Atzeni primo brindisi
Quando hai il talento che ti scorre nelle vene e hai la forza d’inseguire gli obiettivi con l’umiltà rara per un ragazzo di 23 anni lanciato nell’élite del galoppo mondiale puoi davvero sognare in grande.
La storia di Andrea Atzeni, jockey sardo di Nurri trasferitosi in Inghilterra nel 2008, parte un anno più tardi quando a Newmarket sigla il Cesarewitch, l’handicap più antico del Regno Unito, in sella al Simcock Darley Sun, dimostrando di essere più di una promessa. Dopo tante stagioni da freelance è arrivato il contratto con Sheikh Obaid e tante opportunità in pattern grazie alle preziose collaborazioni con Roger Varian, Luca Cumani, Marco Botti e tanti altri trainer, compresi i tedeschi e gli italiani, che hanno permesso ad Andrea di conquistare tanti Gruppi tra Inghilterra, Italia, Germania e Turchia. Nel 2012 è arrivato il primo successo della carriera in un Gruppo 1, nel Lydia Tesio in coppia con la teutonica Sortilege, poi l’esplosione definitiva arrivata lo scorso anno con il primo sigillo in una pattern britannica, il Lingfield Winter Derby in sella a Farraaj, la prima centuria inglese e il primo Gruppo 1 nella terra d’Albione in coppia con il grigio Kingston Hill, il pupillo di Varian che gli ha regalato il Racing Post Trophy di Doncaster.
Una crescita agonistica senza soste che non è passata inosservata tanto che la scorsa settimana, a poche ore dal clamoroso annuncio del ritiro a fine stagione di Jamie Spencer, è arrivata l’ufficialità del matrimonio tra il nostro giovane jockey e Sheikh Fahad Al Thani (Leggi QUI), il boss della Qatar Racing e della Pearl Bloodstock, il cugino di Sheikh Joaan, una superpotenza qatariana destinata a dominare nel futuro prossimo. Basti pensare che Fahad, insieme ai suoi fratelli, è entrato di prepotenza nell’ippica nel 2011, ha già 250 cavalli in sei paesi diversi, compresi Australia e Stati Uniti, circa 80 fattrici, tre stalloni (Makfi, Harbour Watch ed Havana Gold) e sette gruppi 1 conquistati tra Inghilterra, Francia, Hong Kong, Irlanda e Australia. Fahad, che è il titolare della Qipco, sponsor della Champion Series britannica e dell’ippodromo di Ascot, ha contrattualizzato Andrea come prima monta per tre anni a partire dal gennaio 2015, e il promettente allievo Oisin Murphy, con Jamie Spencer che entrerà a far parte del management. “Non è stata una scelta semplice perché anche con Obaid le cose sono andate alla grande e da freelance ho avuto moltissime opportunità che magari in futuro non potrò più avere. Però ho pensato al progetto ambizioso di un proprietario così giovane che aspira a diventare il più forte di tutti, un complesso mondiale tipo Coolmore o Godolphin, con tutti gli investimenti che hanno fatto prima o poi dovrà uscire per forza il crack che ti cambia la carriera – le parole di Andrea Atzeni a poche ore dalla firma del prestigioso contratto – Avendo cavalli sparsi in sei paesi diversi dovrò viaggiare molto ma ormai ci sono abituato, ho una licenza per Hong Kong dove andrò dal prossimo novembre poi da gennaio attaccherò subito magari partendo dal Carnival in Dubai. Sono felicissimo della scelta e spero di ripagare al meglio la fiducia di Fahad e dei suoi fratelli”.
Andrea domenica scorsa doveva partecipare al meeting internazionale di Chilivani, aveva già il biglietto aereo in tasca ma il suo nuovo boss, liberato Spencer, lo ha voluto a tutti i costi con lui al Curragh, dove andava in scena un Gruppo III per i puledri, le Round Tower Stakes. Andrea ha così anticipato il debutto in giubba amaranto, siglando in bello stile la pattern sui 1200 metri, in coppia con il caldo favorito Cappella Sansevero, il baio da Showcasing allenato da Ger Lyons che era terminato ottimo secondo al Royal Ascot nelle Coventry.
Andrea è rimasto freddo fino all’ultimo furlong quando ha richiesto l’allungo a Cappella che in poche battute ha piegato la resistenza di Rapid Applause, chiudendo con una scarsa lunghezza di margine sul traguardo. Prima vittoria per il nuovo boss e prima pattern irlandese per Atz che ha bagnato nel migliore dei modi il fresco contratto professionale, portando poi in giornata al posto d’onore la quattro anni Pearl of Africa nelle Dance Design Stakes, Gruppo III sul miglio allungato, sconfitta soltanto dalla grande favorita Carla Bianca.
Un gran bel modo di cominciare la nuova pagina di una carriera fin qui formidabile per il giovane ragazzino di Nurri dalla faccia pulita e dagli obiettivi ben fissati in testa. Sono passati cinque anni dal primo successo importante in sella a Darley Sun e il nostro Atz ne ha fatta di strada ma siamo certi che la firma di questo prestigioso contratto triennale con uno dei più forti proprietari al mondo sia solo il primo grande traguardo di una carriera ancora tutta da scrivere. Il feeling tra fantini italiani e il Qatar continua, adesso abbiamo due sardi alla corte degli emiri: dopo Frankie Dettori e boss Joaan è il turno di Atz e Sheikh Fahad. Well done ragazzi, orgoglio “made in Italy”!
Edoardo Borsacchi@Edobor88Edoardo