Cleo Fan è il Presidente, Priore deve inchinarsi
Cleo Fan Presidente della Repubblica 2015, il grande atteso Priore Philip soltanto sesto. Sono queste le due facce della medaglia per Stefano Botti, al suo terzo Presidente negli ultimi quattro anni, dal sapore storico perché grazie al baio da Mujahid allevato dall’appassionato senese Giuliano Fanti, è arrivato anche il primo Gruppo 1 per i colori Dioscuri.
Cleo Fan, figlio della purtroppo scomparsa Cuprea, vanta un curriculum solidissimo e a tre anni era senz’altro uno dei più promettenti tre anni classici di Cenaia, salvo poi subire un inconveniente dopo il posto d’onore romano in una condizionata in preparazione al Botticelli. E così Cleo, dal greco “diventerai famoso” (è la moglie di Fanti, Marzia Latini, a mettere i nomi ai puledrini dell’allevamento nato a pochi chilometri da Siena nel 2005), fu costretto a saltare giocoforza la primavera classica per esser recuperato grazie allo strepitoso lavoro del team Botti, in vista dell’autunno. Un posto d’onore ottenuto con grinta alle spalle di Priore Philip al rientro, la prima listed conquistata dominando da un capo all’altro il Villa Borghese e poi il primo tentativo in un Gruppo 1, il Premio Roma, corso con onore e chiuso ancora alle spalle di un superbo Priore Philip, laureato con un cavalcata trionfante che è valsa al portacolori della Ste.Ma un incredibile 120 di rating internazionale.
Con l’ulteriore passaggio d’età dai tre ai quattro anni, lo splendido Mujahid di casa Fanti si è ulteriormente rinforzato, e il rientro nell’Ambrosiano, pizzicato soltanto a fil di palo dal tedesco Magic Artist, sta lì a testimoniarlo. Cleo Fan nel Repubblica di domenica ha ritrovato Umbertino Rispoli, suo compagno anche nel Roma, con il top jockey emigrato in Francia che gli ha disegnato un percorso di testa impeccabile, gestendo i parziali a meraviglia, come se avesse il cronometro in testa.
Cleo Fan, in avanti fin dal via a ritmo regolare, ha continuato a spingere verso il traguardo con la sua solita efficace azione, mentre alle sue spalle il Priore non riusciva a cambiare azione come al solito. Il pericolo per Cleo Fan allora si chiamava ancora una volta Magic Artist, lo splendido Iffraaj di Figge che col passare dei metri si avvicinava minaccioso, ma stavolta il palo veniva in soccorso del quattro anni della Dioscuri, in sella al quale Umbertino si era ancora lasciato un guizzo decisivo.
Una vittoria superba, il secondo Repubblica per Rispolino dopo il sigillo con Estejo, un altro successo di prestigio per Stefano Botti, un’impresa titanica per Giuliano Fanti, a segno in Gruppo 1 con appena sei fattrici.
Detto del vincitore Cleo Fan, che ha meritato la vittoria pienamente e che adesso potrà puntare con decisione al Milano, bisogna parlare del grande sconfitto Priore Philip e cercare di capire i motivi della débâcle. Il Dane Friendly della Ste.Ma allevato da Lollo e Stefano Luciani è apparso fin dall’insellaggio un po’ spento, seppur bellissimo di condizione. Al tondino è parso fin troppo tranquillo rispetto al solito, salvo animarsi poi nel canter di avvicinamento alle gabbie. Un altro segnale negativo quando alle gabbie non è voluto entrare subito, come solitamente avviene. Alla sgabbiata, dal numero esterno, Priore si è messo subito a tirare come un bufalo, costringendo Dario Vargiu ai lavori forzati per tentare di tenerlo tranquillo in scia a Cleo Fan, impresa non riuscita.
Dopo aver speso quasi tutte le energie sul morso nella prima parte del percorso, Priore non è riuscito in retta a mettere in mostra il consueto cambio di marcia radente, lo stesso che avevamo tutti ammirato nel Premio Roma. Il Priore era troppo in gas? Stefano Botti nel dopocorsa ha fatto pure autocritica (e questo gli rende grande merito), affermando che avrebbe dovuto forse svegliarlo di più al mattino visto che solitamente lui è un agonista e viene avanti corsa dopo corsa. Inoltre la distanza, forse al limite, lo scorso anno l’aveva digerita soltanto a fine stagione quando era molto più gestibile anche dal punto di vista nervoso ed energico. Infine potrebbe essere entrato un altro aspetto, quello del caldo afoso di Roma, per un cavallo che potrebbe preferire più i periodi autunnali rispetto alla primavera/estate (lo scorso anno a fine aprile incappò in una delle tre sconfitte della carriera, nel Parioli).
Una giornata storta può capitare anche ai grandi campioni, adesso starà a Stefano Botti cercare di riprendere con calma il Priore e riproporlo, se non sullo standard dell’incredibile Roma, almeno sui livelli che gli competono, partendo magari dal Vittadini-ex Turati in programma il prossimo 31 maggio a San Siro, tornando sull’amato miglio che lo vide grande protagonista lo scorso anno.
Applausi a scena aperta a Cleo Fan, una mano tesa a Priore Philip convinti di rivederlo bruciare l’erba con la solita cattiveria.
Edoardo Borsacchi@Edobor88Edoardo
29 Maggio 2015 alle 18:31
[…] la punta di diamante. Il portacolori della Ste.Ma è vero non ha brillato, eufemismo, a Roma nel Presidente della Repubblica, ha tirato come un matto fin dall’inizio e in retta si è spento molto presto. Stefano Botti si […]
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