Horse Addicted: Gianluca Bietolini, da Roma a Maisons-Laffitte, un rital di successo!

Postato il Aggiornato il

gianluca1Nel pomeriggio del Tesio, tra una corsa e l’altra, abbiamo rivisto con grande piacere un amico che da troppo tempo mancava da San Siro, parliamo ovviamene di Gianluca Bietolini.
Il trainer romano oramai si è stabilito nella nuova location di Maisons-Laffitte e, per quanto un occhio alla scuderia romana seguita da padre e fratello lo dia sempre, si sta costruendo passo dopo passo una bella realtà che non si traduce soltanto nei risultati straordinari del favoloso Dicton ma in una scuderia che ogni anno riesce a produrre buoni cavalli (pensiamo ad esempio a Slew Of Fortune qualche tempo addietro) ed è oramai presenza fissa tra i partenti degli ippodromi d’oltralpe.

Lo raggiungiamo al telefono verso sera dopo una giornata di lavoro e subito partiamo con la domanda che più ci sta a cuore a noi appassionati ippici: Dicton (Lawman) scenderà questa domenica per il Di Capua a San Siro?
Se me lo chiedi ora (ieri sera per chi legge, ndr) purtroppo non te lo so dire. Nel senso che il cavallo si sta preparando per la corsa e anche oggi ha lavorato bene, anzi molto bene. Era presente anche Rupert Pritchard-Gordon, il manager del proprietario, Robert Ng, e anche lui è soddisfatto di come il cavallo stiadicton lavorando e della sua forma. Attendiamo dunque le scelte delle proprietà che dovrebbero arrivare a stretto giro. Il Signor Ng adesso è in America e dunque credo che domani (oggi, ndr) sapremo tutto. Nel caso non si scenda per il Di Capua, l’obiettivo sarà il Wildenstein.
Nota del redattore: purtroppo proprio mentre stavamo pubblicando il pezzo Gianluca ci ha confermato che Dicton non verrà a Milano ma sarà impeganto a Chantilly nel Wildenstein. Capiamo la scelta della proprietà, ma certamente il nostro Di Capua perde un grande ospite.

Invece per Kloud Gate (Astronomer Royal), che abbiamo visto bene nel Tesio, si punta dritti al Jockey Club?
Per lui abbiamo due possibilità. Una è come dici il Jockey dove, soprattutto in caso di terreno molto pesante, potremmo essere della partita. L’altra, forse migliore per Kloud, è invece di presentarlo nel St. Leger sui 2800, che per distanza e tipo di corsa dovrebbe essere preferibile per lui. Domenica scorsa credo che il cavallo abbia corso più che bene visto che tornava a misurarsi sui 2200 dopo molto tempo, ha però pagato il parziale iniziale molto svelto, al quale lui non è abituato. Sulla distanza del St. Leger questo rischio è certamente minore.

Passiamo adesso a valutare la tua esperienza in Francia. Ovviamente ti sei ambientato visto che sono tanti anni che sei lì. Quali sono le principali differenze rispetto all’Italia?
Parto dicendo che sono qui stabile in Francia da due anni, ma per sei anni prima avevo utilizzato la france-galoplicenza provvisoria e ho avuto modo di girare diversi centri francesi, Deauville, Marsiglia, Cagnes, Lione e infine Maisons-Laffitte che poi è diventata la nostra base definitiva. Dunque ho avuto modo di studiare e comprendere il modo di lavorare e le differenza tra la Francia e l’Italia. Soprattutto per quanto riguarda la gestione del programma di corse, che non è così immediato come si potrebbe pensare da fuori.
La quantità di ippodromi sparsi su tutto il territorio sono una grande risorsa, ma allo stesso tempo ti obbligano a studiare molto per effettuare le migliori scelte per i tuoi effettivi, in base a trasferte e premi e non dimentichiamo le tipologie di percorsi, che qui sono diversissimi uno dall’altro. Detto questo, deve dire che dovunque sia stato ho sempre trovato centri ben tenuti dove è un piacere allenare, perché il cavallo e il suo benessere sono messi al centro e questo non sempre succede in Italia.
Altra cosa che sento spesso in Italia è la questione dei pagamenti, cioè che qui ti pagano subito. Vero, però è anche molto più difficile vincere. Non parlo solo di vincere negli ippodromi metropolitani, ma anche nella cosiddetta provincia la concorrenza è altissima, puoi trovarti a correre contro un cavallo di Rouget che magari la volta dopo corre in Listed o in Gruppo oppure contro scuderie come la Godolphin. Insomma il mito della provincia facile con premi alti credo sia da sfatare. Inoltre qui non ti puoi permettere di presentarescuderie_maisons1 cavalli che non siano al 100% della condizione se vuoi sperare di vincere.
Se proprio vogliamo trovare un aspetto più “facile” per noi italiani è dato dal periodo dell’anno tra marzo e giugno quando aprono le corse per i due anni in pista dritta. Vuoi per il clima e per la mentalità, i francesi non sono così predisposti a prepararli così presto, difatti non vedi tanti allenatori francesi che mirano a queste prove e anche i grandi allenatori con le scuderie principali è più facile che debuttino in estate, magari a Deauville. Ecco in quel periodo dell’anno si ha l’impressione che tutto sia più facile, ma passato questo mettono in campo dei calibri che sono molto più pesanti dei nostri.  

