Arqana vente d’eté, il mercato tiene bene e rimane internazionale

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arqana1Vente d’Eté 2017 appena concluse e prime analisi che vedono ancora una volta positivo l’andamento delle aste oltralpe. Tanti acquirenti stranieri che mantengono elevati i valori e una base francese che non smette di credere nel comparto. Italiani presenti sia tra i venditori e sia tra gli acquirenti.

La due giorni di aste a Deauville è appena terminata e dalle prime analisi possiamo affermare che ancora una volta la casa d’aste francese non può lamentarsi per i risultati ottenuti.
Iniziamo, se volete in maniera inconsueta, evidenziando il bel risultato ottenuto dalla sotto sezione dei due anni in offerta che ha aperto l’asta, lo facciamo perché questa presenta forti legami con la nostra ippica nazionale.
I venduti sono stati il 75% dei presentati, percentuale in aumento e il prezzo medio dei due anni ha subito una forte impennata passando da 14.880 del 2016 ai 20.571 euro di questa edizione. In questo caso il top price lo ha realizzato un figlio di Holy Roman Emperor, primo prodotto della piazzata (quarta) di Gruppo 3 Milena’s Dream acquistata per 74mila euro da Alessandro Botti (carta QUI).
Fatta questa premessa nella Vente d’Eté 2017 i lotti in offerta sono aumentati, dai 313 del 2016 a 342. I venduti sono stati 258, pari al 75,4%, in aumento rispetto allo scorso anno. Il fatturato globale si è attestato a 7,197 milioni di euro, poco sopra alla edizione passata.
Il prezzo medio totale è in diminuzione a 27.896 euro contro 31.480, mentre il mediano ha invece raggiunto i 16mila contro i 13mila del 2016. Dunque un’asta con meno picchi solitari ma piuttosto una serie di valori più ravvicinati tra loro che hanno portato in su la mediana di un 23%.

Questi dati segnano dunque una conferma (non scontata viste le voci non sempre positive che arrivano da oltralpe) nello stato di salute delle aste francesi chedeauville_07 continuano a migliorare, magari lentamente e senza i colpi eclatanti a cui eravamo abituati, ma che comunque sono riuscite anche in questa, che certo non è l’asta principale dell’anno, a registrare 11 lotti da almeno 150mila euro e 5 sopra i 200mila. Tra questi ovviamente troviamo il top price, a quota 280mila, la femmina Sailor Moon, gravida di Olympic Glory e già mamma di due vincitori di Listed come Straight Right e Stone Roses (carta QUI) e con un’ottima linea femminile essendo sorellastra di Serisia, madre di un doppio vincitore di Gruppo 1 come Contributer. Veniva presentata dal Petit Tellier ed è stata acquistata dal Meridian Bloodstock per conto di una partnership formata dall’Ecurie des Monceaux e da altri clienti.
Era in vendita anche una francese di scuderia italiana, la grizzettiana La Gommeuse (Zamindar) vincitrice dell’Incisa e comperata per 71mila euro da Zied Romdhane, mentre l’allievo di Bietolini Kloud Gate (Astronomer Royal) è stato riacquistato a quota 90mila.
Tra gli acquisti effettuati da operatori nazionali troviamo in bella vista due arrivi per Federico Barberini, entrambi dalle scuderie Aga Khan, e per la precisione il tre anni Reshoun (Shamardal) licitato a 75mila e il quattro anni Dalshand (New Approach) ottenuto a 55mila. Altrettanti anche per Marco Bozzi, il primo a 30mila per il tre anni King Of Spades (Foxwedge) e 6,5mila per Tanveer, un Kitten’s Joy di tre anni ancora inedito.

Antonio Viani@DerbyWinnerblog

 

 

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