Di Capua a Waikika e Cumani a Silver Step. Solo le Listed rimangono in Italia

Postato il

cavallo_leonardo_3Domenica milanese segnata pesantemente dalla qualità estera che ha fatto man bassa nelle prove dove era presente.
Nel Di Capua, Gruppo 1 sul miglio le nostre speranze erano riposte principalmente su Kaspersky che dopo la prova entusiasmante e vincente in Germania in Gruppo 2 era atteso alla consacrazione qui in patria.


Il figlio di Footstepsinthesand appariva bello ma nervoso nelle operazioni che precedevano la partenza. Tuttavia dopo la sgabbiata prendeva subito il comando del gruppo per attuare la tattica preferita, ovvero correre in testa a scandire i ritmi a suo piacimento. Cadenza che non pareva irresistibile e che andava bene a tutti visto che Greg Pass (Raven’s Pass) si sistemava alle spalle del leader con Waikika (Whipper) subito dietro e Jallotta (Rock Of Gibraltar) che gravita al largo di questi due.

Il gruppo entrava in retta bello serrato con Kaspersky sempre al comando. Rispoli ai 600 finali sveltiva l’azione per consentire al suo allievo di progredire e far valere il vantaggio. Purtroppo il Nuova Sbarra non staccava gli avversari e anzi lo spostamento all’esterno di Greg Pass consentiva a Waikika di portarsi alle spalle del battistrada senza spendere nulla e poter preparare lo sprint finale ben coperta.
La francese ai 300 rompeva gli indugi e attaccava Kaspersky mentre Greg Pass perdeva mordente a vantaggiowaikika-di-capua-2016 dell’accorrente Jallotta. Nell’ultimo furlong la femmina montata da Mossé passava chiaramente e andava a vincere riuscendo a difendersi di un’incollatura su Jallotta che a sua volta aveva la meglio sul calante Kaspersky. Al quarto finiva a bomba il tre anni Maximum Aurelius (Showcasing) (video QUI).

Difficile capire cosa possa essere andato storto all’allievo di Endo Botti, la tattica a regola dovrebbe essere stata quella più congeniale solo che all’atto di inserire il cambio di marcia il cavallo non ha staccato gli avversari. Forse una certa nevrilità non ha aiutato, fatto sta che il Kaspersky ammirato in altre occasioni non si è visto e questo è forse il vero motivo della sconfitta.
Onore ai vincitori e a un Gerald Mossé che ha pennellato la tattica perfetta per la sua Waikika riuscendo a farle fare meno metri di tutti e alla fine ha avuto ragione. Vittoria meritata e forse l’unico che dovrebbe recriminare è Spencer con Jallotta che per qualità avrebbe dovuto avere la meglio sulla femmina, ma forse ha atteso troppo per piazzare lo scatto finale.
Vittoria estera che difficilmente può farci felici anche solo a pensare al rating internazionale visto che la pur ammirevole Waikika non è certo cavalla da Gruppi 1. Lo status del Di Capua dopo questa edizione faticherà molto a mantenersi al massimo livello. Il forfait di Dicton rischiamo di pagarlo a caro prezzo.

Il secondo Gruppo di giornata, l’Elena e Sergio Cumani, Gruppo 3 sempre sul miglio ma per femmine di 3 anni e oltre, ha evidenziato ancora di più la predominanza estera. Al via erano otto su dodici le invader e in cinque hanno occupato i primi cinque posti alla fine, per fortuna che Lorenzetta ha interrotto il cappotto finendo sesta.
silver-step-cumani-2016Alla fine è stata la favorita Silver Step (Silver Frost) ad avere la meglio in un finale molto combattuto. La presenza di Cristian Demuro in sella all’allieva di Pia Brandt non crediamo sia stato un caso. Il fantino italiano dopo una partenza molto lenta, al pari di Lorenzetta (Mastercraftsman), rientrava presto in gruppo, dove Dry Your Eyes (Ramonti) fungeva da battistrada mantenendo un treno selettivo.

