadagniamo. Ripeto tutto deve passare da uno studio davvero approfondito e puntuale”.
Un ultimo aspetto che vorrebbe sottolineare a seguito della riunione?
“Mi ripeto forse ma credo che sia necessario che ogni proposta da presentare alle istituzioni debba essere supportata dai numeri. Questa modalità di lavoro dovrebbe essere maggiormente utilizzata per tutti gli aspetti da riformare del settore, già all’interno di ANAC penso possa essere utile istituire una serie di commissioni per studiare a fondo i vari problemi e le loro possibili soluzioni, così da essere pronti a ogni incontro e non invece da presentarsi, diciamo così, impreparati”.
Passiamo adesso ad ascoltare Isabella Bezzera che ci pare di capire abbia a cuore un aspetto principale sul quale intervenire.
“Certo, ritengo che ogni aspetto sia importante e da discutere, ma il vero nodo centrale che non dobbiamo mai dimenticare è il montepremi e i tempi di pagamento dello stesso. Questo è il fulcro da cui tutto parte. Se anche risolvessimo tutti gli altri problemi comunque ci dovremmo confrontare con questo ostacolo. Pensiamo solo che le scuderie con IVA (dunque quelle con il maggior numero di cavalli in attività) oggi devono ancora riscuotere i premi di giugno 2015. Si capisce che è una situazione insostenibile e che porterà al chiusura del settore. Non è possibile che una scuderia attenda più di otto mesi per avere quello che gli spetta. Così facendo le Istituzioni ci stanno uccidendo e questa mi pare la cosa principale e per la quale lottare tutti uniti, perché, lo ricordo sempre, l’unità del galoppo è la sua forza e io mi sono battuta e mi batto ancora per preservarla”.
Ma riguardo al famigerato verbale?
“Mi collego a quanto detto dal mio prezioso rappresentante e amico Massimo Parri, cioè che bisogna studiare caso per caso e capire come agire. Nel caso dei lunedì bisogna capire a quanto ammonta l’effettivo risparmio, invece per la riduzione delle corse per convegno prima di ogni scelta va valutato il risparmio economico rispetto alle minori entrate derivanti dal minor numero di corse disputate. Ma, ribadisco, senza dati oggettivi e inoppugnabili è impossibile condividere o meno una scelta. Noi siamo sempre stati aperti alla discussione e alla ricerca delle migliori soluzioni per l’ippica e certo non modificheremo questo nostro atteggiamento, però permettetemi di focalizzare l’attenzione sul problema pressante e tangibile del ritardo nei pagamenti, che spero venga risolto quanto prima perché sta togliendo anche le ultime forze al settore”.
Ringraziamo entrambi i nostri due interlocutori per la grande disponibilità dimostrata (cosa per nulla scontata al giorno d’oggi) e crediamo che argomentare le proprie ragioni sia non solo indice di grande democraticità ma anche il miglior modo per fare chiarezza. Noi rimaniamo convinti dell’idea che entrambi i provvedimenti, lunedì senza corse e riduzione del numero di corse per convegno, siano da cestinare quanto prima in quanto forieri solo di negatività per il settore, però siamo felici di riscontrare, una volta di più, in ANAC una forte apertura al confronto e alla ricerca di soluzioni davvero innovative e capaci di portare benessere all’ippica, queste sì da condividere in toto.
Antonio Viani@DerbyWinnerblog