Un clinic per diventare appassionati ippici?

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TOBA_615x400_origDirettamente dagli USA e grazie al gentile contributo di Paolo Romanelli (Ital-Cal Horse), ci arriva una notizia molto interessante, esemplificativa delle capacità strategiche dell’ippica a stelle e strisce e della (loro) continua ricerca di nuove strade per attrarre appassionati e futuri “addetti ai lavori”.
La TOBA (Thoroughbred Owners and Breeders Association)  organizza il primo di marzo in Florida, di contorno  alle aste horse in training dei due anni in programma per Fasig-Tipton, un clinic di approfondimento sulla conoscenza dei pedigree e sull’anatomia del cavallo con visite in scuderie locali per vedere e conoscere i metodi di training, in questa occasione la visita sarà presso il barn del famoso trainer Todd Pletcher.

L’idea che sta alla base di questo clinic e in generale di tutti quelli che la TOBA organizza è che meglio si veicola l’immagine dell’ippica e più sarà facile avere nuovi appassionati.
Coltivare il proprio mercato e cercare di espanderlo questo è l’incentivo, rendere più semplice il nostro mondo e le sue caratteristiche.
Pensate solo a quante volte avete dovuto spiegare ad amici e conoscenti cosa vuol dire ippica, innanzitutto che si tratta di uno sport, che è differente dall’equitazione e via di questo passo. L’avrete fatto magari alzando gli occhi al cielo e pensando a quanto fosse “inesperto” il vostro interlocutore, eppure, noi ippici lo sappiamo bene, sono molti di più quelli che confondono il galoppo con il trotto e che pensano che Varenne sia un purosangue o che magari Ribot sia un ottimo ristorante piuttosto che un fenomenale campione del passato.
Queste persone che magari guardiamo dall’alto del nostro sapere sono il pubblico vero, quello che dobbiamo conquistare se vogliamo avere un futuro, perché pensare che oggigiorno l’utente medio sappia cosa sia l’ippica e come funzioni è pura utopia. Pensare che sia lo spettatore a dover scoprire l’ippica e non quest’ultima a doversi aprire e rendere comprensibile è megalomania spinta.

In Paesi ippicamente avanzati, come gli Stati Uniti, lo hanno capito da tempo e organizzano tutta una serie di manifestazioni ed eventi per avvicinare il pubblico e renderlo partecipe e dunque farlo divertire, perché una delle chiavi per far interessare le persone è spiegargli una cosa in maniera divertente. Difatti il clinic è programmato in giornata con pranzo e colazione compresi, con tour sia nelle scuderie sia nella sala d’aste e professionisti che spiegano il tipo di lavoro che viene fatto.
Pensate solo a quale riscontro potrebbe avere un clinic di questo genere fatto a Pisa ilvilla bellotta giorno antecedente al Premio omonimo con tour di un paio di scuderie importanti e spiegazioni date da trainer importanti sui vari aspetti del nostro sport, oppure a Milano con un tour delle scuderie, pensiamo a quelli gioielli di Villa Ramazzotti oppure la scuderia Turner, e magari vedere un allenamento sulla pista di Trenno, certo se poi vedessero lo stato in cui versa Villa Bellotta, che fu della famiglia Crespi magari qualche dubbio sul valore della nostra ippica gli verrebbe.
La promozione da noi ippici tricolori viene vista come l’ultima ruota del carro, qualcosa da posporre a tutto il resto che sia programma, montepremi o altro, senza comprendere che i soldi qui spesi sono soldi investiti per creare un migliore futuro ippico.
Mai come in quest’occasione possiamo dire che tra America e Italia c’è un oceano di distanza…

Antonio Viani@DerbyWinnerblog

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