Cambiamenti in vista?
L’edizione 2014 dell’Irish Derby non smette di far discutere e soprattutto ha scatenato un effetto domino in tutta Europa che porterà a una discussione all’interno del Comitato Pattern e molto probabilmente farà rivedere alcune scelte del passato prossimo.
Brian Kavanagh, il Presidente del Comitato Pattern Europeo, ha ufficialmente detto che, a suo parere, il calendario classico dei tre anni andrebbe rivisto e più precisamente nel punto che concerne la distanza del Derby francese (Jockey Club) a Chantilly.
Sembrerà strano ma per il dirigente irlandese esiste un parallelismo tra il disinteresse che ha colpito l’Irish Derby e la nuova distanza del Prix du Jockey Club. Infatti se, come è giusto che sia, l’Irish Derby deve essere la sfida finale tra il vincitore del Derby di Epsom e della prova omologa di Chantilly, allora bisogna che in Francia si ritorni alla distanza classica del miglio e mezzo per il Jockey Club. Oggi invece il “vero” Derby francese è il Paris, che si disputa un paio di settimane dopo la prova irlandese e quindi questa piramide perde la propria punta. Sempre secondo Kavanagh: “Gli appassionati irlandesi hanno visto un gran vincitore (Australia) ma non una bella corsa, il Derby irlandese deve tornare ad essere la punta dell’iceberg, la sfida che oppone i vincitori dei Derby di Francia e Inghilterra su una pista come quella del Curragh, che non è mai agevole. Ci riuniremo a fine luglio per discutere eventuali modifiche, dopo aver parlato con allenatori e allevatori, molti dei quali pensano che aver accorciato la distanza del Jockey sia stato un errore.”
Qui sta la differenza con il passato, infatti la fronda contro la prova di Chantilly a 2.100 è molto ampia, diremmo uno tsunami. Freddy Head (fonte Paris-Turf) si esprime sull’argomento senza mezzi termini: “È un’assurdità, una delle più grandi stupidate delle corse francesi. Questa soluzione premia troppo il numero di gabbia vicino alla corda e la corsa non è più veritiera”. Non è l’unico a pensarla a questo modo, persino il Presidente dell’associazione allenatori transalpina, Loïc Malivet, è d’accordo. A questo punto crediamo che la decisione presa nel 2005 sia stata troppo frettolosa e non rispetti non solo la tradizione, ma soprattutto l’indirizzo che deve avere il nostro settore, vale a dire fare selezione.
In Italia? Abbiamo un Derby che non solo è stato accorciato a 2.200 ma pure retrocesso a Gruppo 2 e quali reazioni? Nulla di nulla, il silenzio più assordante ci avvolge. Piccola domanda per chi ci governa (ma poi chi sarà davvero?): visto che comunque ci hanno già retrocesso da Gruppo 1, non sarebbe ora di tornare a una distanza che faccia davvero selezione, magari sfruttando i ripensamenti europei? No, troppa fatica, meglio stare zitti continuare così…
Antonio Viani@AntonioViani75
12 luglio 2014 alle 12:43
[…] francese dopo l’accorciamento del Jockey Club a 2100 metri (forse destinato a cambiare, leggi QUI). Soltanto Reliable Man, laureato a Chantilly nel 2011 per Alain de Royer Duprè, ha tentato il […]
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20 luglio 2014 alle 17:24
[…] Maison-Laffitte, splendido ippodromo in riva alla Senna, è stato terra di conquista per la cavalleria inglese che non ha fatto prigionieri. A parte gli scherzi, il dominio ippico britannico è stato davvero impressionante, nel primo dei due principali appuntamenti il Robert Papin, Gruppo 2 sui 1100 per due anni, (leggi QUI la presentazione) abbiamo ammirato la prova di forza di un ispiratissimo Kool Kompany, il cui fantino, Richard Hughes, ha impostato fin dall’inizio all’attacco per sfiancare il favorito, il francese Goken. Usciti dalle gabbie l’allievo di Hannon prendeva il comando del