In retta Calantha (Literato) attacava Dry e dopo il paletto dei 400 la sopravanzava ma da dietro salivano a velocità doppia Signora Queen (Exceed And Excel) con dietro ancora più cattive Silver Step, Okana (Zamindar) e Show Day (Shamardal). In un finalone palpitante era proprio Cristian in sella a Silver Step che pur essendo in mezzo alle rivali riusciva a trovare il guizzo vincente finendo davanti a Okana e Show Day (video QUI).
Bella prova, di quelle che al di là del tifo partigiano sono uno spot per l’ippica. Silver Step l’ha riportata con merito e speriamo che la tre anni possa migliorare ancora per tenere alto il livello della nostra prova. Il fatto che tutte le prime cinque siano straniere non deve sorprenderci, nelle femmine in particolare il nostro livello è davvero carente e non certo da oggi.

Nelle Listed invece i nostri hanno potuto esprimersi meglio, anche perché gli esteri non hanno accettato il confronto…
Il Riva, Listed sui 1500 per due anni, ci forniva una gran bel Biz Power (Power) che con autorità riportava la corsa di preparazione in vista del Gran Criterium senza neppure dover spingere a fondo. In un campo davvero troppo scarno, solo quattro i partenti (continuiamo così con la programmazione delle corse per due anni?), Biz non ha dovuto neppure fronteggiare problemi di possibili chiusure e non appena Mulas gli ha chiesto unbiz-power-riva-2016 minimo sforzo si è disteso per andare a vincere di due lunghezze su Trust In Me (Desert Prince) che, pur ottimo secondo, nulla ha potuto contro il portacolori della We Bloodstock. Gli altri lontani (video QUI).
Il vincitore allenato da Stefano Botti andrà diretto al Gran Criterium e seppure il Riva non sia, scaramanticamente, un vero portafortuna per la classica milanese dei due anni è certo che Biz ne diventa il caldo favorito quantomeno per la forma italiana.

Nel Criterium Nazionale sui 1200 erano in cinque con favorito ben sotto la pari il Blueberry L’Incredibile (Aqlaam) che partiva subito a razzo in uscita dalla gabbia esterna portandosi al comando. La strategia garibaldina non pagava perché già ai 1000 l’allievo dei Botti veniva raggiunto e superato facilmente dal compagno di training Penalty (Mujahid) che andava a stravincere davanti al Dettori di casa Di Castelnuovo, Dorkhel (Kheleyf) capace di rimontare metro su metro e finire davanti a L’Incredibile (video QUI).
Penalty 
pare aver ritrovato la verve dei giorni migliori e dopo aver in parte toppato a Roma si è ampiamente ripreso qui a San Siro dove si è indubbiamente avvantaggiato dalla tattica più attendista. “Da dietro è tutto un altro cavallo”, penalty-criterium-naz-2016sosteneva giustamente dopo la corsa la titolare della scuderia New Age, Federica Villa. 

Per ultimo il Fassati sul miglio allungato per tre anni. La voce più squillante è stata quella di Voice Of Love (Poet’s Voice) che in percorso di testa ha messo in fila tutti gli avversari grazie anche a Fabio Branca bravo a gestire i parziali in sella all’allievo della Effevi. I rivali ci hanno provato senza però impensierire da vicino Voice, Perego (Mujahid), favorito al betting su Voice, è solo quarto alla fine e incapace di andare oltre una timida puntata che si frangeva contro Poeta Diletto (Poet’s Voice) in un duello di sportellate, con quest’ultimo che invece di perdersi veniva avanti e pur non avvicinando il vincitore riusciva a pizzicare la miglior piazza su Roman Spectrum (Holy Roman Emperor) della Cavallo in Testa (video QUI).

Per la domenica milanese è tutto, permetteteci ancora una volta, lo facciamo ogni anno da quando abbiamo aperto il blog, di evidenziare la totale insensatezza di programmare una giornata come questa in concomitanza con il Merano.
Si obbietterà che le discipline sono differenti ma la verità è che il bacino da cui attingono è il medesimo e dunque visto che non ci pare che fuori confine programmino il Grand National o lo Gran Steeple Chase di Auteuil in concomitanza con Gruppi 1 in piano non capiamo il motivo per il quale noi lo si debba fare…
Parole al vento perché la totale deriva tecnica (vedi il Milano che ha perso la sua ragion d’essere di confronto intergenerazionale) è oramai la regola e non l’eccezione.

Antonio Viani@DerbyWinnerblog

 

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...