Di Capua, un Amore (Hass) di 3 anni!
Torniamo a parlare del fine settimana ippico con le consuete pagelle di DerbyWinner. Il Di Capua analizzato nei suoi protagonisti, il Cumani e le Listed di sabato e domenica tra conferme e novità. Infine un confronto tra ippodromi.
Lunedì di pagelle a DerbyWinner, il blog che vi racconta l’ippica a tutto tondo e senza fare sconti a nessuno.
Oggi abbiamo lavoro doppio perché Milano questo fine settimana ci ha regalato una due giorni di alto livello e inoltre a Merano andava in scena il Gran Premio omonimo e almeno un accenno (e un confronto…) è doveroso. Non perdiamo dunque tempo in chiacchiere e passiamo la parola ai voti.
8,5. AMORE HASS
Vincere un Gruppo è sempre un’impresa, farlo a livello di Gruppo 2 e soprattutto riuscirci a tre anni contro gli anziani è qualcosa che va messo in risalto.
L’allievo dei Botti prima della corsa era solo terzo nelle scelte, infatti la punta preferiva Greg Pass (Raven’s Pass), il 5 anni della Incolinx, soggetto esperto, di classe e che era già ben rientrato a Milano nel Diomede a inizio mese.
Il portacolori della Rencati era dietro anche all’Effevi Time To Choose (Manduro) altro ottimo performer che rientrava dal quarto nel Milano e che in primavera aveva colpito duro nel Repubblica. Infine contro Amore Hass giocava anche una serie di risultati recenti dei tre anni che, tolto Anda Muchacho, non è che portassero grande smalto alla generazione.
Il Rencati ha spazzato via tutto grazie a una corsa tatticamente perfetta – chapeau a Cristian Demuro per la monta – dove ha atteso, tranquillo terzo, dietro ai due favoriti con Greg a fare una buona andatura e solo ai 400 finali ha spostato dalla corda preceduto da Time To Choose.
Ai 150, calato Time, la volata si riduceva a due con Greg Pass all’interno a cercare di difendersi dalla puntata di Amore Hass che però era più incisivo e pur passando solo poco prima del palo, incollatura la distanza tra i due, è parso poter disporre dell’avversario (Video QUI). Terzo Time To Choose.
Vittoria che ci consegna un nuovo protagonista sul miglio per il prossimo anno e speriamo che il team decida per una sua valorizzazione estera già in questa stagione (la scorsa prova di Maisons-Laffitte va valutata come un primo approccio su distanza non ideale) visto che in Italia non ci pare ci sia granché per lui, a meno di non scontrarsi con Anda Muchacho (e i due piazzati del Di Capua) nel Ribot o nel Piazzale dovendo però dare chili. Promessa d’Amore (Hass)!
7 GREG PASS e TIME TO CHOOSE
Battuti ma non umiliati. Entrambi per ragioni diverse non escono con le ossa rotte dalla prova milanese.
Il primo ci è sembrato nervoso nelle fasi antecedenti la partenza e forse questo può aver influito sulla prestazione. Alla fine è comunque secondo in Gruppo 2 e ribalta la linea del Repubblica con l’Effevi che a sua volta al rientro non ha corso male, si vede che deve ancora venire avanti. Time ci ha anche provato a parere la risalita del compagno di training, ma oggettivamente ieri il Rencati andava più veloce.
Per entrambi si profila un autunno italiano che li vedrà ancora rivaleggiare. Sconfitti con onore.
7/8 VAL NANDA
Il voto inferiore per la femmina allenata da Cristiana Signorelli è dovuto solo al fatto che il Dubini è una condizionata (seppur ottimamente frequentata) e non una Pattern. Per il resto l’impressione che ci ha lasciato la figlia di Fast Company è stata sfolgorante con il cronometro che ha fatto segnare 58 secondi netti per la portacolori di Daniele Leoni.
