Pasquetta di passione alle Capannelle
Pasquetta di fuoco alle Capannelle con l’atteso rientro del leader della generazione Hero Look (Lope de Vega), impegnato nel Daumier in vista della partecipazione al Parioli del prossimo 26 aprile.
Il baio di Stefano Botti, interpretato con troppa confidenza da Fabio Branca, dopo aver debellato il battistrada Cassiano Fan (Until Sundown) e sbattuto inizialmente la porta in faccia a Pelandrun (Gladiatorus) ai 200, ha dovuto far fronte al duro attacco dell’allievo di Pucciatti lanciato in piena spinta da Germano Marcelli. In quel momento, a 50 metri dal traguardo, Branca ha messo la frusta a destra per richiedere l’ulteriore allungo al suo Hero, il quale è andato ad urtare con l’enorme posteriore sul sauro della Rossoblu, regolato per una lunghezza e un quarto.
I commissari hanno però immediatamente suonato la sirena e sulle Capannelle è sceso il gelo, fino alla decisione del distanziamento dal primo al secondo posto del vincitore, reo di aver commesso fallo da espulsione sul coetaneo. Una decisione che ha fatto discutere, non si arriverà mai alla ragione completa, se guardiamo al regolamento italiano la retrocessione ci può anche stare, in Inghilterra non sarebbe neanche suonata la sirena, poi se valutiamo che il fatto è avvenuto a 50 metri dal palo con il sorpasso che sembrava duro da effettuare, ancora meno.
Il risultato senza quella deviazione sarebbe cambiato? Si può stare a ragionare all’infinito, ci sono tanti altri casi in passato e trattati tutti in maniera diversa (è questo il vero problema di fondo, serve un’uniformità di giudizio da utilizzare in qualsiasi situazione) resta il fatto che Hero Look ha perso l’imbattibilità ma non l’aurea del cavallo più atteso nel prossimo Parioli. Rientrare e dar via tre chili, su un terreno peraltro non troppo ideale alle sue caratteristiche, ad un soggetto in crescita come Pelandrun, reduce dal terzo nell’Arconte, la linea della primavera (vedi General Sherman e Clockwinder, due vincitori di listed), non è impresa facile per nessuno e non lo è stato neanche per il potente baio della Effevi, il quale rimanda la sfida alla classica sul miglio, suo vero target stagionale, dove ci dovremo attendere un Hero in ben altra veste dopo il rientro nelle gambe.
Un grande plauso a Giorgio Pucciatti capace di portare ad una crescita esponenziale il suo Pelandrun, il quale si è così ritagliato il prestigioso pass per il Parioli. A due lunghezze dal fattaccio è terminato il Nuova Sbarra Verbinsky (Holy Roman Emperor) davanti al battistrada Cassiano Fan, quest’ultimo uscito comunque a testa alta dal confronto.
In apertura binocoli puntati sul Torricola, condizionata di avvicinamento al Regina Elena che vedeva al via ben tre listed winner, tutte spazzate via dalla cresciuta Linard (Aussie Rules), la grigia della Razza Latina allenata da Endo Botti che ha giustiziato sul palo per una testa l’attesa rientrante Kyllachy Queen (Kyllachy), la laureata del Criterium Femminile sellata da Stefano Botti per la Blueberry.
Linard, che aveva risolto alla ricomparsa una maiden sui 1700 metri, sembra poter migliorare ulteriormente sulla distanza ma il Regina Elena resta adesso una tappa obbligata, insieme alla compagna di training Kocna. La battuta Kyllachy, la quale potrebbe progredire molto dal rientro, potrà essere anch’essa al via il prossimo 26 aprile, mentre sono rimandate le altre due listed winner, la romana Big Violett (Haatef) e la toscana Cherie Good (Big Bad Bob), incapaci di cambiare marcia nel momento dell’allungo. Al terzo a tre lunghezze dalle duellanti è finita invece la San Paolo Tropicana Jasmine (St Paul House).
Nel pomeriggio anche una listed, il Circo Massimo sui 2100 metri per gli anziani, con il successo dell’atteso Dioscuri Bertinoro (Aussie Rules), il quattro anni di Stefano Botti che ha risolto nelle mani di Dario Vargiu il duello con l’ottimo Ottawa (Celtic Swing), regolato per una lunghezza e mezzo. Il baio, già rientrato con un successo romano sul miglio e mezzo e alla seconda listed in carriera dopo l’Italia dello scorso anno, punta deciso adesso verso il D’Alessio del prossimo 17 maggio. Il Camici Dogma Noir (Iffraaj), ha chiuso buon terzo davanti a Sopran Nicolo (Sea The Stars) e ad un deludente Freedom Holder (Holy Roman Emperor), autore di due passi indietro rispetto al rientro vittorioso in una condizionata capitolina.
Da vedere anche il Cloridano, handicap principale per i tre anni sui 1200 metri in pista dritta, che ha sorriso al grintoso Only Now (Colossus), l’allievo di Max Narduzzi interpretato con rara caparbietà da Tore Sulas, capace di battere per una testa, in un serrato arrivo, la femmina Kathy Dream (Arcano), con la Dioscuri Disappointing (Excellent Art), al terzo.
Infine da registrare il doppio per Gladiatorus, Marcelli, la Rossoblu e Pucciatti nella maiden al femminile sul miglio allungato con il netto sigillo di Nessetta, chiara dominatrice della prova davanti alla Rencati Fadiganoo (Duke Of Marmalade), e alla Chimax Okiwea (Dark Angel) e quello di Carlo Fiocchi, a segno con Big Bradon nella reclamare, sempre più vicino al traguardo delle 2000 vittorie in carriera… meno 6!
Edoardo Borsacchi@Edobor88Edoardo