Il circuito d’elite europeo nel 2020.

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europa1-1024x680Il 2020, ippicamente parlando, per quanto concerne le prove importanti in piano nel vecchio continente, si può considerare concluso. È stato un anno difficile, caratterizzato dalle difficoltà generate dalla pandemia, il calendario ha subito diversi cambiamenti, così come i più celebrati fantini non sempre hanno potuto presenziare ai vari avvenimenti, causa problematiche negli spostamenti tra Paesi e possibili successive quarantene.

Abbiamo assistito allo stravolgimento di parecchie date, ad esempio prove di preparazione come le Dante Stakes, si sono disputate dopo il Derby di Epsom e per non farci mancare nulla abbiamo anche dovuto subire il ritiro di tutto lo squadrone Coolmore e di tutti i cavalli allenati dalla famiglia O’Brien, dalla recente riunione parigina imperniata sul Prix de l’Arc de Triomphe.
Sta di fatto che pur nelle difficoltà tutte le prove di Gruppo Uno europee sono state comunque disputate, tranne le Lockinge Stakes. Archiviamo quindi un anno in cui si sono svolte 83 prove di gruppo uno.
Va da sé che qualche corsa può essere risultata meno veritiera rispetto al passato.

Diversi validi protagonisti non li vedremo nel 2021, perché entreranno in razza e particolarmente salutiamo la splendida Enable (4-m), che pur avendo fallito la caccia alla terza vittoria nell’Arc, ha saputo comunque fregiarsi del terzo alloro nelle prestigiose King George, unica a esserci fino a ora riuscita.
Partendo proprio dai vincitori possiamo osservare che almeno in tre sienable poster sono aggiudicati altrettanti sigilli in prove elitarie, parliamo cioè di:
Ghaiyyath (20-c) da Dubawi (9-e), destinato anch’esso alla riproduzione il prossimo anno, che si è ben distinto imponendosi in sequenza nella Coronation Cup, nelle Eclipse Stakes e nelle Juddmonte International Stakes.
Assieme a lui celebriamo due straordinarie figlie di Galileo (9-h) di proprietà del gruppo irlandese del Coolmore, Love (1-k) saura di tre anni e Magical (3-d) baia di due anni più vecchia giunta alla probabile fine della sua carriera.
La prima ha riportato nel Regno Unito il prestigioso doppio 1.000 Ghinee e Oaks, oltre che le Yorkshire Oaks.
La seconda si è affermata nell’isola verde in tre prove, precisamente Tattersalls Gold Cup, Pretty Polly Stakes e Irish Champion Stakes.
Particolarità, entrambe hanno la mamma che nasce da Pivotal (7), a ulteriore conferma della bontà assoluta di questo nick ultra-vincente.

Tra i padri dei vincitori si è confermato il grande Galileo (9-h) con ben otto vincitori per un totale di dodici trofei complessivi, tra cui Epsom Derby, 1.000 Ghinee inglesi e irlandesi, Oaks inglesi, Irish St Leger e Grand Prix de Paris.
Il nick in sei casi, come abbiamo visto è stato caratterizzato dalla presenza come padre nella linea femminile di Pivotal (7), in altri cinque casi da Danehill (2-d) o suoi discendenti.
Anche come padri di fattrici è emerso il nostro eroe con nove sigilli complessivi, uno più dell’amico-nemico Pivotal (7).
Nella fattispecie Galileo (9-h) lega bene con chiunque, sia con Dubawi (9-e) nelle tre vittorie conseguite da Ghaiyyath (20-c), così come con Siyouni (12-b), sia nel caso dei due sigilli di Sottsass (16-h), uno dei quali risulta il prestigioso Prix de l’Arc de Triomphe, che del due anni St Mark’s Basilica (6-e), affermatosi nelle Dewhurst sui 1400 metri di Newmarket.
Galileo (9-h), dopo naturalmente il genitore Sadler’S Wells (5-h), capeggia galileo coolmoreanche la classifica dei padri degli stalloni dei vincitori, soprattutto grazie a Teofilo (1-n) che si è distinto con ben quattro soggetti. 
Gli altri sono i consolidati Australia (12-b) padre del trionfatore del St Leger Galileo Chrome (9-c), Nathaniel (9-f), genitore della splendida Enable (4-m), New Approach (19-b), padre del vincitore del Racing Post Throphy Mac Swiney (13-c) e addirittura Galiway (1-n), responsabile della nascita di Sealiway (31), che ha dominato in bello stile il Jean-Luc Lagardere.
Nientemeno, nel caso di Mac Swiney (13-c), essendo la madre a sua volta figlia di Teofilo (1-n), ci troviamo di fronte ad un incredibile inbreeding 2×3 sul nostro eroe.
Teofilo (1-n) e Galiway (1-n) sono caratterizzati dall’incrocio più vincente del momento, Galileo (9-h) su mamma da Danehill (2-d), e appartengono alla stessa famiglia, pur risalendo alla madre capostipite Chelandry (1-n) attraverso linee completamente diverse.
Ad onta delle nostre convinzioni, nel caso dei figli di Teofilo (1-n), ben tre vincitori su quattro sono caratterizzati da un inbreeding 4×4 su Danzig (7-a). Sembrerebbe pertanto inevitabile ricorrere in futuro a presenze sempre più strette e frequenti dei due principali continuatori di Northern Dancer (2-d) e dei loro eredi.
Avremo modo in futuro di ritornare sull’argomento, cercando di analizzare alcune differenze sostanziali tra alcuni tipi di inbreeding, fermo restando che è sempre azzardato generalizzare.

Resta comunque il fatto eclatante che in ben 46 casi, circa il 55% delle volte, entrambi i genitori dei vincitori delle principali prove disputatesi nel vecchio continente, provengono dal ceppo di Northern Dancer (2-d). Dato che ha dell’incredibile e ricalca esattamente quello dello scorso anno.
Si pensi che in soli sei casi nessuno dei due genitori proviene dalla stirpe del grande razzatore canadese.
Infine, la speciale classifica della famiglia vincitrice ha visto emergere la (4-n), grazie a ben cinque soggetti ad essa appartenenti. Nella fattispecie parliamo di:

Palace Pier (4-n) baio 2017 da Kingman (19), St James’s e Le Marois.
In Swoop (4-n) baio 2017 da Adlerflug (9-h), Deutsches Derby.
Donjah (4-n) baia 2016 da Teofilo (1-n), Preis Von Europa.
Princess Zoe (4-n) grigia 2015 da Jukebox Jury (22-a), Prix du Cadran.
Van Gogh (4-n) baio 2018 da American Pharoah (14), Crit. International.

Attualmente la famiglia (4-n) con 44 vittorie, si colloca al settimo posto tra le 146 che hanno almeno riportato una prova di gruppo uno in Europa nel secolo attuale.
I due principali protagonisti rimangono Moonlight Cloud (4-n) baia 2008 da Invincible Spirit (7-a) e Treve (4-n) baia 2010 da Motivator (8-h) con ben sei sigilli a testa.
Hanno in comune, in quarta linea nel primo caso e in quinta nel secondo, la grande Margarethen (4-n) baia 1962 da Tulyar (22-a), pluri-vincitrice di gruppo e una delle madri base della famiglia medesima.
La nonna di Van Gogh (4-n), una delle sue figlie, risulta anche terza mamma di  Moonlight Cloud (4-n).

Paolo Salvadori@DerbyWinnerblog

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