Adesso basta!
Lo sport dei Re. Il Re degli sport. Così si dice dell’ippica.
Quindi, ora basta, vi prego.
Se vogliamo mantenere questa nomea (ahimè abbastanza offuscata nell’ultimo decennio), finiamola.
A cosa mi riferisco? Facile, alla gestione dell’ippica. Una gestione ministeriale che ha dimostrato di non capirci nulla del mondo dei cavalli e, in alcuni casi, di esserne addirittura infastidita. Una gestione che finora non ha azzeccato una scelta che sia una. Qualcuno non ne è convinto? Facciamo un elenco di alcune (non tutte che il tempo è tiranno) delle nefandezze perpetrate ai nostri danni da questa politica inadatta a reggere le sorti di una navicella ippica che non solo è sballottata dalle correnti di una crisi internazionale, ma deve pure subire i danni fatti da uno skipper senza patente nautica e che non accetta consigli da marinai esperti.
Prima scelta tafazziana, l’agosto senza le corse estere. Prima non si possono giocare perché i ministeriali sono in vacanza e non riescono ad aggiornare un software o giù di lì, poi si giocano ma non si vedono. Insomma un pastrocchio che farebbe anche ridere se non fosse che le corse estere sono quelle che rendono di più (volendo fare un ragionamento assurdo, dal lato economico dovremmo smettere di correre in Italia e programmare solo convegni stranieri) e non mettendole in palinsesto si sono persi parecchi soldi, Andrea Maggi e il sito Sport Today si sono presi la briga di calcolarlo e si parla di oltre un milione e mezzo di euro. Soldi che servono come il pane alla nostra ippica in crisi. Dal Ministero sono giunte pietose giustificazioni che rendono ancora più tragica la vicenda.
Ma questa è solo la punta di un iceberg, vogliamo discutere della scelta di ridurre il premio aggiunto per i cavalli italiani a solo il 25%, quindi dimezzando quanto era previsto, decisione presa a inizio estate. Avete letto bene, questa scelta geniale non è stata presa a inizio anno e magari consultando le categorie, ma bensì è stata comunicata a luglio. In questo modo si è data la bastonata definitiva agli allevatori italiani, che dopo la cessazione delle provvidenze adesso subiscono una drastica decurtazione del premio aggiunto che ovviamente rendeva più interessante il prodotto italiano. In Francia, per dire un paese ippicamente evoluto, il premio aggiunto è oltre il 60% fino ai quattro anni e scende sopra il 40% dai cinque anni in poi e viene corrisposto fino al quinto arrivato. Tralascio il raffronto di com’era prima in Italia. Bravo Ministero ottima scelta, è così che si fa per aiutare il prodotto italiano, per fortuna che è stato abolito l’Unire, che nel suo nome riportava la dicitura Incremento Razze Equine, sarà forse per questo che è stato chiuso? Per evitare di doversi giustificare della non corrispondenza tra nome e obiettivi? Rimaniamo in trepidante attesa di risposta dal Ministero, essendo settembre qualcuno sarà pur tornato a lavorare.
Ma non preoccupatevi non abbiamo raggiunto il fondo, perché a tutte queste scelte autolesionistiche si aggiunge la peggiore di tutte, la totale mancanza di programmazione. Non solo le parole del sottosegretario Castiglione, che affermava che il montepremi 2014 non sarebbe stato ridotto, si sono rivelate false (cosa gravissima visto il ruolo ricoperto dalla persona), ma per di più si è deciso che era meglio tagliare il montepremi per corsa piuttosto che tagliare le giornate di corsa. Una scelta completamente folle perché fa correre i nostri cavalli per dotazioni talvolta ridicole, che a fatica possono, in caso di vittoria ovvio, ripagare i costi di mantenimento e che scoraggiano qualsiasi trasferta. Così facendo abbiamo corse che non fanno alcuna selezione, principio base dell’ippica dalle origini a oggi e che raccolgono in termini di scommesse molto meno di quanto potrebbero (pur con un prelievo da rapina) perché non essendoci il confronto con i cavalli “fuori sede” abbiamo dei favoriti a decimali.
Altro caso emblematico la scelta di far disputare lo stesso giorno due condizionate, entrambe monetariamente rilevanti, sulla stessa distanza, i 1500 metri, e per cavalli della stessa età, due anni, a Firenze e Milano. Risultato? A Firenze hanno corso in due, sì proprio due! A Milano un poco meglio, ben quattro partenti. Le quote le tralascio, ma i vincenti erano a decimali bassi. Complimenti al Ministero che permette che accadano queste cose. Quando c’è da ridurre montepremi e premio aggiunto, oltre alle provvidenze, il Ministero è sollecito e tempestivo, quando invece c’è da cercare di rendere qualitativa e competitiva la nostra ippica, stranamente, sono tutti in vacanza.
Il sospetto mi rode da un po’, non è che la presunta incapacità ministeriale sia invece una scientifica volontà di ammazzare l’ippica? Perché? Perché diamo fastidio e forse perché sanno che se mettessero le nostre scommesse in grado di competere con gli altri giochi ne vedremmo delle belle, perché se l’ippica potesse gestirsi tornerebbe a generare interesse e passione, oltre che lavoro per tante persone.
Io rimango sempre ottimista perché sport più bello non c’è, però se davvero la politica non è in malafede allora è tempo di ridare dignità a un settore che non aspetta altro da anni. Fate questa benedetta governance, dove ogni categoria sia rappresentata paritariamente (e per quello che è giusto) e levatevi dalla gestione!
Antonio Viani@AntonioViani75
11 settembre 2014 alle 22:29
Domanda – Come straniero che vuole aquisire un cavallo Italiano alla Asta imminente (da lasciare e fare correre in Italia), che significa? Ci sara una riduzione del premio aggiuntivo a solo 25% E ANCHE una riduzione delle giornate di corsa? Tutte e due sono previste adesso? Ho capito bene?
"Mi piace""Mi piace"
12 settembre 2014 alle 9:22
Il Premio aggiunto è stato ridotto, da luglio 2014, al 25% del premio vinto (quindi dimezzato rispetto a prima). L’associazione allevatori (ANAC) sta facendo una forte battaglia con il ministero per far tornare il premio al 50%. Vista l’imminenza delle aste è possibile che si decida qualcosa e magari si torni al 50%, lo speriamo tutti.
Riduzione giornate di corsa: purtroppo la riduzione delle giornate non c’è stata, c’è stata la riduzione del montepremi per corsa, quindi si corre uguale per un premio inferiore. Vista la forte contrazione dei cavalli in allenamento sarebbe stato meglio ridurre i convegni e mantenere o addirittura aumentare i premi per ogni corsa. Oggi in Italia è paradossalmente fin troppo facile andare a premio. Spero di essere stato chiaro e utile. Se hai altre domande siamo qua. Ciao
"Mi piace""Mi piace"
13 settembre 2014 alle 14:54
[…] da due mesi a questa parte abbiamo sentito qualsiasi scusa possibile, anche le più incredibili. La verità è che l’ippica in Italia deve essere affossata percorrendo tutte le strade possibili e… Parliamo di campioni e grandi corse perché oggi oltre al super saturday di Doncaster in Irlanda […]
"Mi piace""Mi piace"
17 settembre 2014 alle 14:32
[…] esistono e ci ascoltano, magari sono solo lontani qualche anno luce e quindi i nostri appelli ci mettono tempo ad arrivare. […]
"Mi piace""Mi piace"