Parole e ancora parole, ma i fatti e la progettualità quando?

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confused-manIn questi giorni estivi su media e social ippici è in primo piano la questione dei premi al traguardo, in breve se febbraio verrà tutto pagato entro agosto (a sei mesi quindi…) e se per caso si riuscirà ad avere pure marzo. Per quanto riguarda aprile e maggio mettiamoci pure il cuore in pace perché bene che vada arriveranno tra settembre e ottobre, cioè a sei mesi da quando sono maturati, tutto normale no?…


Ovviamente questo solo per coloro che sono soggetti a ritenuta del 4%, perché per le sventurate scuderie con iva la procedura è ancora in alto mare ad agosto iniziato.

Ci sarebbe da piangere, eppure c’è qualcuno che osa sostenere pubblicamente che si siano fatti passi avanti.
Questo sorprendente eroe rappresenta il Governo Nazionale, ed è il Sottosegretario Onorevole Castiglione che intervenuto a Palermo nell’ambito di un incontro ippico, ha sostenuto che in questi due anni si sono fatti piccoliGiuseppe-Castiglione-Ncd-sottosegretario-allAgricoltura passi avanti e che il comparto è stato gestito pur a fronte di ristrettezze economiche e difficoltà.

Sinceramente e con tutta la più buona volontà non vediamo quali siano stati i “seppur piccoli passi avanti” fatti grazie alla assidua operosità del Governo e dei suoi esponenti.
Certo non nella tempistica dei pagamenti visto che ancora oggi si attendono oltre 5 mesi per vedere quanto di propria spettanza, sì perché non parliamo di regalie, ma del frutto del lavoro quotidiano di scuderie e operatori che investono, con mesi o anni di anticipo, per portare in pista i cavalli e che all’estero hanno certezze pluriennali sul montepremi a loro disposizione. Cosa che da noi è impensabile, anzi ringraziamo il cielo che a luglio si sia definito il montepremi nella stessa misura dello scorso anno.

Da sottolineare che questi ritardi non sono dovuti alla mancanza di soldi. Sarebbe già grave che uno Stato stabilisse un importo annuale per poi rimangiarsi nel corso dell’esercizio quanto detto, (come dite? Lo hanno già fatto in passato? Che volete sono ragazzi, ogni tanto gli va di scherzare…) ma almeno si poteva invocare la crisi mondiale o altre calamità economiche, ma qui il problema se vogliamo è pure peggiore, cioè i soldi ci sono ma sono incagliati nei meandri dei palazzi e della burocrazia italiana. Soldi che ci spettano ma che qualcuno ha deciso di erogare con il contagocce in barba a ogni sentenza europea che dice chiaramente che lo Stato DEVE pagare entro 60 giorni.
Sarebbe curioso sapere se i soldi degli stipendi dei dirigenti e degli addetti ai pagamenti (in genere più che elevati) vengono dati con la stessa “solerzia” con cui arrivano i nostri premi. Il Dottor Gatto o il neo Dirigente Dottor MIPAAFAbate ricevono anche loro lo stipendio con 5/6 mesi di ritardo? I contabili del Mef che pare siano i responsabili principali di questi ritardi devono ricevere ancora la busta paga di marzo o aprile? Così giusto per capire se siamo solo noi i poveri derelitti che devono subire ogni angheria e sorridere pure, o se invece è prassi generale. Direi che non c’è bisogno di risposta da parte delle Istituzioni…

Forse però l’Onorevole, parlando di passi avanti e gestione, si riferiva al programma fornito per tutto l’anno? Anche qui avremmo tanto da obbiettare, perché innanzi tutto il programma non è stato dato al 01 gennaio come accade abitualmente fuori confine, bensì a primavera avanzata, dunque in ritardo rispetto a tutti i calendari esteri. Inoltre non è stato fatto altro che replicare il calendario dello scorso anno, il quale dal punto di vista programmatico era fatto oggettivamente con i piedi e soprattutto anacronistico. Troppi convegni e troppe sovrapposizioni che vanno a detrimento dello spettacolo e della “giocabilità” della corsa. I risultati li abbiamo visti in primavera e adesso, in estate, pur dovendo subire la perdita del Caprilli (una iattura), i partenti di questa estate al galoppo in piano sono pesantemente sotto la soglia minima di guardia – a giugno 7,6, a luglio 7,3 e in questo inizio di agosto addirittura a 5,5 – e quel che è peggio, le corse totalmente non riuscite (sempre in termini di gioco e spettacolo), cioè quelle con 3 o 4 partenti, stanno diventando una pessima consuetudine. Però abbiamo istituito i “geniali” lunedì senza corse, che badate bene non servono mica a ridurre i convegni, perché i convegni persi vengono spalmati lungo il resto della settimana, ma servono solo a far riposare i professionisti, come se fossero dei dipendenti…

In sintesi è davvero difficile essere d’accordo con il dipinto a tinto rosee che l’Onorevole Castiglione fa dell’ippica italiana e delle sue prospettive.
Però la parte peggiore delle dichiarazioni rilasciate dal Sottosegretario arriva adesso ed è quella dove dice che verrà fatto un “bando” per affidare la gestione dell’ippica (o alcune sue funzioni come detto dallo stesso) adisperazione_2776061 chi presenterà un piano di impresa e deciderà di investire nel settore.

