Pelandrun o Hero Look? La passione cova sotto la cenere!

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gran criterium hero lookNeanche fosse una prova di selezione classica, oppure un Gruppo 1 ad Ascot. La prova di ieri a Roma ha scatenato un vero putiferio.
Parlo ovviamente del Daumier che ha visto vincere l’outsider Pelandrun ai danni del favoritissimo, Hero Look grazie alla retrocessione, decisa dai commissari, al secondo posto di quest’ultimo.
La corsa la potete vedere qui da noi cliccando il link qui sopra e quindi potrete farvi la vostra idea, se cioè la retrocessione comminata sia corretta o meno.
Non è di questo che voglio parlarvi, avremo tempo di analizzare a fondo se la scelta presa sia corretta o troppo punitiva, partendo però dal fatto che ogni scelta dei commissari si presta per definizione a una valutazione e quindi è soggettiva e per questo passibile di errore. La deviazione c’è stata e Hero Look è salito venendo a contatto o almeno tagliano la strada a Pelandrun, però eravamo a forse meno di trenta metri dal palo e quest’ultimo non dava l’impressione di poter passare l’allievo della Effevi. Detto questo ogni decisione dell’arbitro è sovrana e quindi vale il braci e ceneredetto del grandissimo Vujadin Boskov: “Rigore è quando arbitro fischia”, quindi la decisione va accettata.
Fatta questa premessa, molto più interessante è parlare del clamore e dei tanti dibattiti che la scelta ha portato con sé.
Da tempo in Italia non si parlava e discuteva tanto, certo la polemica è il sale della discussione e ha aiutato, se per dire Hero Look avesse vinto in canter ci sarebbero stati al massimo due commenti.
Però così tante discussioni sono anche il termometro di una passione che non è spenta, che ancora coinvolge tante persone e che dimostra ai tanti (ippici compresi) pronti a celebrare il funerale dell’ippica (e che non vedono l’ora di parlare male del nostro sport), che in Italia lo sport dei Re è vivo e il fuoco della passione cova sotto la cenere.
Ci voleva una corsa dibattuta per accorgersene? Pare di sì, ma fa niente, anzi ringraziamo tutti i protagonisti, dai cavalli agli uomini dei rispettivi team, per averci dato una riprova di questa grande passione.
Viva l’Ippica Italiana.

Antonio Viani@AntonioViani75

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