Domenica il Roma chiama Priore!
Seconda domenica di spessore in quest’autunno romano con la disputa del Premio Roma – Gbi Racing (Gruppo 1) affiancato dal Ribot (Gruppo 2), dal Criterium Femminile (Listed Race) e dal Palmieri (Handicap Principale).
Il pomeriggio inizierà subito forte con una maiden per i puledri sul miglio allungato che assume un interesse tecnico notevole se focalizziamo i binocoli sull’inedita Joyful Hope, la “gioiosa speranza” saura della Dioscuri dalla genealogia superba: l’allieva di Stefano Botti è infatti figlia di Shamardal e della straordinaria Claba di San Jore, madre di due derbywinners come Awelmarduk e Crackerjack King, quest’ultimo fratello pieno di Joyful. Vedremo se mamma Claba, in carriera più prolifica con i maschi rispetto alle femmine, riuscirà ad invertire la tendenza.
Da monitorare con attenzione anche gli esordi del Nuova Sbarra General Sherman, un Teofilo presentato da Endo Botti, e della Incolinx Loritania, un’altra Teofilo homebred della Valdirone.
Il primo appuntamento di rilievo sarà il Criterium Femminile, tradizionale listed per le puledre sul chilometro e mezzo, che ha richiamato ben tredici due anni. A farla da padrona ovviamente Stefano Botti, sempre più lanciato verso il record dello scorso anno con i puledri (106, al momento veleggia a quota 93), titolare di ben quattro pedine: la sua portacolori Aury Touch (Pounced), a segno per tre volte consecutive dopo l’esordio e reduce da una facile affermazione milanese in condizionata, la Gta Pria Bona (Blu Air Force), sorellastra di un certo Vedelago e bersaglio in una buona condizionata sul tracciato, la Blueberry Kyllachy Queen (Killachy), a segno all’ultima uscita in una condizionata romana in pista dritta, per la prima volta chiamata a testare curva e distanza, e l’imbattuta Eubea (Pounced), reduce da un promettentissimo debutto vincente proprio sulla pista.
Proveranno a fronteggiare il poker di Cenaia la grizzettiana Testa O Croce (Orpen), cresciutissima in stagione e in ascesa di categoria dopo l’ottimo sigillo nel Castello Sforzesco, l’Affè Big Violett (Haatef), a segno in bello stile in una maiden romana ai danni di Anchise (Echo Of Light), anch’essa della partita, le romane Only For Revenge (Zebedee) e Grazia Force (Blu Air Force), unitamente alle toscane Belle River (Aussie Rules) e Cetra (Echo Of Light), insieme alla milanese Bewitched (Siyouni), tutte alla caccia di un prezioso black type.
Mina vagante l’importata Zaro Willow Creek (Iffraaj), ex allieva di Haggas che ricompare dal posto d’onore ottenuto a metà settembre in una maiden di Beverley.
Che bello rivedere i colori Godolphin, seppur color sabbia francesi, in Italia: dobbiamo dire grazie ad Henri Pantall che ha inviato la sua tre anni Dancing Sands (Dubawi) nel Ribot, dopo il terzo posto di Veliefendi e la vittoria tedesca in una listed a Colonia. La francesina, in coppia con Barzalona, darà lustro alla corsa insieme alla teutonica Love Happens (Motivator), già vista a San Siro nel Cumani dove si è dovuta inchinare soltanto alla francese Ming Zhi Cosmos.
Gli italiani sono capeggiati dall’Incolinx Verdetto Finale (Nayef), runner up di Priore Philip sia nel Vittadini sia nel Di Capua e dal Parioli winner Salford Secret (Sakhee’s Secret), il pupillo di Santini che deve riscattare l’opaca prova offerta nel Piazzale. L’eclettico ma dotato Kramulkie (Aussie Rules) alza il tiro per il team Marcialis dopo il convincente rientro milanese mentre il re dell’estate Musicante di Breme (Mujahid) proverà a riscrivere un’altra pagina della sua favola dopo la coraggiosa prestazione del Piazzale.
Da rispettare anche l’Aleali Porsenna (Dylan Thomas), terzo lo scorso anno, la femmina Lucky Serena (Bertolini), che accorcia dopo il tentativo nel Lydia Tesio, e il passista Kaspersky (Footstepsinthesand), reduce dal nulla di fatto nel Di Capua.
Eccoci al Premio Roma, il Gruppo I sul doppio chilometro che nelle ultime quindici edizioni è stato terreno di caccia dei tedeschi per ben sette volte, l’ultima lo scorso anno con Feuerblitz. Stavolta saranno due le minacce teutoniche, il supplementato Dartagnan d’Azur e la nostra conoscenza Oil Of England (Lord Of England).
Il primo è un grigio figlio di Slickly di cinque anni che è maturato tardi vincendo a inizio ottobre un Gruppo 3 a Lione, il Baboin, davvero in grande stile. Tutti dovranno fare i conti con l’allievo di Hefter, affidato a Mickael Barzalona, a segno tre anni fa con Zazou. Il secondo invece è terminato terzo nel Derby Italiano di Dylan Mouth e all’ultima uscita si è segnalato in progresso giungendo terzo nel Tesio, sempre alle spalle del campioncino Effevi: attenzione perché Oil sulla pista di Roma potrebbe trovare i motivi migliori.
Ma la nostra grande speranza è ovviamente Priore Philip (Dane Friendly), il sauro della Ste.Ma che vuole continuare la sua favola dopo i successi ottenuti nel Vittadini e nel Di Capua, spinto dal compianto Lollo Luciani, il suo allevatore. L’allievo di Stefano Botti dovrà superare l’incognita distanza, mai affrontata finora, ma qualora il Priore dovesse portare al doppio chilometro il suo spunto micidiale sarebbero dolori per tutti. Da Cenaia ci prova anche il Dioscuri Cleo Fan, il tre anni da Mujahid della Dioscuri che ha vinto impressionando il Villa Borghese (sale l’ispiratissimo Rispoli fresco di Gruppo I francese) mentre la Nuova Sbarra potrà contare su tre pedine: due di Endo Botti, Dark Sea (Sea The Stars) ed Occhio della Mente (Le Vie Dei Colori), ed una di Riccardi, Lodovico Il Moro (Shamardal), quest’ultimo forse il migliore del terzetto dopo la ricomparsa vittoriosa sulla pista.
Difende lo scettro del Repubblica il Chimax Refuse To Bobbin (Refuse To Bend), ci riprova lo Zaro Awake My Soul (Teofilo), quinto sia nel Milano sia nel Tesio, mentre l’Incolinx Duca di Mantova (Manduro), reduce da un superbo posto d’onore nel Jockey Club dietro Dylan Mouth, ha già cominciato la danza della pioggia ma difficilmente verrà ascoltato: sul terreno scorrevole e una distanza troppo stretta le sue chances diminuirebbero drasticamente. Completa il campo la seconda pedina di Riccardi, il tre anni Slowpoke (High Chaparral), secondo nel Fassati ma poi a segno in bello stile in una condizionata romana.
Negli ultimi undici anni soltanto una volta è risuonato l’inno di Mameli dopo il palo del Roma, nel 2009 grazie al grigio Voila Ici, sotto la regia di Vittorio Caruso, i colori della Incolinx e la splendida monta di Mirco Demuro. Speriamo che non sia un altro grigio ad imporsi sul traguardo, con la spada Azur di Dartagnan a infilzare la passione e le speranze italiane, perché sarebbe l’ora di tornare sull’albo d’oro del Gruppo I romano…capito Priore?
Edoardo Borsacchi@EdoBor88Edoardo