St. Leger straniero e voci di mercato.
Il convegno principale di San Siro era programmato al sabato per evitare la concomitanza con la super domenica romana e aveva i suoi temi principali nello storico St. Leger, il Gruppo 3 per stayer sui 2.800 metri e nell’handicap principale per i due anni il Castello Sforzesco sul miglio.
Partendo dal Gruppo, corsa storica e dal fascino immutabile anche se appannato per via di scelte di programmazione insensate che vengono reiterate da anni, abbiamo assistito alla solita invasione straniera e tedesca in particolare, che in queste tipologie di corse (e non solo) scendono in massa consapevoli della loro forza e di un allevamento, il nostro, che le corse sopra i duemila sembra snobbarle viste le linee di sangue scelte dalla maggioranza degli allevatori.
Sui sette partenti ben quattro erano stranieri. Le due punte dello schieramento invader erano rappresentate dal favorito Rock of Romance, che tentava per la seconda volta di riportare la corsa dopo il secondo posto dello scorso anno dietro Parvash e Salut un buon allievo di Schiergen che però non correva da un anno. A completare la falange straniera erano Victory Song, compagno di scuderia di Orsino e già visto qui da noi in condizionata e infine Donn Halling già vincitore nel 2012 della corsa.
A fronte, la difesa tricolore comprendeva due onesti cavalli da handicap o poco più, come Vado di Siella e Targaryen e un cavallo che nelle ultime tre corse si era disimpegnato nel circuito degli amatori, come Roncalli. Indubbiamente poco per cercare di riportare a casa una corsa che negli ultimi dieci anni non ha mai visto vincere un nostro portacolori. Così è stato anche quest’anno, infatti il favorito dopo una corsa in attesa in schiena al battistrada Roncalli e davanti a Targaryen e Salut si è palesato all’inizio della dirittura e ha iniziato la sua lunga progressione sotto l’esperta guida di Eddy Pedroza.
Ai 200 finali la corsa era già decisa con Rock of Romance che in chiara evidenza passava il traguardo da vincitore, con un vantaggio di due lunghezze abbondanti su Salut che a sua volta lasciava indietro di due Vado di Siella finito appena avanti a Victory Song. Complimenti al vincitore di proprietà del famoso veterinario Stihl, un cavallo onesto e che qualche linea internazionale la porta, ma certo la sensazione preponderante è di una corsa grama quanto a qualità.
Più interessante l’handicap principale per due anni sul miglio, il Castello Sforzesco, che ha visto trionfare un figlio di Orpen, Testa o Croce, che si è involato nei trecento finali andando a vincere con facilità dopo percorso di testa. L’allievo di Grizzetti, che ne è anche proprietario e co-allevatore, ha confermato la sua validità dopo essersi tolto al quarto tentativo la qualifica di maiden nella corsa precedente. Appena entrato in retta Testa o Croce ha provato a piazzare l’allungo decisivo riuscendovi e concludendo facile vincitore sul Biondi Naughty, che a sua volta ha anticipato Brixton Gun e il peso massimo Cassiano Fan, il favorito del betting.
Complimenti all’allievo di Bruno Grizzetti che ha sfruttato a pieno il peso a suo vantaggio e molto merito va a Gregorio Arena per la scelta di provare la fuga in anticipo, ma che ha anche dimostrato passi avanti concreti e che con questa vittoria entra a far parte dei soggetti più interessanti e da tenere d’occhio.
Quanto al suo proprietario e allenatore siamo contenti che abbia riportato questo successo, anche perché un trainer del suo calibro non può certo aver perso di colpo il tocco giusto, a conferma di ciò riportiamo una voce che gira attorno al Grizzly nazionale e che lo vorrebbe attratto dalle sirene romane di una nota scuderia (che ha già qualche cavallo da Bruno) con molti effettivi, quest’ultima sarebbe interessata a fargli allenare tutti i suoi soggetti in caso di un suo trasferimento nella Capitale. Non sappiamo quanto ci sia di vero, ma certo che dopo gli addii della Blueberry e della Rencati, la possibilità che una nuova e importante formazione segua uno dei migliori trainer italiani non è così peregrina, così come non sarebbe strano che Grizzetti la valutasse attentamente. Come si dice, se son rose fioriranno.
Infine nel convegno è tornato alla vittoria il talentuoso soggetto della Cocktail, Pensierieparole, training Grizzetti che ha riportato in bella stile una condizionata sui 1.200 davanti a buoni soggetti quali Disappointing finito a tre lunghezze.
Antonio Viani@AntonioViani75