Ultimo giorno di Arqana e mercato medio che conferma il trend
Arqana chiude le aste yearling di agosto con il quarto giorni di offerte. Nonostante una qualità leggermente inferiore ai primi giorni la risposta del mercato è stata ancora una volta positiva.
Non c’è tre senza quattro (o era due senza tre?) e infatti Arqana dopo la tre giorni di aste yearling ha messo in scena anche una giornata aggiuntiva leggermente meno qualitativa, posizionata subito dopo i tre giorni top, soluzione ideale che la casa d’aste ha sposato oramai da un quinquennio.
Iniziamo subito dicendo che il rischio di un crollo del “ceto medio” non c’è stata.
I numeri raccontano di un’asta che proponeva 130 lotti contro i 118 del 2016, quindi un discreto aumento nell’offerta del 10% e una percentuale di venduti del 83,08%, quasi record, superata solo dal 91% del 2014.
Il fatturato a 4.221.500 euro questo sì ampiamente miglior risultato di sempre. Il prezzo medio ha toccato 39.088 euro appena al di sotto dei 39.506 del 2016 (record storico), meno 1%, e una mediana a 30mila contro i 32mila del 2016, meno 6,2.
Numeri che in buona sostanza ricalcano gli ultimi due anni, che ricordiamo hanno segnato indicatori sempre a freccia in su, e che possono confermare l’ottimo stato di salute del comparto.
Questa asta era particolarmente interessante e utile per noi osservatori perché i primi tre giorni, come vi abbiamo raccontato (leggi QUI), erano rivolti a una clientela mondiale che per quanto possa avere legami e interessi in Francia non ne determina la vera base, prova ne sia che il primo buyer veramente francese era Rouget all’ottavo posto in classifica. Quest’asta invece consentiva di raccogliere con maggiore sicurezza (anche qui comunque si sono visti acquirenti stranieri) il sentiment degli operatori ippici d’oltralpe.
Visti i risultati non si può non evidenziare che gli acquirenti formano ancora una base ampia e variegata, una fortuna per qualsiasi ippica e noi qui in Italia sappiamo bene quanto male faccia la penuria di proprietari.
Passando al top price quest’anno è stata toccata quota 110mila euro (150mila nel 2016) per un maschio da Siyouni e Secret Melody, vincitrice di Gruppo 3 in Germania, già madre di Pearl Flute vincitore del Chênes di Gruppo 3 e Secret Pursuit a segno in Listed (carta QUI). Presentato dal Jedburgh Stud è stato acquistato da Stephane Wattel.
Acquisti italiani con Simone Brogi che ha portato a casa due puledri, un maschio da Garswood per 28mila e una femmina da Amadeus Wolf per 8.
25mila spesi da Federico Barberini assieme al Middleham per un Garswood e 24mila da parte dell’Azienda Agricola San Felice con un maschio da Dream Ahead. Mario Genovese prende a 25mila una femmina da Style Vendome, mentre per lo stesso prezzo Marco Bozzi un maschietto da Anodin. Tra i venditori ricordiamo il Dabirsim prodotto dal Si.fra venduto per 62mila a Hubert Guy.
Finita questo round di aste a Deauville l’attenzione si sposta su Baden Baden che a fine mese mandano in scena le loro aste selezionate e per quanto riguarda Arqana bisognerà attendere il 28 settembre con le aste di purosangue arabi e il 30 l’asta della vigilia dell’Arc.
Antonio Viani@DerbyWinnerblog