Tralasciando per carità di patria che qui di piani d’impresa se ne sono visti finora pochini, al massimo ogni tanto salta su una sigla creata ad hoc che si dice pronta a prendere in mano l’ippica (vedi legaioli ora transgenderizzatisi in imprenditori ippici, o comitati ippici vari che a fatica rappresentano le persone che li compongono) senza mai portare un vero programma che dica come davvero finanziare la futura ippica privata o parzialmente privata, a meno di non far passare per buoni i due grafici due che non dicono nulla e che sono campati per aria senza alcuna base scientifica e verificabile, grafici che neppure Houdinì (il re degli illusionisti) avrebbe utilizzato nei suoi spettacoli, perché troppo inverosimili.

Ma lasciamo da parte i piani e passiamo a chi dovrebbe investire nell’ippica, anzi, a chi vorrebbe investire in un’ippica non solo in crisi ma nella quale le leve del potere (leggi gestione delle scommesse) le manterrebbe comunque lo Stato… Ci chiediamo chi in buona fede vorrebbe investire in un organismo che non ha oggi forma, che non si sa cosa regolerà e come?
La verità è che siamo in totale alto mare, nulla viene esplicitato neppure per sommi capi, eppure questa mossa ci viene spacciata dalla Politica Governativa come un grande passo avanti. Forse l’Onorevole intendeva verso il baratro dove questa Politica sta scientemente spingendo da anni la nostra ippica tricolore…

Investire vuole dire anche mettere soldi, chi mai li metterebbe in un organismo che sicuramente non potrà gestire in toto l’ippica? Domanda da un milione che il Governo pare non volersi fare.
A noi vengono in mente solo gli ippodromi oppure i concessionari del gioco, unici soggetti ad avere qualche soldo da poter investire e un motivo per farlo. Dio ce ne scampi da entrambi, non hanno fatto abbastanza danni all’ippica? Ci mancherebbe solo consegnarli le chiavi in maniera esplicita (finora le hanno avute di straforo) e allora sì potremmo chiudere baracca.
Importante per il Sottosegretario pare sia dichiarare che non esistono organismi già delineati, e ci mancherebbe pure che si facessero degli enti con regole a favore di determinati attori e contro altri! Partire tutti alla pari dovrebbe essere un prerequisito… Non solo, Castiglione continua dicendo che sarà un organismo imparziale, leggibile e trasparente. Anche qui, c’era bisogno di sottolinearlo? Sorge un dubbio. Vuoi vedere che all’inizio hanno davvero pensato a fare un organismo opaco e non trasparente dove non tutti gli attori del sistema erano rappresentati equamente? A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, diceva qualcuno…  

bla2Ma l’apice si raggiunge quando l’Onorevole afferma che grazie a questi progetti (quali e come sono fatti? boh…) l’ippica avrà una prospettiva di rilancio, con il collegato agricolo, continua Castiglione, ci avvieremo verso una fase nuova. Correntezza dei pagamenti, rilancio delle scommesse, rapporto più lineare tra società di corse e Ministero… Ok tutto bello, ce lo auguriamo tutti, ma come arrivarci? Quali mezzi avremo a disposizione? Chi riformerà le scommesse e in che modo? Chi farà il programma tecnico e su che basi? Soprattutto quali saranno i criteri che decideranno chi gestirà l’ippica del futuro? Sarà il medesimo MIPAAF che ha dato prova di non saper gestire il settore a definire i criteri per entrare nel nuovo organo? Visto quanto fatto finora abbiamo molta paura che non sappia scegliere il meglio per l’ippica…
Comunque nulla viene detto in concreto, dobbiamo farci bastare il collegato agricolo che fissa dei paletti ma che lascia aperte mille soluzioni differenti. Invero un po’ troppo poco, dopo anni in cui l’ippica chiede riforme vere e strutturali.
D’altronde se tali dichiarazioni valgono come le rassicurazioni fatte non più tardi di qualche mese addietro nelle quali si tranquillizzava tutta l’ippica dicendo che i premi fino a maggio sarebbero stati pagati entro luglio allora qualche sospettuccio viene…
Come faceva la canzone di Mina? Parole, parole, parole, soltanto parole…

Antonio Viani@Derbywinnerblog     

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