Il bello è che ha fatto zero fatica, mai richiesta da Ivan Rossi. Luca Galbiati in cronaca (Video QUI) parlava di reattore nucleare e non pensiamo abbia esagerato.
Troppo superiore Val Nanda sulla breve – a quattro lunghezze è giunto secondo, di un muso, Zapel su Intense Life – e crediamo meriti una prova importante all’estero, per noi la cavalla vale un Gruppo oltre confine. Ragazza speciale.
7,5. CANDY STORE e SWEET GENTLE KISS
Le accomuniamo perché appartengono alle medesima scuderia, la New Age di Federica Villa oramai una realtà consolidata nonostante sia nata da poco.
Entrambe hanno vinto molto bene le loro prove, Candy Store (Lope De Vega) ha centrato il bersaglio grosso nel Cumani di Gruppo 3, mostrando di gradire il miglio e di avere un interessante cambio di passo (Video QUI).
I pessimisti diranno che non ha battuto delle campionesse ma queste sono le nostre femmine, magari mancava una Mi Raccomando ma il resto era presente, quindi solo tanti complimenti e magari l’idea di provare il Lydia Tesio può non essere peregrina, anche se ribadiamo ci pare una miler pura. Da evidenziare l’infortunio a Stamp Collecting.
Sweet Gentle Kiss (Henrythenavigator) invece ha vinto e convinto nel Coolmore, Listed sui 1500 per due anni, (Video QUI) propedeutica al Dormello dove l’allieva dei Botti arriva con il vento in poppa. Battere una cavalla come Dancer Cross (Cape Cross), imbattuta fino a ieri e comunque sempre seconda benché abbia “pagato” il rientro, la porta ad essere tra le più attese. Soprattutto ci è piaciuta la progressione messa in mostra ai 400 che ha fatto selezione. New Age, una garanzia.
7,5 ANDA MUCHACHO
Il tre anni Incolinx ha sfornato una prestazione monstre, sabato nel Fassati Listed (Video QUI), per essere solo al rientro dal Derby.
Pur rendendo chili il figlio di Helmet ha dimostrato di non aver perso nessuna delle qualità che aveva mostrato nel Parioli e anzi con Vargiu in sella a dosarlo con cura ci ha mostrato quanto bene potrà fare.
Non male neppure il secondo arrivato Together Again (Pivotal) sul quale ha forse pasticciato un poco Demuro, non trovando il varco che forse avrebbe consentito all’Effevi di finire più vicino, anche se la vittoria non crediamo fosse alla sua portata.
In definitiva se la Incolinx voleva una conferma dal suo campione diremmo che Anda Muchacho gliela ha fornita appieno. Bello e concreto.
7 SESTILIO JET e MET SPECTRUM
Promossi a pieni voti, non poteva essere altrimenti, anche i due giovani vincitori delle prove per due anni.
Il portacolori della Akhal Teke ha dato vita a un bel duello con il compagno di training, entrambi Marcialis, Leonio nel Criterium Nazionale. La Listed si è tramutata in un lavoro in famiglia perché i due sono scappati al paletto dei mille e hanno fatto finale a sé, con un indomabile Sestilio Jet (French Fifteen), abbonato ai finali thrilling, che ha vinto per un muso (Video QUI).
Per entrambi ottima prestazione e porte dell’Aloisi che si aprono. Il confronto intergenerazionale è sempre duro, specie per i due anni, ma in caso di bella prestazione diventa una consacrazione, sarà come al solito il bravo Andrea Marcialis a decidere il percorso migliore per entrambi.
Menzione per Imperial Tango (Sageburg) che nella condizionata per tre anni di sabato sui 1200 ha fatto i buchi per terra. La femmina di Elia Tanghetti allenata dalla Botti France molto probabilmente sarà anche lei una seria candidata nella prova romana sulla velocità di fine ottobre.
Stesso voto anche per Met Spectrum (Helmet) che in apertura di convegno ha confermato al rientro dalla pausa estiva il suo valore nel Riva e porta a 3 le corse da imbattuto, con già due Listed in carniere.
