Super Saturday part 1: Buick sorprende tutti con Prince Bishop nella Dubai World Cup
Meydan ha mandato in scena sabato la sua giornata clou, il Super Saturday del Carnival.
Sempre fantastica la cornice offerta dall’ippodromo emiratino, sia in termini di pubblico che di strutture all’avanguardia. Però a dire il vero ci aspettavamo qualcosa di più, purtroppo l’enorme quantità di eventi che copre oramai tutte le settimane dell’anno e inoltre alcune assenze eccellenti, soprattutto nella corsa faro, la Dubai World Cup, hanno qualitativamente mantenuto la manifestazione un filo al di sotto delle aspettative.
Incominciamo questo resoconto, fatto in due parti per cercare di non rendere troppo pesante la lettura, proprio dalla prova principale, la Dubai World Cup, Gruppo 1 sul doppio chilometro, che ha visto trionfare a sorpresa Prince Bishop (Dubawi).
Dopo una partenza ad handicap che gli faceva perdere un paio di lunghezze dal gruppo, con Hokko Tarumae (King Kamehameha) a scandire un buon ritmo in avanti, l’allievo di Saeed Bin Suroor si riportava a contatto del gruppo a metà retta, con il favorito California Chrome che veniva posizionato al largo del battistrada e di African Story con una tattica quantomeno rischiosa.
Alla fine della curva il giapponese Miyuki su Hokko Tarumae forzava l’andatura per rendere durissima la vita all’americano che però non si scomponeva ribattendo colpo su colpo e in dirittura, mentre African Story alzava bandiera bianca, Cal Chrome iniziava a prendere il sopravvento sul nipponico, a questo punto però dall’esterno come un missile arrivava William Buick su Prince Bishop che in pochi tempi di galoppo sorvolava il duo di testa andando a vincere con quasi tre lunghezze di margine su California Chrome che manteneva il secondo su Lea e quindi Candy Boy.
Super sorpresa a Meydan per un soggetto che al betting inglese pagava 14 contro 1, però non saremmo onesti se non facessimo i complimenti a Buick che ha montato in maniera sopraffina e piazzato il colpo risolutore al momento opportuno. Di contro non possiamo invece fare le stesse considerazioni per Espinoza in sella a California, una monta sinceramente senza logica, inutilmente dispendiosa, magari non avrebbe comunque vinto ma certo che farsi metà percorso all’esterno aria in faccia e senza motivo apparente è quantomeno discutibile.
Nota a margine che merita di essere sottolineata: il proprietario di Prince Bishop, lo sceicco Hamdan Al Maktoum, figlio di Mohammed, ha deciso di devolvere l’intero premio vinto in beneficenza al Centro Dubaiano per l’autismo che aiuta i bambini affetti da questa sindrome, una bellissima notizia che da lustro ulteriore alla corsa e al vincitore.
Antonio Viani@AntonioViani75