L’essenza dello sport
Domani a San Siro sarà in programma una condizionata sui 1400 metri di pista media per due anni, il Premio Unione Italiana Fantini, con dotazione di euro 14.300. Ebbene direte voi?
Ebbene è la terza condizionata per due anni in un periodo di dodici giorni dall’apertura milanese, il 6 settembre, a domani, mercoledì 17. Magari sono su distanze differenti? No, neanche quello si può dire, perché la prima era a 1500 (per di più in concomitanza con il Premio Toscana anch’esso a 1500), la seconda arrivava al miglio e quella di domani si riduce ai 1400, tutti in pista media.
Avessimo migliaia di due anni oppure fosse Milano l’unico ippodromo che propone condizionate per due anni lo potrei anche comprendere e invece così non è, i giovani sono pochi e inoltre tutti gli ippodromi, da Firenze a Roma passando per l’estate di Merano, hanno corse identiche per due anni, ad esempio vedi la concomitanza tra il citato Premio Toscana a Firenze e il Premio SGA a Milano, stesso giorno, stessa distanza e dotazione molto elevata (visti i tempi) per la corsa fiorentina, risultato: in totale tra le due corse abbiamo visto sei cavalli…
Vi evito la panoramica di debuttanti, maiden e reclamare sulle stesse distanze.
Questa follia, che vale per tutti i cavalli di tutte le età, non è soltanto il contrario della selezione che è la vocazione principale del nostro sport, ma ottiene pure l’effetto di deprimere le scommesse (dalle quali dovremmo ricavare il nostro sostentamento) sulle nostre corse. La condizionata di domani avrà, speriamo non ci siano ritiri, quattro partenti, così come la prima condizionata milanese e pure la seconda, tre corse e un totale di dodici partenti, non male vero? Le quote dei vincenti sono state ovviamente risibili.
Non è possibile andare avanti così, purtroppo sembra interessare a pochi, per non dire a nessuno, questa situazione. Probabilmente molti addetti ai lavori sono pure contenti, alla fine un compenso lo si raccatta sempre, non capendo che è questa mentalità che ci ha portato allo stato attuale. Non voglio neanche dare tutta la colpa agli ippodromi perché sarebbe ingeneroso, talvolta fanno fin troppo in un contesto di totale assenza di indirizzo. Anzi vi dico che non mi frega nulla di chi sia la colpa, importante è porvi rimedio.
Lanciamo quindi ancora una volta un appello a chi può influire sulle decisioni (a voi la decisione a chi indirizzarlo):
«Per favore prendete in mano la programmazione e fatela diventare sensata e centralizzata, basta con ippodromi che non fanno altro che riproporre i medesimi libretti di quando i due anni erano il doppio o il triplo di oggi. Dateci corse che siano godibili e magari giocabili, ridateci l’essenza del nostro sport: il confronto qualitativo».
Antonio Viani@AntonioViani75