L’allievo dei Botti non è ancora al top, come giusto che sia, e infatti ha subito la rimonta dell’estero Ballymount (Cityscape) molto più pronto ma macchinoso visto che pur richiesto dal suo interprete ci ha messo tempo ad ingambarsi, finendo però molto vicino sul palo.
La prova del Blueberry rimane positiva e la sua presenza, con chance, nel Gran Criterium è sicura.
Intanto a suo vantaggio arriva il risultato di ieri a Roma nel Rumon, altra Listed che fa da trial alla prova top milanese, dove a vincere bene è stato Fa Ul Sciur (Farhh), che bella domenica per la scuderia Rencati, che ha seguito Met nel De Montel di giugno. Non sarà una sentenza, con i due anni le linee valgono il giusto, ma certo qualche idea sui valori può darla. Giovani leoni.
9 ALL’IPPODROMO DI MERANO
Un voto che è un attestato di bravura per la solita perfetta organizzazione della giornata clou del complesso alto atesino.
Ospiti stranieri in pista, tante persone sulle tribune e un clima di festa che certificano il successo della edizione 2017 e che fanno capire come si debba lavorare per avere risultati.
Non è una ricetta facile da replicare altrove e alcune caratteristiche peculiari di Merano aiutano, ma certo è innegabile come la dirigenza meranese possa fare scuola agli altri gestori di ippodromo. Competenza e accoglienza.
4,5 ALL’IPPODROMO DI MILANO
Quattro bancarelle non possono essere chiamate il mercato del Forte e neppure una bella scenografia fatta di cappelli e colori al piano alto della Palazzina del Peso, in occasione del rinfresco offerto dalla società Snaitech, possono mascherare l’ennesima occasione persa dalla Scala del galoppo per tornare ad avere un pubblico che il luogo e gli interpreti meritano.
Sia il sabato che la domenica le tribune erano piene a metà (e siamo molto ottimisti…) e la cosa non può stupire perché la scelta di partire alle 13,40 è un errore clamoroso, che allontana gli spettatori e obbliga i pochi aficionados, non più di duemila la domenica altro che i fantasiosi cinquemila che abbiamo letto, a cambiare abitudini consolidate.
Ripetiamo ancora una volta che copiare l’estero va fatto con costrutto, che senso ha partire così presto se si mandano in scena convegni da sei o sette corse?
In Francia partono sì presto ma i convegni sono da 8 corse minimo e soprattutto negli ippodromi l’accoglienza è di ben altro spessore, leggasi ristoranti panoramici e altro.
Si è detto che lo si faceva per evitare la concomitanza con la partita di calcio, ma allora perché non partire alle 15.40-16.00 con la partita già cominciata da oltre mezzora? Al posto degli intervalli interminabili tra una corsa e l’altra, dai trenta ai quaranta minuti, si poteva, ad esempio, cercare di restare sui 25 minuti e quindi finire a un orario più che accettabile e sfruttare pure l’uscita dei tifosi del calcio per avere più pubblico per le ultime tre prove. Così difficile?
Tralasciamo la solita nefandezza di proporre il Di Capua in contemporanea con il Merano, cosa che andrebbe sanzionata con una interdizione perpetua dagli ippodromi nazionali (e pure esteri) a chi continua a propinarci una simile oscenità che va contro ai desideri di tutti gli appassionati. Mi spiace quindi dover dare un voto così basso, ma sinceramente i bei cappelli non bastano… Manuale su cosa non si deve fare.
Anche per oggi abbiamo finito e speriamo di avervi dato spunti per discutere, perché questo è il fine di queste pagelle.
Ripetiamo che i voti sono soggettivi (né hanno la valenza di rating caserecci) e legati anche all’emozione che ci ha lasciato un protagonista piuttosto che una corsa quindi sono per definizione soggettivi. A voi adesso la parola e fateci sapere come la pensate.
Antonio Viani@DerbyWinnerblog