Passiamo adesso a una domanda sulla politica ippica francese e le sue scelte strategiche comparate con quelle italiane. Ci puoi dare un ragguaglio?
Guarda, la crisi economica esiste ed è forte pure qui, non dobbiamo nasconderlo i problemi ci sono. Però in Francia i politici hanno fatto dell’ippica uno scrigno da tenere da conto. Innanzitutto perché impiega decine di migliaia di persone e in questo periodo è davvero importante.
Seconda cosa l’erario dall’ippica ha guadagnato e guadagna ancora tanto e per ultimo non dimentichiamo che qui esiste ancora tanta cultura ippica. Per dire qui ancora ricordano Ribot e Tesio, Molvedo, Nearco. Da noi mi pare che questo si sia perso ed è un grande dispiacere.
Questa cultura che permea la società francese si riverbera poi sulla politica, Sarkozy tra gli ultimi atti da Presidente ha firmato la legge che destina una percentuale, mi pare attorno al 3%, del gettito di tutti i giochi all’ippica, ma non solo, ogni pubblicità che riguardi i giochi deve contenere un collegamento con l’ippica, se pubblicizzano il gioco sul Roland Garros vedi Nadal che batte e un cavallo vestito da tennista che risponde. Tutto questo mantiene alta l’attenzione sull’ippica.
scuderie_maisons3In più qui fanno una cosa importantissima che riguarda gli ippodromi. Diversamente a quanto avviene da noi le strutture francesi danno un’ospitalità  incredibile e lavorano tantissimo sulle nuove generazioni e sulle famiglie perché hanno capito che il bambino o il ragazzo che oggi si diverte con le tante attrazioni presenti negli ippodromi, domani sarà un possibile appassionato o magari un proprietario, e male che vada si ricorderà sempre con piacere dell’ippodromo come di un luogo dove si è divertito e dunque ci tornerà  con piacere. Per farti un esempio, solo qui a Maisons-Laffitte ogni settimana arrivano tre o quattro pullman di ragazzi delle scuole parigine venuti a visitare il centro di allenamento e a vedere i cavalli.
Attenzione, tutte queste attrazioni ed eventi non sono in alcun modo legati al mondo delle scommesse, ma allo sport ippico. È un modo per creare fidelizzazione senza dover legare la scommessa alle corse.
La scommessa viene dopo, diciamo che è una conseguenza dell’essere in un bel posto dove ti stai divertendo. Come avviene a Las Vegas dove nessuno ti dirà mai di venirci per giocare ma invece di venirci perché ci sono gli alberghi più belli o perché vedrai David Copperfield fare le magie più straordinarie, o Celine Dion cantare a un passo da te. È l’approccio che è differente rispetto a quanto avviene da noi, dove mi ricordo una campagna pubblicitaria che aveva per slogan se non giochi non ti diverti o non vinci, ora non ricordo, ma capisci bene quale differenza fondamentale di approccio esista tra la Francia e noi.
Qui è tutto differente da questo punto di vista e infatti anche i risultati sono differenti.
Peccato perché le nostre strutture non avrebbero nulla da invidiare a quelle estere, penso a Milano o Roma la cui bellezza difficilmente si trova all’estero. Sono andato a correre a Evreux la scorsa settimana e ti assicuro che è un’esperienza fantasticadeauvile-la-touques perché il campo di gara è ricavato dalla zona sportiva del paese cioè un enorme spiazzo contornato dalla foresta dove per le giornate di corsa s’inventano il tracciato. Le tribune sono in lamiera e piccolissime, la gente sta principalmente su dei terrazzamenti di terra coperti d’erba, gli spogliatoi e i servizi igienici sono di quelli mobili, eppure c’erano 5mila persone e la giornata era sponsorizzata dalla Veuve Cliquot.
Insomma in Francia all’ippodromo ti sembra di non essere mai solo e di avere sempre qualcosa da fare. Da noi invece le pause tra una corsa e l’altra sono eterne e per un neofita questo è un aspetto inaccettabile. Dobbiamo riavvicinare le persone alle corse e ai cavalli facendoli divertire e sfruttando la bellezza e il verde presente nei nostri ippodromi.

