Goffs, il Silver tiene il valore

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Twitter LogoUltimo giorno di aste Goffs con le Silver Yearling Sale. Numeri buoni con un mercato medio basso che rimane vivo e fa segnare forti miglioramenti rispetto allo scorso anno.

Day three a Doncaster per le aste Goffs. Dopo la due giorni della Premier che, come vi abbiamo raccontato (leggi QUI), ha fatto registrare numeri record ieri era tempo di vedere se anche la Silver Yearling Sale avrebbe mantenuto lo stesso trend.
Innanzitutto dobbiamo evidenziare che il numero dei puledri presenti, 137, era minore dello scorso anno, furono 159 in offerta, una diminuzione del 16% che però non ha avuto effetti sul fatturato.
Infatti con 120 lotti venduti, percentuale del 87,59%, il volume è stato di 1,411,500 ghinee, superiore per circa 150mila ghinee a quello dello scorso anno. Un risultato importante visto che dobbiamo risalire fino al 2007 (allora l’asta si chiamava St Leger Festival Sales) per trovare un fatturato più elevato.

Il prezzo medio ovviamente è in salita dal 2016, arrivando a 11,763, più 6,7%, ma è il mediano a volare letteralmente a quota 10mila, in ascesa dai 7mila della scorsa edizione, addirittura più 42%.
Questi indicatori ci consentono di parlare di un’asta qualitativamente omogenea come offerta, senza squilibri, con tanti prezzi simili e pochi picchi in positivo o negativo che possono falsare il mercato.
Una clientela che si può ritenere soddisfatta di quello che ha potuto ammirare, la percentuale dei venduti è altissima, e fattore molto importante il mercato medio e medio basso ha tenuto molto bene.
Il rischio che corriamo in questo periodo, ci riferiamo sempre all’Europa, visto che il nostro Paese fa storia (negativa) a sé, è che a fronte di prezzi che continuano a salire nel mercato top, faccia invece da contraltare un mercato prettamente nazionale e più “popolare” che invece perde colpi. Per quanto non si possa fare una statistica da una sola asta dobbiamo segnalare che indicatori di un mercato in difficoltà non se ne riscontrano e questa è una risposta che penso faccia felice tutti i dirigenti inglesi, che possono valutare come riuscite le varie iniziative poste in atto negli ultimi anni, ad esempio il plus10, a sostegno del settore.

Il top price è arrivato a 48mila ghinee con un maschio, presentato dall’Egmont Stud, da Heeraat e mamma Ringtail, da Street Cry (carta QUI). Per quanto la mamma sia al primo prodotto e non abbia mai corso, i compratori, il Doyle Bloodstock, hanno apprezzato la bella morfologia del puledro e la linea femminile, che arriva dalla terza mamma Cinnamon Spice, la quale nasce dalla vincitrice di Gruppo 1 in America e ottima mamma Sugar and Spice.
Tra gli acquirenti italiani troviamo l’agente Barberini con 3 arrivi (uno in partnership), il più caro una femmina da Dream Ahead a 18mila. La New Racing Factory due acquisti, che pensiamo verranno indirizzati in allenamento al milanese Diego Dettori, entrambi da Alhebayeb. Pierdomenico D’amico un Footstepsinthesand e Vincenzo Romano 3 da Casamento, Heeraat ed Hellvelyn. Mark Cuschieri addirittura sette, con il più caro a 10mila un Gregorian.
Finita la tre giorni di Doncaster attraversiamo la manica e ci spostiamo in Germania, per le Aste BBAG di Baden-Baden. Stay with us!

Antonio Viani@DerbyWinnerblog

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