La serrata rischia di distruggere il circuito di selezione del galoppo e nessuno dice nulla!
Il comunicato di una serie di ippodromi – Roma, Torino, Bologna, Cesena, Pisa, Varese, Merano, S. Giovanni Teatino, Siracusa, Palermo e Foggia – con l’annuncio della serrata dal 18 aprile prossimo ha scosso tutto l’ambiente ippico.
I problemi erano sul tavolo da mesi e se ne discuteva, tra Ministero e Ippodromi, da tempo. Il nodo del contendere è, molto banalmente, il corrispettivo che lo Stato girerà per l’anno 2016 agli ippodromi a titolo di sovvenzione.
Gli ippodromi firmatari ritengono che tale importo, 49,5 milioni di euro (non proprio pochissimo), sia troppo basso e non consenta alle società di gestione degli ippodromi, ricordiamo che questi ultimi sono per la stragrande maggioranza di proprietà pubblica, di svolgere in maniera conveniente la loro attività e dunque raggiungere un bilancio di gestione positivo e anzi sia meglio cessare l’attività. Inoltre lamentano la scelta da parte ministeriale di intraprendere questa iniziativa in modo unilaterale senza prima cercare un confronto con le società.
Su quest’ultima affermazione avremmo parecchio da ridire visto che tutto si può dire tranne che il Ministero non ascolti gli ippodromi, partendo dalla programmazione tecnica per finire alla suddivisione alle risorse, questi ultimi hanno, da sempre, avuto parecchia voce in capitolo e anzi viste certe scelte parrebbe il contrario, cioè che fossero gli ippodromi stessi a dettare la linea al Ministero.
A suffragare questo nostro pensiero anche l’intervento da parte delle società di gestione degl’ippodromi di Taranto, Follonica e Firenze, che in una nota prendono le distanze dalla serrata, precisando che: “…ci sono state numerose convocazioni (del MIPAAF, ndr) regolarmente boicottate dalle Associazioni stesse e comunicazioni chiare da parte dei referenti sulla reale situazione dei finanziamenti e di essere disposti, senza indugio, alla sottoscrizione del contratto con il Ministero al fine di dare continuità all’attività ippica del paese, al fine di limitare i danni economici per le categorie e di immagine per il settore”.
Il Ministero stesso aveva già chiarito più volte che comunicazioni e tentativi di incontro erano stati approciati con le società e dunque la mancanza di confronto era da addebitarsi alle società di corse.

Fatte queste premesse, necessarie per inquadrare la situazione, ci preme portare all’attenzione un’ulteriore questione: il 24 aprile prossimo sono in programma a Roma Capannelle le Ghinee Italiane, il Parioli e il Regina Elena, e nessuno finora ha battuto ciglio, denunciando il rischio enorme di far saltare due prove fondamentali azzoppando irrimediabilmente il circuito di selezione del galoppo.
Due prove CLASSICHE (scritto volutamente in maiuscolo boldato) che sono imprescindibili tanto quanto il Derby o le Oaks. Questo ennesimo tentativo di spezzare il legame tra le parole selezione e galoppo viene vibrato senza, lo ripetiamo, che nessuno, al galoppo perché il trotto già si è fatto sentire per quanto gli compete, dica nulla o obietti alcunché, vi pare normale?
Capiamo che Hippogroup Capannelle non ne faccia menzione giacché ne avrebbe solo pubblicità negativa, ma la tragedia è che neppure al Ministero paiono aver capito il rischio che si corre. Va bene, direte voi, al Ministero non è che proprio mastichino tanto di ippica e siamo d’accordo, ma davvero non ne comprendono la portata?
Ma non finisce qui, nessuna delle associazioni di categoria del galoppo ha finora detto nulla a riguardo, vi sembra possibile?
Né le associazioni dei professionisti, allenatori e fantini, né quelle dei proprietari, né quelle degli allevatori, neppure il famoso Comitato Nazionale Galoppo la cui importanza sempre si ricorda, nessuno ha da dire nulla a riguardo? Nessuno pensa sia necessario mettere un faro enorme sul pericolo che corriamo?
Neanche gli Imprenditori Ippici che fanno comunicati a tutto spiano, su qualsiasi cosa e spesso a caso, hanno pensato di dire qualcosa, siamo al colmo! Tutti a fare come gli struzzi, con la testa sotto la sabbia, sperando che si risolva tutto da solo?
Ci pare davvero pazzesco che non ci sia stata una repentina levata di scudi per cercare di contrastare questo scempio. Quantomeno per poi dire il famoso: “io l’avevo detto”. I piagnistei tardivi – se davvero si arriverà alla cancellazione, ma basta anche solo il posticipo di queste prove – saranno inutili e anche fastidiosi, almeno Tafazzi si martellava i gioielli ridendo…
Solo pochi cani sciolti come noi hanno capito la portata del problema e ne hanno data notizia, ma avremmo preferito che la nostra voce si fosse unita a quella delle autorevoli Associazioni di categoria che hanno certamente più peso e rilevanza istituzionale.
Noi il nostro lo abbiamo sempre fatto e continueremo senza tregua a denunciare i comportamenti sbagliati così come sempre saremo al fianco delle Associazioni che riteniamo indispensabili nell’ippica, ma se le stesse non ritengono necessario schierarsi contro una decisione che avrebbe risvolti tragici forse sono loro ad essersi staccate da un percorso virtuoso che noi ancora perseguiamo.
Speriamo che questa nostra spinta li svegli dal torpore e li faccia denunciare ad alta voce una serrata che distruggerebbe definitivamente la credibilità della selezione in Italia! Dite qualcosa!
Antonio Viani@DerbyWinnerblog