drappello (solo cinque i partenti), venendo subito attaccato da Goken, il favorito, che con fin troppa foga, conquistava il comando tagliando davanti al battistrada per occupare il posto allo steccato. Hughes, per nulla intimorito, prendeva leggermente in mano il figlio di Jeremy e spostava all’esterno del francese attaccandolo nuovamente. Così posizionati si arrivava ai 200 finali dove i due al comando iniziavano a spingere pesantemente sull’acceleratore, mentre i tre dietro si disponevano a ventaglio per cercare di avere ognuno una corsia per correre. In questo finale appassionante aveva la meglio un solido Kool Kompany, imbattibile oggi, che dimostrava tutta la sua qualità andando a prendersi la quinta affermazione su sei uscite, unica sconfitta nelle Coventry. Al secondo spuntava Strath Burn, l’allievo di Charles Hills, che riusciva a “rubare” la piazza d’onore al francese Lehaim. Il baio da Equiano, stallone con la sua prima annata in pista, ci ha impressionato enormemente per la qualità espressa, soprattutto se pensiamo che era alla sola seconda corsa in carriera, per di più una corsa di gruppo. Al terzo un encomiabile Lehaim, che perdeva di una testa in foto il secondo posto, ma che crediamo possa rifarsi presto. Male Goken che negli ultimi 50 metri si è afflosciato finendo quarto dopo una corsa da protagonista. Forse l’impegno ravvicinato, venti giorni dalla vittoria nel Bois, è stato fatale o forse il dover agire in testa, non sappiamo, certo è che abbiamo visto un cavallo molto differente da quello ammirato poco tempo addietro. La femmina South Bank invece non ha mai cambiato passo e quindi in una corsa così breve non ha potuto dire la sua. Il secondo appuntamento di rilievo era l’Eugène Adam, Grand Prix de Maison-Laffitte, anch’esso Gruppo 2, ma sui 2000 e per cavalli di tre anni. Il dominio britannico è stato ancora più totale, tutti i primi tre arrivati sono stranieri. Andiamo con ordine e partiamo dall’uscita dalle gabbie dove, come da copione il bilancino Ashkannd, andava in testa per fare la corsa per il compagno di colori Shamkiyr, l’Aga Khan favorito della corsa. Subito dietro si posizionava Army Bulletin, il Godophin di Fabre e poi proprio Shamkiyr. Invece, l’altro giocato, Western Hymn si posizionava in coda al gruppetto. All’inizio della dirittura William Buick, con grande strategia, spostava Western in scia a Shamkiyr e ai 150 finali salutava la compagnia involandosi verso una vittoria in solitario. Shamkiyr invece, mentre il vincitore forniva l’ultimo sforzo, si disuniva lasciando anche le piazze ai rivali meno accreditati. Al secondo giungeva Army Bulletin, a tre dal primo e davanti di una lunghezza abbondante a Master Carpenter. Abbiamo dunque ammirato uno splendido Western Hymn, che ha dominato in lungo e in largo la corsa, l’allievo di Gosden ha in fondo solo toppato il Derby di Epsom, per il resto rimane imbattuto e come via avevamo detto ieri (leggi QUI) per noi era un soggetto davvero importante. Per il figlio di High Chapparal si aprono presumibilmente le porte del Juddmonte International, dove arriverà con credenziali importanti. Army Bulletin e Master Carpenter hanno fatto il loro e si sono confermati a un ottimo livello, diciamo un gradino sotto i primissima serie. Chi ha sonoramente toppato è il Sea The Stars dell’Aga Khan, dal quale era lecito attendersi molto di più e che invece si è squagliato. Questa debacle unita a quella della settimana precedente di The Grey Gatsby nel Paris pone dei seri interrogativi sulla solidità della linea del Jockey Club. Probabilmente queste sconfitte aiuteranno le ragioni dei fautori di un ritorno ai 2400 del derby francese (leggi QUI). […]
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