Completamente d’accordo su tutto quanto affermi. Rimanendo sull’attualità, ci dici un tuo pensiero sulle aste SGA appena passate, che ti hanno visto anche acquistare un figlio di Camelot, e quali idee avresti per rilanciarle visto che oltre al prezzo medio basso abbiamo assistito a una percentuale impressionante di invenduti?
Prima di tutto ti voglio dire che sono rimasto molto male nel trovare il centro di Settimo Milanese in questo stato di abbandono. Vederlo così mal ridotto è davvero un colpo al cuore per me che ho sempre amato quel posto e in passato ci venivo con grande piacere. Lo stato di Settimo rappresenta un po’ lo stato del gianluca-bietolini2settore oggi in Italia. Perché quando tu trascuri un luogo così  importante, trascuri il cliente togliendo molto del fascino che il nostro sport deve avere. Il catalogo non era male e i cavalli erano presentati bene, oltre ai tradizionali consignor penso a quelli di alcuni giovani allevatori come l’Arcadia, credo però che manchi la fiducia e questo spiegherebbe l’alta percentuale di invenduti.
Inoltre rispetto a quanto avvenuto poco prima al trotto dove gli stranieri mi dicono erano molto presenti, alle aste del galoppo tolto Con Marnane, che poi è un pinhooker quindi un acquirente diciamo particolare, di stranieri non ne ho visti e anche questo spiega risultati simili.
Credo che al di là delle aste sia necessario cambiare tutta l’ippica italiana riportando la fiducia nel settore e nel suo futuro. Per fare questo ci vuole la Politica che riformi l’intero settore, dalle scommesse fino al rapporto con gli ippodromi che se prendono decine di milioni devono essere controllati per capire se spendono davvero quanto ricevono e soprattutto devono fare di più per riportare la gente nei teatri delle corse.

Tornando alla Francia vediamo che è la destinazione prediletta da molti nostri operatori che per vicinanza e cultura la preferiscono ad altre mete. Esiste una cooperazione tra voi “ritals”?
Assolutamente sì, io per esempio ho avuto la fortuna di avere geograficamente vicina una persona come Alessandro Botti che mi ha sempre dato una mano quando ne avevo bisogno e di questo colgo l’occasione per ringraziarlo pubblicamente. Direi che i rapporti sono in generale molto buoni con tutti, per esempio con Simone Brogi siamo amici ma certo la distanza non aiuta, lui sta a Pau e dopo una bella esperienza da Rouget adesso allena in proprio. Posso dire che si cerca sempre, da parte nostra che siamo da più tempo in Francia, discuderie_maisons2 aiutare chi arriva e si trova in una situazione diciamo nuova. Gli italiani all’estero sanno fare squadra.

Sono cose belle da sentire. Per concludere, qualche puledro che potrebbe, non diciamo seguire le orme di Dicton, ma comunque fare bene?
Guarda a me piace molto una femmina che abbiamo in scuderia, una figlia di Redoute’s Choice (Deep Inside il nome, ndr) che ha fatto solo due corse. Ha debuttato con un secondo a Chantilly dietro a una femmina di Head, che in seguito ha vinto in Gruppo 3 ed è arrivata poi seconda nel Morny dietro a una certa Lady Aurelia. Lei dopo il debutto ha vinto in condizionata B a Compiegne e avrebbe dovuto correre poco tempo fa a Chantilly ma ha preso l’influenza e ovviamente abbiamo dato forfait. Adesso, visto che con la vittoria in condizionata B non ha molto programma, abbiamo deciso con il proprietario di mandarla in Haras (allevamento, ndr) e sono convinto che a tre anni, se tutto prosegue bene e non ci saranno intoppi, sarà un’ottima cavalla.

Grazie Gianluca di questa bella anticipazione e del tempo che ci hai dedicato. Ti facciamo un grande in bocca al lupo per il prosieguo della carriera e speriamo di vederti presto tornare a correre qui da noi.
Grazie a voi, a presto e un saluto a tutti gli appassionati italiani.

Antonio Viani@DerbyWinnerblog

Per le foto di Maisons-Laffitte e Gianluca Bietolini © http://www.gianlucabietolini.com

Un pensiero riguardo “Horse Addicted: Gianluca Bietolini, da Roma a Maisons-Laffitte, un rital di successo!

    […] presentata in maniera tale che nessun acquirente aveva motivo di lagnarsi per questo. Lo stesso Bietolini da noi intervistato ha ammesso che i prodotti erano ben presentati, facendo i complimenti agli […]

    "Mi piace"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...